Ossario di Custoza

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Ossario di Custoza
L'ossario di Custoza, esterno
Tipomilitare
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneSommacampagna
LuogoCustoza
Costruzione
Periodo costruzione1877
Data apertura1879
ArchitettoGiacomo Franco
NoteSito ufficiale
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 45°22′44.23″N 10°47′38.75″E / 45.378954°N 10.794097°E45.378954; 10.794097

L'Ossario di Custoza è un edificio storico, posto sulla cima del colle Belvedere presso Custoza, frazione del comune di Sommacampagna, nella provincia di Verona. Il monumento è inserito nel contesto ambientale delle colline moreniche del Garda con una vista a 360° verso la Pianura Padana, i Colli Euganei e i Colli Berici, il gruppo del Carega, i monti Lessini, il Monte Baldo, il lago di Garda, le Prealpi bresciane e le Alpi della Lombardia e del Trentino Alto-Adige.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lapide posta sul fianco

Ispirato da un'idea del parroco di Custoza, don Gaetano Pivatelli (1832-1900), l'Ossario venne realizzato grazie all'intervento di un comitato di cui facevano parte, fra gli altri, il sindaco di Verona, Giulio Camuzzoni, il poeta Aleardo Aleardi e il politico Angelo Messedaglia.

Venne inaugurato alla presenza del principe Amedeo di Savoia duca d'Aosta e dei rappresentanti dell'impero asburgico, il 24 giugno del 1879.

Il monumento raccoglie i resti dei soldati dell'esercito italiano e di quello austriaco. Quest'ultimo era inoltre composto anche da soldati veneti, morti nelle due battaglie di Custoza (1848 e 1866), inserite nel contesto della prima guerra d'indipendenza e della terza guerra d'indipendenza del Risorgimento italiano.

Al fine di approntarne il progetto, nel 1877 fu indetto un concorso nazionale, cui aderirono una sessantina di ingegneri ed architetti che presentarono 82 progetti.

Il vincitore del concorso fu Giacomo Franco, architetto di Verona.

Struttura del Monumento[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento, a pianta ottagonale, è composto da 3 parti essenziali:

  • Il ballatoio, posto a circa 13 metri d'altezza, è accessibile attraverso una scalinata che corre all'interno del monumento. Percorrendo il ballatoio si arriva a una sala che espone gli oggetti riesumati durante gli scavi compiuti per disseppellire i resti dei soldati.
  • La Cappella: reca sopra l'altare la foto di Don Gaetano Pivatelli. Conserva quattro lapidi (due italiane e due austriache) con i nomi degli ufficiali e dei sottufficiali caduti nella battaglia del 1848 e 1866.
  • La Cripta: conserva i resti di 1894 caduti. I crani, disposti su mensole di pietra, sono nella maggior parte dei casi anonimi. Nella cripta si trovano anche, all'interno di urne di vetro, le spoglie degli ufficiali italiani Luigi Giordanelli, Stefano Messaggi e Carlo Alberi.

La Casa del Custode[modifica | modifica wikitesto]

La Casa del Custode è un edificio adiacente al monumento, realizzato nel 1879. La costruzione è stata l'abitazione dei custodi fino al 2010.

Nel 2018 sono state completate e inaugurate al suo interno delle nuove sale espositive che, con mezzi multimediali, approfondiscono le tematiche della battaglia del 1866 e della storia del monumento.

Esiste inoltre una sala dedicata alle mostre temporanee ("La Lapide di Oliosi. Per i salvatori della Bandiera", 2018; "Lorenz M.1854. Il dettaglio nella Storia",2019).

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