Pamphagus

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Pamphagus
Pamphagus marmoratus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Exopterygota
Subcoorte Neoptera
Superordine Polyneoptera
Sezione Orthopteroidea
Ordine Orthoptera
Sottordine Caelifera
Superfamiglia Acridoidea
Famiglia Pamphagidae
Sottofamiglia Pamphaginae
Genere Pamphagus
Thunberg, 1815
Specie
  • vedi testo

Pamphagus Thunberg, 1815, è un genere di Insetti ortotteri celiferi della famiglia Pamphagidae, diffuso nell'Italia insulare e in Tunisia e Algeria.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di grossi ortotteri che possono raggiungere i 10 cm di lunghezza, dalla conformazione generalmente tozza, caratterizzati da rilevanti sculture dell'esoscheletro e da una livrea variegata.
I maschi sono in genere più piccoli delle femmine.

La loro caratteristica più peculiare è di avere le ali quasi del tutto atrofizzate, ridotte a due moncherini.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale del genere Pamphagus comprende Sicilia e Sardegna, Tunisia e Algeria.
Molte delle specie hanno una distribuzione geografica fortemente localizzata (cosiddetti endemismi puntiformi).

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Pamphagus conta una ventina di specie, di cui solo tre presenti in Europa:

Altre specie note:

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli stadi giovanili delle specie di Pamphagus presenti in Italia, grazie alle favorevoli condizioni climatiche delle regioni abitate, si accrescono durante l'inverno, per raggiungere lo stadio adulto all'inizio della primavera, a differenza della maggior parte degli ortotteri italiani che giunge a maturità in estate o addirittura in autunno.

Pur avendo un regime dietetico fitofago, non rappresentano un fattore di danno nei confronti dell'agricoltura.

Sono animali dai movimenti goffi e lenti, che spiccano il salto con evidente difficoltà; a causa di ciò sono facile preda da parte degli uccelli rapaci o di altri predatori. In particolare sono componenti importanti della dieta di uccelli quali il grillaio (Falco naumanni) e il falco della regina (Falco eleonorae)[2].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La ridotta consistenza delle popolazioni e l'areale limitato rappresentano spesso un fattore di rischio e molte specie europee sono classificate come minacciate, fra le quali alcune specie endemiche italiane.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ recentemente segnalato anche in Algeria e Tunisia
  2. ^ Massa B, Observations on Eleonora's Falcon Falco eleonorae in Sicily and surrounding islets, in Ibis, vol. 120, n. 4, 1978, pp. 531-534.

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