Odio

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Ideogramma cinese che rappresenta l'odio

L'odio è un sentimento umano che si esprime in una forte avversione o una profonda antipatia. Lo distingue da questi ultimi la volontà di distruggere l'oggetto odiato, e la percezione della sostanziale "giustizia" di questa distruzione: chi odia sente che è giusto, al di là di leggi e imperativi morali, distruggere ciò che odia. Si parla di "oggetto" odiato anche nel caso di odio verso persone, perché queste non vengono considerate propri simili, esseri umani come chi odia, ma appunto oggetti invece che soggetti.

In misura ulteriore rispetto all'innata capacità di provare sentimenti negativi nei confronti di un'altra persona, il termine odio viene usato in senso figurato per riferirsi alla forma più estrema di rifiuto verso cose o persone. A differenza dell'amore, l'odio non è necessariamente preceduto dalla volontà d'espressione: può, infatti, essere causato per costrizione, proprio malgrado.

Viene inoltre considerato comunemente in contrapposizione all'amore; di fatto i due sentimenti possono essere accostati per l'intensità e l'impeto. Dal punto di vista emozionale l'odio è tuttavia il sentimento opposto all'insensibilità nei rapporti umani, più propriamente detta indifferenza.

Tipologie di odio

Linciaggio di Duluth, 15 giugno 1920

Esistono diverse forme di odio, alcune tra le più controverse e dibattute sono:

L'odio secondo Fromm

Rappresentazione artistica del massacro dei minatori cinesi avvenuto il 2 settembre 1885 a Rock Springs (Wyoming) e illustrata sulla rivista Harper's Weekly

Erich Fromm nel suo libro Die Antwort der Liebe distingue due tipologie di odio, l'odio reattivo e l'odio determinato dal carattere. Egli crede che l'umanità sia pronta all'odio anziché all'amore; da qui il fatto che l'uomo riesce più ad odiare che ad amare.

Odio reattivo

Questo tipo di odio è, secondo Erich Fromm, sempre il risultato di una profonda ferita o di una situazione dolorosa e immutabile di fronte alla quale ci si sente impotenti.

Odio determinato dal carattere

Questa tipologia, pur avendo le stesse caratteristiche dell'odio reattivo, riconfigura la struttura caratteriale di colui che odia. L'odio è in questo caso una peculiarità del carattere, a differenza dell'odio reattivo in cui l'odio è espressione del mero sentimento in se stessi. La differenza principale rispetto all'odio reattivo risiede nella predisposizione di una persona ad odiare, ad essere ostile. Nel caso dell'odio reattivo, è la situazione a generare il sentimento di odio, mentre nell'odio determinato dal carattere l'ostilità della persona viene risvegliata attraverso una situazione. La persona in questo caso mostrerebbe un particolare tipo di soddisfacimento nell'odio, particolarità che non è presente invece nell'odio reattivo.

Il ruolo dell'odio nelle società

Che il sentimento di odio sia una cosa a priori negativa non è una cosa così scontata come all'apparenza potrebbe sembrare. Nelle dinamiche della formazione dell' "unità" ideologica di un paese è spesso fondamentale. Da sempre una civiltà, società, o gruppo di qualsiasi genere e natura, ha trovato nel nemico comune il "cemento" delle proprie relazioni. Basti guardare come quasi tutte le civiltà abbiano un nemico storico, come le popolazioni arabe di cui si sente spesso parlare. Secondo Umberto Eco, sarebbe questa una delle cause della bassa unità dell'Italia: l'assenza di una civiltà nemica comune storica.

Anche se forse questo ragionamento dimostra semplicemente che la formazione di una qualsiasi sovrastruttura (stati, nazioni, federazioni) sia da ritenersi dannosa per la conservazione della specie umana, essendo la sua formazione riconducibile a sentimenti negativi quali odio, razzismo, brama di potere.

Riferimenti e note

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