Palazzo Bardi-Guicciardini

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Palazzo Bardi-Guicciardini
La facciata sul Lungarno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoLungarno Guicciardini
Coordinate43°46′08″N 11°14′54″E / 43.768889°N 11.248333°E43.768889; 11.248333
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Il salone del Poggi

Palazzo Bardi-Guicciardini è un palazzo di Firenze con l'ingresso antico su via Santo Spirito 14 e quello "moderno" sul Lungarno Guicciardini.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

In origine alcune case in questo sito appartenevano alla famiglia Capponi, che furono confiscate dai Medici dopo la congiura dei Pucci che vedeva tra i responsabili Roberto Capponi. La proprietà quindi data a un fedele della causa medicea, Pandolfo Bardi dei Bardi di Vernio, che con l'occasione trasformò il complesso in un grande palazzo, rivolto verso via Santo Spirito. A quei lavori dovettero risalire una serie di stanze affrescate al piano terra, tra cui una con soffitto con grottesche, una Personificazione della famiglia Bardi e una serie di lunette con la storia familiare attraverso i suoi rappresentanti più significativi, opera della scuola di Bernardino Poccetti, con ampio contributo del pittore Michelangelo Cinganelli. La famiglia Bardi tenne il palazzo fino all'estinzione nel 1810, quando morì l'ultimo conte Pier Maria ed i beni passarono in via ereditaria alla famiglia Guicciardini.

In quel periodo Ferdinando Guicciardini fece ampliare la facciata sul lungarno raddoppiandone la lunghezza, da tre a sei finestre per piano. Pochi decenni dopo suo figlio Carlo incaricò Giuseppe Poggi di ristrutturare completamente il palazzo a partire dal 1840. L'ingresso principale venne così spostato sul Lungarno e la facciata ingrandita ulteriormente, con l'aggiunta di un secondo portone simmetrico a quello originario; il palcone già esistente venne allungato e fu creato un androne ampio abbastanza per il transito delle carrozze.

Anche gli ambienti interni vennero completamente ridisegnati, privilegiando il lato lungo il fiume, fino ad allora trascurato: scuderie, rimesse, cucine e scrittoio vennero spostate verso via Santo Spirito, mentre il nuovo scalone fu creato per portare al primo piano panoramico dove venne realizzato un appartamento da rappresentanza, con saloni e salotti. Lo loggia nel giardino risale a questo periodo e fu necessaria per ampliare la superficie edificabile senza sacrificare lo spazio verde al pian terreno.

Il giardino[modifica | modifica wikitesto]

Il piccolo ma interessante giardino, già esistente all'epoca dei Capponi e abbellito dai Bardi di Vernio, si presenta ancora oggi secondo il disegno voluto dal Poggi, con una montagnola di sapore romantico che si innalza fino al primo piano e copre una grotticina artificiale. Un piccolo sentiero si snoda su questo dislivello, affiancato da aiuole cinte da basse siepi geometriche, fino alla terrazza sull'Arno, che offre una notevole vista sui lungarni, sul Ponte alla Carraia e il Ponte Santa Trinita. Nel punto più alto si trova un piccolo ninfeo a ridosso della parete, con pietre spugnose e conchiglie incrostate in stile settecentesco.

Al tempo del conte Pier Maria dei Bardi di Vernio il giardino era noto per le rarità botaniche che vi erano coltivate, come il Gelsomino di Goa, detto anche del Granduca, la Fuchsia coccinea, la Camelia japonica, la prima Magnolia grandiflora (piantata nel 1787, da Londra), la rosa nera (importata dalla Francia e fiorita verso il 1800), il Ginko biloba del 1784 (chiamato anche albero dei quaranta scudi per il suo altissimo prezzo).

Sala del Trionfo di Casa Bardi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Toscana Esclusiva XII edizione, Associazione Dimore Storiche Italiane 2007.
  • Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995.

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