Sinagoghe di via delle Oche

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Sinagoghe di via delle Oche
Lapide che ricorda la presenza ebraica
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Coordinate43°46′19.61″N 11°15′23.78″E / 43.772114°N 11.256606°E43.772114; 11.256606
ReligioneEbraica
Inizio costruzione1882
Demolizione1962

Le sinagoghe di via delle Oche furono due piccoli oratori di Firenze, in uso a cavallo tra Otto e Novecento.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1882, poco prima che il ghetto di Firenze fosse demolito (1888-1889, quarant'anni dopo l'emancipazione nel 1848), gli arredi delle due sinagoghe ivi esistenti furono trasferiti in due piccoli oratori, entrambi collocati nello stesso edificio di via delle Oche n. 5, che era stato regalato da Guglielmo Finzi in gestione alla confraternita Mattir Asurim ("liberare i detenuti"). I due oratori vennero dedicati rispettivamente al culto italiano e a quello sefardita. Prima della seconda guerra mondiale venne chiuso l'oratorio di rito italiano e nel 1962, dopo ottant'anni di attività, quello di rito sefardita. Fu qui in via delle Oche che nell'agosto 1944 gli ebrei fiorentini si trovarono a celebrare l'avvenuta Liberazione, poiché il Tempio maggiore era stato devastato dai tedeschi[1].

Proprio per finanziare i lavori di riparazione, lo stabile venne venduto e gli arredi dei due oratori furono trasferiti in Israele, rispettivamente alla sinagoga Yad Hagiborim a Ramat Gan e alla Jeshivah Kerem be-Javne[2], dove si trovano tuttora. A ricordo dei due oratori resta oggi in loco solo una lapide sulla parete esterna dell'edificio, postavi nel settembre 1980 dalla comunità ebraica di Firenze.[3]

PER OTTANTA ANNI
DAL 1882 AL 1962
QUESTA CASA APPARTENNE ALLA
CONFRATERNITA MATTIR ASURIM
CHE VI CREÒ DUE ORATORÎ
PER IL CULTO EBRAICO
QUI NELL'AGOSTO 1944
GLI EBREI FIORENTINI
SI RITROVARONO A RINGRAZIARE
L'ETERNO
PER L'AVVENUTA LIBERAZIONE LA COMUNITÀ ISRAELITICA DI FIRENZE QUESTO RICORDO POSE
TISHRÌ 5741 - SETTEMBRE 1980

L'edificio, che presenta un fronte di quattro assi su tre piani ed è indicato da Walther Limburger (1910), seppure dubitativamente, come dell'inizio del Cinquecento, fu completamente ristrutturato negli anni in cui Bargellini e Guarnieri compilavano il loro repertorio (1977), ed è stato prima sede di un istituto bancario, ora di un allbergo (Hotel Benivieni).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bargellini-Guarnieri, cit.
  2. ^ Una foto nel sito ufficiale della Scuola rabbinica Kerem a Yavne
  3. ^ Annie Sacerdoti, Guida all'Italia ebraica, Marietti, Genova 1986.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1909) 1908, p. 49;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 105;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 58, n. 91;
  • Giorgio Di Battista in Firenze, studi e ricerche sul centro antico, I, L’ampliamento della cattedrale di S. Reparata, le conseguenze sullo sviluppo della città a nord e la formazione della piazza del Duomo e di quella della SS. Annunziata, a cura di Piero Roselli (Istituto di Restauro dei Monumenti, Facoltà di Architettura di Firenze), Pisa, Nistri-Lischi Editori, 1974, p. 52, n. 7;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 336;
  • Gian Luigi Maffei, La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento, con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990, pp. 104-105;
  • Massimo Longo Adorno, Gli ebrei fiorentini dall'emancipazione alla Shoà, Firenze, Editrice La Giuntina, 2003, pp. 23-25;
  • Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, I, p. 312, n. 278.
  • Firenze Ebraica, itinerario illustrato, a cura di Lionella Viterbo, Giovanna Bossi e Pia Ranzato, Firenze, Aska Edizioni, 2019, p. 41.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]