Didelphis virginiana

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Opossum della Virginia
Didelphis virginiana
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Infraclasse Marsupialia
Ordine Didelphimorphia
Famiglia Didelphidae
Sottofamiglia Didelphinae
Genere Didelphis
Specie D. virginiana
Nomenclatura binomiale
Didelphis virginiana
Kerr, 1792

L'opossum della Virginia (Didelphis virginiana Kerr, 1792) è un mammifero marsupiale della famiglia Didelphidae.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Opossum della Virginia con mantello invernale

Lungo dai 38 ai 51 centimetri e con un peso che si aggira tra i 6 e i 9 chili, l'opossum della Virginia è il più grande tra i didelphidae. La pelliccia è prevalentemente grigiastra, tranne sulla faccia che è bianca. Gli opossum della Virginia sono forniti di una lunga coda prensile priva di peli che può essere utilizzata per appendersi ai rami o trasportare piccoli oggetti. Le orecchie sono grandi e senza peli e il naso è lungo e schiacciato, di colore rosa. Le zampe sono dotate di unghie chiare e cuscinetti plantari scuri. Gli opossum hanno 50 denti e pollici opponibili.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È l'unico marsupiale che si può trovare a nord dell'equatore e a maggior ragione in America del Nord.

È diffuso in America Centrale, in Messico e in America del Nord, fino al sud del Canada. Inoltre, sembra che si stia espandendo sempre più a nord. È stato introdotto in California nel 1910 e ora si è diffuso in tutta la costa pacifica.

I suoi antenati erano originari del Sud America ma si espansero in Nord America con il grande scambio americano, circa tre milioni di anni fa, in seguito alla formazione dell'Istmo di Panama.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli opossum, come molti marsupiali, hanno un ciclo vitale piuttosto breve a causa delle loro dimensioni e del loro tasso metabolico. Gli opossum della Virginia allo stato brado vivono al massimo un paio d'anni, mentre in cattività possono raggiungere i quattro anni di vita. Sono animali notturni e durante l'inverno, sebbene non vadano in letargo, si rintanano in luoghi riparati.[3]

Un giovane esemplare accucciato in un mucchio di foglie di Quercus.

Sebbene sia un animale molto diffuso e adattabile, l'opossum della Virginia possiede il quoziente di encefalizzazione più basso tra tutti i marsupiali.[4] Nonostante la dimensione del cervello però, dai test effettuati in laboratorio risulta che la loro intelligenza è superiore a quella del cane, e più o meno pari a quella dei maiali.[5][6]

Gli opossum sono altamente resistenti al veleno di serpente e alla rabbia.[7]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

L'opossum della Virginia è noto per la sua abitudine di fingersi morto in caso di pericolo. Questo comportamento è detto tanatosi. Nel caso dell'opossum questa sembra essere una reazione involontaria attivata da un momento di intensa paura. Non dovrebbe essere scambiata per un comportamento docile perché in caso di estrema necessità questi animali rispondono ferocemente, sibilando, stridendo e mostrando i denti. Con un'intensa stimolazione, l'opossum può entrare in uno stato che si avvicina al coma e che può durare fino a quattro ore. Esso cade infatti su un lato con bocca e occhi spalancati e lingua penzoloni, emettendo un liquido verde e maleodorante dall'ano. Questo solitamente scoraggia la maggior parte dei predatori.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli opossum sono onnivori e si nutrono di una grande varietà di vegetali e animali, come frutta, insetti e altri piccoli animali. I frutti del loto americano (Diospyros virginiana) sono uno dei cibi preferiti degli opossum durante l'autunno.[8] Gli opossum in cattività possono commettere atti di cannibalismo, sebbene questa pratica in natura sia poco comune.[9]

Relazioni con l'uomo[modifica | modifica wikitesto]

Un disegno di Opossum della Virginia

Come i procioni, gli opossum della Virginia si avventurano spesso in città e li si nota rovistare nei bidoni della spazzatura o ai lati delle strade in cerca di cibo per animali, frutta o avanzi. Spesso rimangono vittima degli automobilisti. Per questa loro abitudine alcuni spesso li scambiano per ratti, sebbene gli opossum non siano affatto roditori. Raramente questi animali trasmettono malattie all'uomo e sono incredibilmente resistenti alla rabbia grazie alla loro temperatura corporea più bassa rispetto agli altri mammiferi placentati.

Sebbene sia diffuso in tutto il paese, l'usanza folcloristica di utilizzare questo animale come prodotto alimentare lo legano soprattutto al sud-est degli Stati Uniti. In animazione spesso rappresenta personaggi incivili o selvaggi. Il personaggio principale di Pogo, una striscia a fumetti di Walt Kelly, è un opossum. Nel tentativo di creare un'altra icona come l'orsacchiotto di peluche, il presidente degli Stati Uniti William Howard Taft fu legato alla figura di Billy Possum.[10][11] Il personaggio non riscosse il successo sperato poiché la percezione che il pubblico aveva degli opossum ne causò il fallimento.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

L'opossum della Virginia è uno dei pochi mammiferi ad avere un numero dispari di mammelle (se ne contano 13).

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è stato il primo a essere chiamato opossum. Tale parola deriva, infatti, dalla lingua algonchina parlata dai nativi americani. Colloquialmente nella lingua inglese, l'Opossum della Virginia è chiamato Possum. Il nome "opossum" indica generalmente qualsiasi animale appartenente alla famiglia dei didelfidi.

I possum dell'Australia, il cui nome deriva dalla somiglianza con l'opossum della Virginia, sono anch'essi marsupiali, ma appartenenti all'ordine diprotodontia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) New World Marsupial Specialist Group 1996, Didelphis virginiana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Didelphis virginiana, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ (EN) Virginia Opossum Didelphis virginiana, su eNature.com (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2011).
  4. ^ (EN) K. W. S Ashwell, Encephalization of Australian and New Guinean Marsupials, in Brain, Behavior and Evolution, vol. 71, n. 3, S. Karger AG, pp. 181–199.
  5. ^ (EN) Didelphis Virginiana, su New York School of Homeopathy. URL consultato il 14 dicembre 2022.
  6. ^ (EN) Opossums, su Washington Department of Fish & Wildlife. URL consultato il 14 dicembre 2022.
  7. ^ McRuer DL, Jones KD, Behavioral and nutritional aspects of the Virginian opossum (Didelphis virginiana), in The veterinary clinics of North America. Exotic animal practice, vol. 12, n. 2, May 2009, pp. 217–36, viii, DOI:10.1016/j.cvex.2009.01.007, PMID 19341950.
  8. ^ (EN) Vin T. Sparano, Complete outdoors encyclopedia: revised and expanded, 1998.
  9. ^ (EN) Cannibalism in the Opossum, su Opossum Society.
  10. ^ (EN) Possum Politics, su Possum Network (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2006).
  11. ^ (EN) Political Postcards, su Cyberbee learning.

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