Non est vivere, sed valere vita est

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Non est vivere, sed valere vita est è una locuzione latina presente in un epigramma di Marziale (Marziale, Epigrammi, libro VI, 70:15).

La traduzione letterale è:"La vita non è vivere, ma stare bene", che si può interpretare come "Senza la salute, la vita non è degna di essere vissuta".

La frase è spesso citata come giustificazione dell'eutanasia, va tuttavia precisato che l'etica nella società romana differiva alquanto da quella attuale. Citiamo come esempio due casi: il diritto romano classificava i sordi come "mentecatti", considerando impossibile fornire loro un'educazione; ugualmente i sordomuti erano considerati "incapaci": a loro era vietato stipulare contratti ed essere tutori, non potevano fare da testimoni nei testamenti, né fare essi stessi testamento.

Ma il significato "profondo", "vero" è: la vita non è semplicemente vivere in senso fisico, ma soprattutto essere una persona che "vale", una persona cioè che ha fatto qualcosa di "utile", di importante per la società o il mondo, e della quale per questo resterà il suo ricordo.

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