Pagano della Torre (XIV secolo)

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Pagano della Torre
patriarca della Chiesa cattolica
Bartolomeo Montagna, Ritratti del vescovo Ottobuono di Razzi (sinistra) e del vescovo Pagano (destra), Palazzo Vescovile, Padova
 
Incarichi ricoperti
 
Nominato vescovo29 aprile 1302 da papa Bonifacio VIII
Elevato patriarca23 marzo 1319 da papa Giovanni XXII
Deceduto18 dicembre 1332
 

Pagano della Torre (... – 18 dicembre 1332) è stato un patriarca cattolico italiano.

Denaro
PAGAN PATRA Patriarca seduto di fronte con Vangelo e pastorale AQVI LEGIA Torre (dallo stemma familiare) su due bastoni gigliati decussati
AR Denaro (1.01 gm)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Orsina Mondelli[1] e di Caverno - podestà di Mantova, morto nel 1280 a Baradello, che fu fratello di Napoleone, detto Napo, signore di Milano, e di Raimondo, patriarca di Aquileia[2] - appartenne alla nobile famiglia milanese dei della Torre, insediatasi in Friuli dopo la cacciata di Napoleone della Torre da Milano, a seguito della sconfitta nella battaglia di Desio.

Dopo essere stato vescovo di Padova dal 1302 al 1319, successe allo zio Cassono della Torre come patriarca di Aquileia (si era già candidato a tale carica, senza successo, nel 1302). Pagano fu anche nominato nel 1318 capitano a Trieste. Il patriarca partecipò anche alla crociata contro i Visconti per la riconquista di Milano da parte dei della Torre, finanziata con la vendita d'indulgenze (pubblicate a Trieste il 13 gennaio 1322). Subì però due pesanti sconfitte a Bassignana (6 luglio 1322) e Vaprio (16 agosto 1324) e dovette rinunciare alle mire sulla città di Milano. Rientrato in Friuli risiedette ad Udine, favorendo i Savorgnan e altri nobili, frattanto il parlamento si andava affermando anche in campo esecutivo. I debiti causati dalle guerre tuttavia lo costrinsero a vendere la mitra e la biblioteca. L'aumento della tassazione indusse Rovigno (1330), Pola (1331), Valle (22 dicembre 1332) e altre città istriane a fare atto di dedizione alla Serenissima. Come risposta il patriarca ordina il saccheggio dei territori veneziani in Istria ma è catturato da Giovanni Corner; la pace è mediata dal papa Giovanni XXII (1332).

Tomba di Pagano della Torre nella Basilica di Aquileia.

Un'altra guerra fu combattuta dal patriarca per respingere le truppe dell'imperatore Ludovico “Il Bavaro” che effettuò una spedizione in Friuli nel 1328; Pagano si alleò con Mastino II della Scala signore di Verona, riuscendo a bloccare i passi alpini all'imperatore (1332).

Il gastaldo di Cividale, dopo lunghe e tuttavia infruttuose lotte contro i briganti che infestavano le rotte commerciali attraverso le Alpi Giulie, concesse loro un diploma che li autorizzava ad esercitare la loro attività eccetto che nel Canale di Tolmino (1324), dove passavano le vie commerciali del patriarcato.

Enrico II conte di Gorizia si accordò con il patriarca, rinunciando alla carica di capitano generale del Friuli in cambio delle terre acquisite, di una rendita e della Carnia in pegno; quando, nel 1320, venne nominato anche capitano di Trieste la sua famiglia raggiunse l'apice della sua potenza; apice che non verrà mai più raggiunto.

Durante il periodo di patriarcato di Pagano si ha la prima menzione dell'uso di armi da fuoco in Friuli, durante l'assedio del castello di Villalta del 1331 un cronista annota l'uso di balistabant cum sclopo.

Dante Alighieri soggiornò per un breve periodo ad Udine e a Duino ospite di Ugone VI, proprio durante il patriarcato di Pagano (molti degli esuli ghibellini di Firenze si erano rifugiati proprio a Trieste, dandosi al commercio).

È sepolto nella Cappella di Sant'Ambrogio o dei Torriani nella Basilica di Aquileia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Johann Baptist Witting (a cura di), Die Wappen des Adels in Niederösterreich, parte II (S-Z), in Siebmacher's großes Wappenbuch, volume 26, (ristampa dell'edizione originale Die Niederösterreichische Landständische Adel, parte II (S-Z), Norimberga, Bauer & Raspe, 1918), Neustadt an der Aisch, Bauer & Raspe, 1983, p. 355, ISBN 9783879470365, OCLC 310740634.
  2. ^ DBI.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Flavia De Vitt, DELLA TORRE, Pagano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 37, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1989. Modifica su Wikidata
  • Flavia De Vitt, TORRE (DELLA) PAGANO, su dizionariobiograficodeifriulani.it – Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. URL consultato l'8 settembre 2020.
  • G. Bianchi, Del presunto soggiorno di Dante in Udine o in Tolmino durante il patriarcato di Pagano della Torre, Udine, Nuova tipografia di Onofrio Turchetto, 1844.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Padova Successore
Ottobuono di Razzi 29 aprile 1302 - 23 marzo 1319 Ildebrandino Conti
Predecessore Patriarca di Aquileia Successore
Cassono della Torre 23 marzo 1319 - 18 dicembre 1332 Bertrando di San Genesio
Predecessore Principe dello Stato patriarcale di Aquileia Successore
Cassono della Torre 23 marzo 1319 - 18 dicembre 1332 Bertrando di San Genesio