Ovis vignei

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Urial
Urial di Bukhara (Ovis vignei bochariensis), al Nordens Ark, Svezia
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Famiglia Bovidae
Sottofamiglia Caprinae
Tribù Caprini
Genere Ovis
Specie O. vignei
Nomenclatura binomiale
Ovis vignei
(Blyth, 1841)[2]
Sinonimi

Ovis orientalis vignei

L'urial (Ovis vignei (Blyth, 1841)), anche noto come arkars o shapo, è una specie di pecora selvatica originaria dell'Asia centrale e meridionale. È elencato come Vulnerabile nella Lista Rossa IUCN.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Urial transcaspiani (O. v. arkal), al Pretoria Zoo

I maschi di urial hanno grandi corna, che si arricciano verso l'esterno dalla sommità della testa e terminano dietro la testa; le femmine hanno corna più corte e compresse. Le corna dei maschi possono raggiungere una lunghezza massima di 100 centimetri. L'altezza al garrese per i maschi adulti è compresa tra gli 80 e i 90 centimetri.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'urial è originario delle aree montane delle montagne del Pamir, dell'Hindu Kush e dell'Himalaya, dove può essere trovato ad un'altitudine di 4.500 metri; il suo areale comprende l'Iran nord-orientale, l'Afghanistan, il Turkmenistan, il Tagikistan, l'Uzbekistan, il Kazakistan sudoccidentale fino al Pakistan settentrionale, e il Ladakh nell'India nordoccidentale. Predilige i prati montani, i boschi aperti e i pendii scoscesi, sebbene sia adatto anche sopportare i climi freddi e aridi con poca vegetazione.[1]

In Ladakh, l'urial condivide il suo habitat con un'altra capra selvatica, l'argali (Ovis ammon) che tuttavia predilige zone più elevate.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Eccetto che durante la stagione dell'accoppiamento, i mufloni maschi adulti vivono in greggi separati dalle femmine e dai loro piccoli. Il territorio di ogni gregge copre un'area limitata, sufficiente a fornire il cibo, l'acqua e i posti per riposare; vengono preferiti i territori situati sotto una sporgenza e affacciantisi su di uno spazio aperto. La stagione degli amori inizia a settembre. In questo periodo, i maschi competono per i territori sui quali si raduneranno i loro harem e per l'attenzione di un gruppo di quattro o cinque femmine, che si accoppieranno con il maschio dominante. Le femmine daranno alla luce un agnello dopo una gestazione di cinque mesi.

Se allarmati, gli ural sono in grado di effettuare dei rapidi balzi anche su terreno scosceso. La loro dieta è costituita principalmente di erbe basse. Questi animali pascolano, di solito, la mattina, si riposano verso mezzodì e riprendono a brucar erba la sera e persino nelle prime ore della notte.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

L'urial venne descritto con il nome scientifico Ovis vignei da Edward Blyth, nel 1841, nome usato per indicare le pecore selvatiche che prosperavano nelle montagne Sulaiman.[2] Il nome specifico rende omaggio a Godfrey Vigne (1801–1863).[3]

La specie O. vignei è suddivisa in sei sottospecie:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Michel, S e Ghoddousi, A., Ovis vignei, 2020, pp. e.T54940655A195296049, DOI:10.2305/IUCN.UK.2020-2.RLTS.T54940655A195296049.en. URL consultato il 16 gennaio 2022.
  2. ^ a b Blyth, E., An Amended List of the Species of the Genus Ovis, in The Annals and Magazine of Natural History; Zoology, Botany, and Geology, vol. 7, n. 44, 1841, pp. 248–261.
  3. ^ Bo Beolens, Michael Watkins e Michael Grayson, The Eponym Dictionary of Mammals, JHU Press, 18 novembre 2009, ISBN 9780801895333. Ospitato su Google Books.
  4. ^ Green Pioneers - Chapter 13, su un.org.pk. URL consultato il 15 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nowak R. M.: Walker's Mammals of the World, Sixth Edition. The Johns Hopkins University Press, Baltimore, London, 1999.
  • Namgail, T., van Wieren, S.E., Mishra, C. & Prins, H.H.T. (2010). Multi-spatial co-distribution of the endangered Ladakh urial and blue sheep in the arid Trans-Himalayan Mountains. Journal of Arid Environments, 74:1162-1169.
  • Lingen, H.: Großes Lexikon der Tiere. Lingen Verlag, Köln.
  • Prater, S. H.: The Book of Indian Animals, Oxford University Press, 1971.
  • Menon, V.: A Field Guide to Indian Mammals, Dorling Kindersley, India, 2003
  • CITES Instruktion für den grenztierärztlichen Dienst
  • Proposal about subspecies of Urial
  • Yahya M. Musakhel et al. 2006: Identification of Biodiversity Hot Spots in Musakhel District balochistan Pakistan.

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