Nino Randazzo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nino Randazzo

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
14 marzo 2013
LegislaturaXV, XVI
Gruppo
parlamentare
L'Ulivo, PD
CoalizioneL'Unione, PD-IdV
CircoscrizioneEstero
CollegioESTERO D (Africa, Asia, Oceania e Antartide)
Incarichi parlamentari
  • XVI Legislatura
    • Segretario della 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare)
    • Membro della Delegazione italiana all'Assemblea parlamentare della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)
    • Membro del Comitato per le questioni degli italiani all'estero
  • XV Legislatura
    • Membro della 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare)
    • Segretario della 14ª Commissione permanente (Politiche dell'Unione europea)
    • Membro del Comitato per le questioni degli italiani all'estero
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico
ProfessioneGiornalista

Nino Randazzo (Leni, 22 luglio 193210 luglio 2019[1]) è stato un politico italiano naturalizzato australiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nelle isole Eolie ed emigrato in Australia nel 1952. Nella gioventù è stato membro, a Melbourne, dell'anticomunista Partito Democratico del Lavoro (Democratic Labor Party, DLP) e fu candidato dalla sua formazione politica all'elezione parlamentare del 1964. In seguito fu editore del quotidiano in lingua italiana di Melbourne Il Globo.

Randazzo è stato eletto al Senato della Repubblica Italiana nelle elezioni politiche del 2006 nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide della circoscrizione Estero tra le file della coalizione di centro-sinistra L'Unione. Nel 2008 è stato rieletto con il Partito Democratico.

Ha dichiarato al Financial Times che Silvio Berlusconi gli offrì una sicura rielezione e un posto da viceministro degli Esteri in cambio di un voto contro Romano Prodi nel corso del dibattito sulla finanziaria,[2] tutto ciò dopo che era stato verificato dal suo conto corrente di essere il Senatore "più povero" in Parlamento,[3] tuttavia Randazzo respinse l'offerta.[4] Per questa vicenda Silvio Berlusconi è stato indagato per corruzione.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Intervento al Senato in ricordo di Nino Randazzo, su radioradicale.it.
  2. ^ (EN) Guy Dinmore, Man in the News: Silvio Berlusconi, in Financial Times, 1º febbraio 2008. URL consultato l'11 ottobre 2009.
  3. ^ Randazzo: «Mi sto facendo grandi risate», in Corriere della Sera, 12 dicembre 2007. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  4. ^ Claudia Fusani, Il "no grazie" a Berlusconi del senatore Nino Randazzo, in La Repubblica, 12 novembre 2007. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  5. ^ Giuseppe D'Avanzo, Televisione e mercato dei senatori Berlusconi indagato per corruzione, in La Repubblica, 12 dicembre 2007. URL consultato il 22 dicembre 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN77506448 · ISNI (EN0000 0000 6321 4189 · LCCN (ENn88024519 · GND (DE133539792 · WorldCat Identities (ENlccn-n88024519