Paisco Loveno

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Paisco Loveno
comune
Paisco Loveno – Stemma
Paisco Loveno – Bandiera
Paisco Loveno – Veduta
Paisco Loveno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoBernardo Mascherpa (lista civica) dall'8-6-2009 (3º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate46°04′48″N 10°17′36″E / 46.08°N 10.293333°E46.08; 10.293333 (Paisco Loveno)
Altitudine853 m s.l.m.
Superficie35,87 km²
Abitanti174[1] (30-9-2022)
Densità4,85 ab./km²
FrazioniArdinghelli, Case del Longo, Case di Bornia, Grumello, Loveno, Perdonico
Comuni confinantiBerzo Demo, Capo di Ponte, Cerveno, Corteno Golgi, Malonno, Ono San Pietro, Schilpario (BG), Sellero, Teglio (SO)
Altre informazioni
Cod. postale25050
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017131
Cod. catastaleG247
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 429 GG[3]
Nome abitantipaischesi
Patronosant'Antonio da Padova (Loveno-Grumello)
san Paterio (Paisco)
Giorno festivo13 giugno
21 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Paisco Loveno
Paisco Loveno
Paisco Loveno – Mappa
Paisco Loveno – Mappa
Posizione del comune di Paisco Loveno nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Paisco Loveno (Paìsc e Loé in dialetto camuno[4]) è un comune italiano di 174 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.

Lo si raggiunge dalla Val Camonica da uno svincolo dalla strada statale 42 del Tonale e della Mendola per la Valle di Paisco all'altezza di Forno d'Allione; dalla Valle di Scalve seguendo la Strada statale 294 della Val di Scalve e oltrepassando il Passo del Vivione.

Il territorio di Paisco Loveno confina con diversi comuni: a ovest quello di Schilpario e Teglio, a nord quello di Corteno Golgi e Malonno, ad est quello di Berzo Demo, ed a sud quello di Sellero, Capo di Ponte, Ono San Pietro e Cerveno.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è formato da tre abitati principali: Loveno, posto più a monte, Grumello, a qualche centinaio di metri da Loveno, e Paisco, posto più a valle. Tutte le frazioni si trovano sulla sponda settentrionale della Valle di Paisco, percorsa dal torrente Allione.

Il paese di Paisco giace in una posizione tale da rimanere diversi mesi l'anno (quelli invernali) senza luce del sole.[5]

Nella località di Loveno di Saviera e Traversagna vi erano quattordici miniere di ferro.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.

Nell'aprile 1299 i consoli della vicinia di Paisco e di Loveno si recano a Cemmo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta.[7]

Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Cerveno, Ono e Cricolo, Esine e Paisco Oprandino Codaferri da Cemmo.[8]

Alla pace di Breno del 31 dicembre 1397 il rappresentante della comunità di Paisco, Andriolo Baratiero (anche notaio), si schierò sulla sponda ghibellina.[9]

Il 17 settembre 1423 il vescovo di Brescia Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Monno, Cevo, Andrista, Grumello, Saviore, Cemmo, Ono, Sonico, Astrio, Malegno, Cortenedolo, Vione, Incudine e Berzo Demo a Bertolino della Torre di Cemmo .[10]

Con l'unione al regno d'Italia (1859) si crea il comune di Loveno Grumello (prima nel nome risultava solo Loveno). Nel 1928 i comuni di Paisco e Loveno Grumello si uniscono formando Paisco Loveno.[11]

Feudatari locali[modifica | modifica wikitesto]

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Periodo
Codaferri 1336 - ?
Della Torre 1423 - ?

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 settembre 1984.

«D'argento, ai sette abeti di verde, nodriti sulla pianura dello stesso, accompagnati in capo dall'aquila di nero, rivoltata e volante, e in punta a destra dall'incudine d'oro, sostenente il maglio dello stesso, manicato di nero, e a sinistra dalla mucca pascolante d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale presso il Passo del Torsoleto a 2645 m s.l.m. è presente il Bivacco Davide Salvadori.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese di Paisco Loveno sono:[12]

  • Paisco
  • Loveno-Grumello
    • Chiesa di Sant'Antonio, del XIV secolo, ampliata attorno al 1700.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Lingua e dialetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio di Paisco Loveno, accanto all'italiano, è parlata la Lingua lombarda prevalentemente nelle sue varianti di dialetto bresciano e dialetto camuno.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Cultura e tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di

  • Paisco è Bàlisch[4], Balì, maa schèlt
  • Loveno è Aocàcc (avvocati).[4] o Rumìcc (eremiti)

Esistono nel folklore della Val Camonica alcuni proverbi in dialetto camuno riguardanti Paisco e Loveno:

  • A Paísc e Loé nó'n mangé, se nó'n porté: chí öll del pà, i sel töi dré. A Paisco e Loveno non mangiate se non ne portate appresso: chi vuole del pane se lo porti da casa.[14]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 14 giugno 2004 Bernardo Mascherpa lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Giovanna Moreschetti lista civica Sindaco
8 giugno 2009 in carica Bernardo Mascherpa lista civica Sindaco

Unione di comuni[modifica | modifica wikitesto]

Paisco Loveno fa parte dell'Unione Alpi Orobie Bresciane, assieme ai comuni di Edolo, Malonno, Sonico, e Corteno Golgi[senza fonte].[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 160.
  5. ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 444.
  6. ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 448.
  7. ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 322.
  8. ^ Tratto da: Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 80, ISBN 88-343-0333-4.
  9. ^ Gregorio Brunelli, Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni, a cura di Oliviero Franzoni, Breno, Tipografia Camuna, 1998 [1698], p. 183.
  10. ^ Tratto da: Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 206, ISBN 88-343-0333-4.
  11. ^ Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 3 novembre 2008.
  12. ^ Tratto da: Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 122.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Tratto da: Andrea Morandini, Folklore di Valcamonica, Breno, Tipografia Camuna, 1988, p. 291.
  15. ^ UnioneAlpi orobiche Bresciane, su unionealpiorobiebresciane.bs.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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