Nino Garajo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Nino Garajo (Bagheria, 1918Roma, 5 novembre 1977) è stato un pittore italiano. Nacque da una famiglia borghese, ma il padre era di lignaggio nobile d'origine spagnola. I nonni della madre a quel tempo vivevano nel Palazzo Villarosa, la sorella del padre nella Villa Palagonia (ovvero "la Villa dei mostri"), entrambe celebri ville di Bagheria.

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Personali[modifica | modifica wikitesto]

Trento, Palermo, Verona, Roma, Napoli, Frosinone, Cesena, Bagheria.

Collettive[modifica | modifica wikitesto]

Bagheria, regionali di Trapani, quasi tutte le sindacali regionali e provinciali di Palermo nell'anteguerra, mostra dei grandi Siciliani al Teatro Massimo, alcune regionali e Biennali venete, Quadriennali romane, Premi Marzotto, Rassegna d'Arti Figurative di Roma e del Lazio, Premio Suzzara, Mostra Ente Zolfi Italiani, Premio Posillipo, Maggio di Bari, l'Arte contro la Mafia, Piccolo Dipinto, Paladino d'oro, Premio Nazionale Provincia di Palermo per il miglior pittore siciliano, Prima Rassegna del Sacro nell'arte contemporanea.

Hanno scritto della sua pittura[modifica | modifica wikitesto]

«Un capitolo quasi inedito del realismo siciliano e italiano, ricco di singolari invenzioni e di peculiari connotazioni estranee agli schemi di maniera: questi i motivi caratterizzanti della pittura di Nino Garajo. Forse in nessun'altra terra che la Sicilia, in nessun altro paese del mondo se non a Bagheria poteva nascere e crescere un personaggio come Garajo, né da altro luogo egli avrebbe potuto attingere i tesori di bellezza e di umanità che ha trasfuso nella sua opera.»

Fra gli altri si ricordano critiche di Maria Accascina, Pino Basile, Virginia Buda, Franco Carbone, Castrense Civello, Enrico Crispolti, Aniceto Del Massa, Giorgio Di Genova, Giacomo Etna, Dora Favatella Lo Cascio, Piero Girace, Franco Grasso, Ugo Guerra, Renato Guttuso, Adolfo Loreti, Corrado Maltese, Sigfrido Maovaz, Dacia Maraini, Elio Mercuri, Gino Pancheri, Giuseppe Pensabene, Romano Pieri, Maria Poma, Pippo Rizzo, Albano Rossi, Giuseppe Servello, Alfredo Schettini, Carlo Tridenti.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito Ufficiale

Controllo di autoritàVIAF (EN20593533 · ISNI (EN0000 0000 3513 2565 · SBN CFIV092896 · LCCN (ENn94075444 · GND (DE123593530 · WorldCat Identities (ENlccn-n94075444