Palazzo degli Sporti

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Palazzo degli Sporti
Altri nomiPalazzo Busini Ugolini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia dell'Oriuolo 10 angolo via Sant'Egidio
Coordinate43°46′18.98″N 11°15′41.78″E / 43.771939°N 11.261606°E43.771939; 11.261606
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Pianitre

Palazzo degli Sporti, o Busini Ugolini, è un edificio civile del centro storico di Firenze, situato tra via dell'Oriuolo 10 e via Sant'Egidio a Firenze, davanti a una piazzetta senza nome presso l'arco di San Pierino, dove immette anche Borgo Pinti.

Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Gli "sporti" su mensoloni lungo via dell'Oriuolo

L'edificio, sviluppato su tre piani, d'impianto cinquecentesco, prospetta sia su via dell'Oriuolo sia su via sant'Egidio con facciate a sporti su mensole, che ne definiscono un elemento così distintivo da determinare la denominazione corrente dell'edificio. In quest'area sono documentate antiche case degli Albizi che, quasi in rovina, vennero vendute nel 1508 da Filippo di Michele da Nipozzano (Albizi) ad Anton Francesco degli Albizi. Luca, suo figlio, edificò il palazzo nelle forme attuali, attorno al 1532. Nel corso del tempo dagli Albizi la proprietà passò agli Orlandi (creditori degli Albizi), quindi ai Busini, pervenendo poi in eredità a una suora della famiglia del monastero di Santa Caterina al Monte, detto di San Gaggio: a questa fase si riferisce la Ruota affiancata dalle palme del martirio che ricorre sui portoni, ora tamponati, che guardano sia su via Sant'Egidio sia su via dell'Oriuolo, quale simbolo, appunto, di Santa Caterina d'Alessandria.

Nell'Ottocento il palazzo subì uno smusso verso piazza Salvemini per attenuare l'acutezza dello sprone che, per via degli sporti su mensole, lo rendeva simile alla prua di una nave[1]. La nuova facciata su questo breve lato, eccezion fatta per il piano terreno trattato a finto bugnato secondo modi decisamente propri di quel periodo, non interrompe tuttavia l'unitarietà del disegno dei prospetti dei piani superiori, a indicare come lo smusso deve aver interessato solo un corpo di fabbrica basso che presumibilmente determinava lo sprone con una terrazza.

In questa casa, nel 1631, il letterato bolognese Agostino Coltellini costituì un sodalizio con lo scopo di riunire "in virtuosa conversazione" i giovani usciti dalla scuola di Lettere Umane, che dal 1635 si trasformò in Accademia degli Apatisti. Una tradizione[2] attribuisce, senza fondamento, il palazzo a Michelangelo Buonarroti, o dubitativamente a Baccio d'Agnolo[3].

Attualmente l'edificio si presenta in buone condizioni di conservazione, a seguito di un recente restauro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bargellini-Guarnieri
  2. ^ segnalata nel repertorio di Bargellini e Guarnieri.
  3. ^ Ibidem, ma anche in questo caso senza addurre particolari a conforto dell'ipotesi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del monastro di San Gaggio
  • Marco Lastri, Casa degli Sporti in via dell'Orivolo, luogo di fondazione dell'Accademia degli Apatisti, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, III, pp. 87-90;
  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, p. 370, n. 119;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 154, n. 356;
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, p. 235;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, 1880, pp. 119-120;
  • Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, p. 395;
  • Carl von Stegmann, Heinrich von Geymüller, Die Architektur der Renaissance in Toscana: dargestellt in den hervorragendsten Kirchen, Palästen, Villen und Monumenten, 11 voll., München, Bruckmann, 1885-1908, X, p. 6;
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 252;
  • Guido Carocci, I Tabernacoli di Firenze, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 11/12, pp. 87-89.
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 136;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1915) 1914, pp. 79-81;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 196, n. 376;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 327; II, 1977, p. 349;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, pp. 435, 570;
  • Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, pp. 133-134, n. 199;
  • Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 202-203, n. 279.

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