Palazzo dell'Arte dei Mercatanti

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Palazzo dell'Arte dei Mercatanti
Palazzo dei Cavalcanti e dei Capitani di Orsanmichele
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia de' Calzaiuoli 1r-3r-5r, via Calimaruzza 2, piazza della Signoria 4A, via Porta Rossa 1r
Coordinate43°46′11.84″N 11°15′18.56″E / 43.769956°N 11.255156°E43.769956; 11.255156
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIII secolo

Il Palazzo dell'Arte dei Mercatanti o di Calimala è un edificio storico del centro di Firenze, già sede dell'omonima corporazione fiorentina, situato via de' Calzaiuoli 1r-3r-5r, via Calimaruzza 2, piazza della Signoria 4A (in angolo) e via Porta Rossa 1r.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio, organizzato su sette assi e attualmente sviluppato per quattro piani più un volume in soprelevazione, delimita l'isolato da piazza della Signoria al canto Diamante, che costituisce la cantonata con via Porta Rossa, così denominato dalla presenza di una farmacia che aveva per insegna un diamante e che si dice fosse frequentata da Dante Alighieri. Nonostante i significativi rimaneggiamenti il fabbricato mantiene ai primi due piani, parati alla rustica, i caratteri voluti dal piano urbanistico repubblicano del 1383 che aveva comportato l'allargamento della via in ragione della grande importanza commerciale assunta da questa in età medioevale, portandola in questo primo tratto all'attuale ampiezza. A questo periodo è da ricondurre il disegno dei fornici in successione che segnano il piano terreno, seppure attualmente caratterizzato da ampie integrazioni sia in pietra sia in pietra artificiale. Su queste arcate è ancora, in piccole rotelle, l'insegna dell'Arte di Calimala, che dell'edificio (così come di molte altre case limitrofe) fu proprietaria dal 1359 al 1570, con l'aquila che aggrinfia il torsello di lana (ma anche in questo caso la maggior parte dei pietrini è stato sostituito da copie).

Il balcone e i piani superiori si presentano nella forme assunte da un intervento della metà del Settecento. All'interno del secondo fornice tamponato su via Porta Rossa è una memoria posta nel 1766 che ricorda gli ambienti contigui della farmacia come sede dell'udienza dell'Arte e in particolare del ruolo dei frati bolognesi Roderigo e Catalano come pacieri e reggitori.

Dal lato di via Calimaruzza, erano invece i locali della residenza, contrassegnati da un esteso rilievo con l'aquila posta su un fondo tempestato di gigli di Francia (l'Arte dei Mercatanti era chiamata anche dei panni francesi o Francesca, per le sue relazioni mercantili con la Francia), poi rimosso e ricollocato sull'ingresso della casa adiacente (segnalato da Fantozzi come casa Garbi). Secondo Limburger infatti la Residenza della corporazione, sorta nel 1359, sarebbe da identificare con gli spazi ai quali attualmente si accede dal numero civico 2: "il portale, con lo stemma della corporazione, è stato trasferito, nel secolo XIX, un poco più verso occidente". La sala dell'udienza, invece, secondo quanto segnalato da Guido Carocci[1], è invece da riconoscersi nell'antica farmacia di piazza della Signoria: "è ampia, coperta da volte che poggiano sopra a ricchi ed originali capitelli doppi, scolpiti in pietra. Delle decorazioni murali che dovevano indubbiamente arricchirne le volte e le pareti non resta alcuna traccia".

Nell'edificio trovano attualmente sede alcuni esercizi storici fiorentini, gli uffici della Reale Mutua Assicurazioni, e la farmacia Molteni che ancora oggi si apre sulla cantonata. Quest'ultima, nata nel 1892 nel luogo dove era l'antica spezieria al canto del Diamante (attestata in questo luogo dalla fine del XIII secolo), conserva arredi e decori interni di gusto tardo neoclassico, databili alla seconda metà dell'Ottocento, che si dicono disegnati da Giovanni Duprè.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ in Illustratore fiorentino del 1905.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Lastri, Canto al Diamante, e lusso delle donne, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 82-92;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 69, n. 136;
  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, p. 313;
  • Guido Carocci, Le Arti fiorentine e le loro residenze, in "Arte e Storia", X, 1891, 20, pp. 153-155.
  • Guido Carocci, Firenze scomparsa. Ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897, p. 141;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1905) 1904, pp. 44-46;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 460;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1913) 1912, p. 134;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 17, n. 12;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, pp. 171 e 167; III, 1978, pp. 170-171; IV, 1978, p. 53;
  • Roberto Ciabani, I Canti: Storia di Firenze attraverso i suoi angoli, Firenze, Cantini, 1984, pp. 232-234;
  • G. Torricelli, Farmacia Molteni, in "Farmacia Toscana", 1990, 2.
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 239;
  • Guida d'Italia, Firenze e provincia ("Guida Rossa"), Edizioni Touring Club Italiano, Milano 2007.
  • Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, II, p. 376, n. 337;
  • Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 101-102, n. 111.

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