Palazzo Lanfredini

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Palazzo Lanfredini
Palazzo Lanfredini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoLungarno Guicciardini 9
Coordinate43°46′08.58″N 11°14′53.6″E / 43.76905°N 11.248222°E43.76905; 11.248222
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Realizzazione
ArchitettoBaccio d'Agnolo

Palazzo Lanfredini si trova sul Lungarno Guicciardini 9 a Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I terreni dove sorse il palazzo appartenevano già all'antica famiglia dei Lanfredini quando Lanfredino Landredini, già gonfaloniere di giustizia nel 1501, fu tra gli organizzatori della trionfale accoglienza a papa Leone X (il fiorentino Giovanni de' Medici) del 1515, che in riconoscenza gli concesse di fregiarsi del titolo di cavaliere.

Il Vasari descrisse nelle Vite la commissione a Baccio d'Agnolo di un nuovo palazzo, edificato su uno preesistente edificio signorile della stessa famiglia documentato almeno dal 1435. Anche il committente ebbe un ruolo determinante nella progettazione.

Stilisticamente il palazzo riprende altri edifici costruiti dallo stesso architetto, con lo scalone monumentale, la loggia sostenuta da colonnine doriche al piano nobile, che si affaccia cortile centrale, ispirato probabilmente alle architetture romane che l'architetto aveva visto in un suo viaggio tra il 1510 e il 1511. Nel 1512 venne anche decisa la lastricazione del tratto del Lungarno davanti al palazzo.

Alla morte di Lanfredino la proprietà passò ai suoi tre figli Orsino, Giovanni e Bartolommeo, che si divisero lo stabile in più porzioni. La famiglia possedette il palazzo fino all'estinzione nel 1741, con la morte del cardinale Jacopo Lanfredini. Allora la proprietà passò alla sorella del cardinale, Ottavia, che era sposata a un Corboli e confluì così nei beni dell'altra famiglia per più di un secolo.

Passato alla famiglia Bernini, fu trasformato in albergo, poi in una comproprietà, alla quale partecipò anche Harold Acton, il quale infine lasciò il palazzo al British Institute of Florence. Le ultime ristrutturazioni risalgono al 1904 e al 1938.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo attuale presenta tre piani canonici e un carattere al contempo fastoso, ma sobrio. La facciata è diversa dallo stile tipico dell'epoca, perché non presenta i tipici elementi architettonici dell'architettura civile fiorentina. Due file di finestre con architrave sporgente si allineano ai piani superiori, ma la particolarità è rappresentata dalla decorazione a graffito, che riproduce un bugnato al pian terreno, mentre al piano superiore hanno figure grottesche e stemmi. Vasari attribuisce queste opere a Andrea di Cosimo Feltrini. Lo storico ricorda anche un affresco di Pontormo nell'androne, che doveva consistere in due figure reggistemma, non dissimili da quelle dell'arcone esterno della Santissima Annunziata: saggi hanno ritrovato il solo stemma centrale.

L'iscrizione sul fregio esterno omaggia papa Leone X, benefattore dei Lanfredini. Il pian terreno venne rifatto nel 1904 ed una veduta di Bernardo Bellotto del Settecento mostra come anticamente al posto delle vetrine accanto al portale vi fossero quattro finestre rettangolari.

All'interno appartengono alla fase cinquecentesca il lavabo nell'androne d'ingresso, le decorazioni dei capitelli delle colonne e dei peducci delle volte, riferibili a Baccio d'Agnolo. In una sala al piano terra si trova l'affresco del Tempo che tappa le ali della Fama del Volterrano (1672-73).

Sul retro del palazzo, in via Santo Spirito, si trova ancora l'antica Torre dei Lanfredini, originaria abitazione della stessa famiglia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sandra Carlini, Lara Mercanti, Giovanni Straffi, I Palazzi parte seconda. Arte e storia degli edifici civili di Firenze, Alinea, Firenze 2004.

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