Orseolo

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Orseolo (disambigua).
Orseolo
Di azzurro ai due orsi affrontati di oro
Stato Impero bizantino

Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Regno d'Ungheria Regno di Napoli
Regno di Sicilia
Stato Pontificio
Repubblica di Firenze
Ducato di Firenze
Granducato di Toscana
Bandiera dell'Italia Italia

Casata principalegens Ursia o gens Ursula

Dinastia Macedone (parente, forse Casata principale)

Titoli Ipato

Duca di Venezia

Doge di Venezia

Re d'Ungheria

Reggente Ducale

Santo (Pietro I)

FondatoreFondatore: Orso Ipato (presunto)
Ultimo sovranoDomenico Orseolo (Venezia)

Pietro I il Veneziano (Ungheria)

Data di fondazioneVIII secolo (presunta)

X secolo (accertata)

Data di deposizione1032
Rami cadettiOrsini (?)

Orselli di Forlì

Deddi di Forlì

Orsi di Forlì

Orsi di Bologna

Orsi di Firenze

Orsi di Cesena

Degli Orsi di Brescia

Orseolo di Napoli

Orseolo di Sicilia

Gli Orseolo (AFI: /orˈsɛolo/[1]) furono una famiglia patrizia di Venezia, che giocò un ruolo importante nelle vicende del Ducato tra la fine del X secolo e l'inizio dell'XI secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le ipotesi sull'origine della famiglia sono discordanti, comunque basate su tradizioni e mai su fatti certi. Una la fa derivare dalla romana gens Ursia o Ursula, stanziata ad Aquileia e passata più tardi a Grado con l'arrivo degli Unni di Attila; alcuni ne identificano il capostipite nel doge Orso Ipato; c'è chi li mette in relazione con gli Orsini e chi la ritiene torcellana; e altri ancora ne sostengono l'origine germanica[2][3].

Iniziò ad affermarsi con l'elezione di Pietro I al soglio ducale (976-978), al quale successero Pietro II (991-1009) e Ottone (1009-1026). Detennero quindi il potere per circa mezzo secolo, favorendo la riappacificazione interna e, in campo estero, una prima politica di espansione sull'Adriatico, con le lotte contro Slavi e Ungari. Altri membri ebbero ruoli di spicco in ambito ecclesiastico, mentre Pietro, figlio di Ottone e di Geiza Arpade, fu re d'Ungheria; erano inoltre imparentati con la bizantina dinastia macedone.

Alla metà dell'XI secolo gli Orseolo persero ogni importanza nella vita politica. Dopo la vicenda di Domenico che, secondo la tradizione, fu doge per un solo giorno (1032), la famiglia fu esiliata; tuttavia è provato che un Pietro Orseolo viveva a Rialto ancora nel 1036[4].

Incerte le notizie successive. Gli storici del passato ritengono che i vari rami avessero riparato in località diverse: alcuni a Roma, altri a Forlì (da cui gli Orselli), altri a Bologna (da cui gli Orsi), altri ancora nel Sud Italia, dove avrebbero mantenuto il cognome e l'arma originari[2][3][5].

Toponomastica attuale[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni sostengono che il toponimo campo Rusolo, nei pressi di San Gallo, sia la corruzione di Orseolo in quanto la famiglia avrebbe avuto delle proprietà in zona. Il retrostante bacino Orseolo è invece più recente, realizzato nel 1869 e così intitolato in onore del doge Pietro I[3].

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Vitale Candiano
?
Emilia
Domenico
Pietro I
928 ca.-987
Felicita Malipiero (o Badoer)
Pietro II
961-1009
Giovanni
984-1007
Orso
988-1049
Ottone
993-1032
Geiza Arpadi
Vitale
998 ca.-?
Domenico
† dopo il 1036
Pietro d'Ungheria
1011-1058
Frozza Orseolo
101517 febbraio 1071
Adalberto di Babenberg
102710 giugno 1075
dinastia Babenberg

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Orseolo", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ a b Francesco Zanotto, Il Palazzo Ducale di Venezia, Venezia, Antonelli Editore, 1861.
  3. ^ a b c Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, note integrative e revisione a cura di Marina Crivellari Bizio, Franco Filippi, Andrea Perego, Venezia, Filippi Editore, 2009 [1863].
  4. ^ FLABIANO, Domenico, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ Orseolo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]