Nino Costa

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Nino Costa (Torino, 28 giugno 1886Torino, 5 novembre 1945[1]) è stato un poeta italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Torino da una famiglia di origini ciriacesi, da madre monferrina e padre canavesano. Studente al liceo classico Cavour, laureato in Lettere e in Medicina Veterinaria, svolge per tutta la vita la professione di bancario presso la Cassa di Risparmio di Torino.

Con lo pseudonimo di Mamina pubblica le sue prime poesie sul settimanale dialettale Birichin, fondato a fine Ottocento. A partire dal 1922 pubblica le sue raccolte di versi in piemontese: Mamina (1922), Sal e Pèiver (1924), Brassabòsch (1928), Fruta madura (1931), Poesie religiose piemontèise (1934), Ròba nòstra (1938), Tempesta, pubblicato postumo nel (1946).

Muore a Torino il 5 novembre 1945, un anno dopo la prematura scomparsa del figlio diciannovenne Mario, ucciso durante un'azione partigiana in Val Chisone. È sepolto accanto al figlio nel cimitero di Cirié. A lui i comuni di Ciriè e di Pino Torinese hanno dedicato una scuola media e una via nel centro cittadino. Nel comune di Pianezza c'è una scuola primaria a lui intitolata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Franca Viglongo, Per conoscere Nino Costa - indice dei titoli e dei capoversi di tutte le sue poesie: con bibliografia e notizie biografiche, 1987, p. 26, ISBN 9788872350331.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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