One Night Only (Elton John)

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Elton John One Night Only - The Greatest Hits
album dal vivo
ArtistaElton John
Pubblicazione21 novembre 2000
Durata68:18 (versione internazionale)
Dischi1
Tracce15, 15 + 2 (versioni australiana, giapponese, inglese e statunitense)
GenereRock
Piano rock
Pop rock
EtichettaUniversal Records (Stati Uniti), Rocket Records, Mercury Records
ProduttorePhil Ramone
RegistrazioneMadison Square Garden, New York City, Stati Uniti, 20 ottobre - 21 ottobre 2000
Noten. 65 Bandiera degli Stati Uniti
n. 7 Bandiera del Regno Unito
n. 20 Bandiera dell'Italia
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Australia Australia[1]
(vendite: 35 000+)
Bandiera dell'Austria Austria[2]
(vendite: 25 000+)
Bandiera del Canada Canada[3]
(vendite: 50 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[4]
(vendite: 500 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[5]
(vendite: 25 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Europa Europa[6]
(vendite: 1 000 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[7]
(vendite: 300 000+)
Elton John - cronologia

Elton John One Night Only - The Greatest Hits è il quarto album live dell'artista britannico Elton John, pubblicato il 21 novembre 2000 negli Stati Uniti e il 12 dicembre dello stesso anno nel Regno Unito.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Il CD, frutto di due serate (a dispetto del titolo, che significa Una Sola Notte) al Madison Square Garden di New York, contiene i brani più conosciuti di Elton eseguiti live, scelti tra quelli esibiti nel corso dei due concerti (non contiene quindi la track-list integrale). Molti di questi sono in realtà dei duetti tra la rockstar e altri nomi famosi nel panorama musicale mondiale: Your Song è infatti duettata con Ronan Keating, Sad Songs (Say So Much) con Bryan Adams, Saturday Night's Alright for Fighting con Anastacia e I Guess That's Why They Call It the Blues con Mary J. Blige. Sebbene nel disco Goodbye Yellow Brick Road sia cantata dal solo Elton, in uno dei due spettacoli è stata eseguita in duetto con Billy Joel. Da notare anche il duetto tra John e Kiki Dee in Don't Go Breaking My Heart (hit eseguita raramente in concerto). Ad accompagnare specificatamente per questo evento la rockstar (come al solito seduta al pianoforte) vi era una band formata da ben otto elementi: Nigel Olsson (il batterista storico di Elton, ritornato nella formazione dopo anni di assenza, presente anche ai cori e al tamburello), Curt Bisquera (batteria), Davey Johnstone (chitarre e cori), John Jorgenson (chitarre, sassofono, mandolino e cori), Bob Birch (basso e cori), John Mahon (percussioni e cori), Ken Stacey (cori) e Billy Trudel (cori).

Nonostante One Night Only detenga il record assoluto tra gli album live di rapidità tra la data di registrazione e quella di pubblicazione, è stato accolto negativamente da una parte della critica[8], che ha contestato soprattutto la presenza di troppi musicisti e troppi duetti. Negli Stati Uniti, inoltre, il disco è stato un flop, conseguendo una numero 65 (nel Regno Unito ha invece raggiunto la numero 7).

Il concerto da cui è stato tratto il CD è stato pubblicato per intero numerose volte, in DVD, con il titolo One Night Only: The Greatest Hits Live at Madison Square Garden.

Sorry Seems to Be the Hardest Word e Someone Saved My Life Tonight, non presenti sul disco, sono stati pubblicati nel singolo promo The Valentine Sampler.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i brani sono stati composti da Elton John e Bernie Taupin, salvo dove specificato diversamente.

  1. Goodbye Yellow Brick Road – 3:18
  2. Philadelphia Freedom – 5:21
  3. Don't Go Breaking My Heart – 4:19 (Carte Blanche/Ann Orson)
  4. Rocket Man (I Think it's Going to Be a Long, Long Time) – 5:43
  5. Daniel * – 3:50
  6. Crocodile Rock – 4:13
  7. Sacrifice – 5:20
  8. Can You Feel the Love Tonight? – 3:59 (Elton John/Tim Rice)
  9. Bennie and the Jets – 5:02
  10. Your Song – 4:17
  11. Sad Songs (Say So Much) – 3:54
  12. Candle in the Wind – 3:45
  13. The Bitch Is Back * – 4:12
  14. Saturday Night's Alright for Fighting – 4:38
  15. I'm Still Standing – 3:04
  16. Don't Let the Sun Go Down on Me – 5:59
  17. I Guess That's Why They Call It the Blues – 5:10 (John/Davey Johnstone/Bernie Taupin)

* Tracce bonus nelle versioni australiana, giapponese, inglese e statunitense.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2000 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 10 aprile 2016.
  2. ^ (DE) Elton John - One Night Only – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 10 aprile 2016.
  3. ^ (EN) Elton John - One Night Only – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 10 aprile 2016.
  4. ^ (EN) Elton John - One Night Only – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 10 aprile 2016.
  5. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 10 aprile 2016.
  6. ^ (EN) IFPI Platinum Europe Awards – 2014, su International Federation of the Phonographic Industry. URL consultato il 20 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2015).
  7. ^ (EN) One Night Only, su British Phonographic Industry. URL consultato il 10 aprile 2016.
  8. ^ Elton John - One Night Only (2000)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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