Nikolaj Ivanovič Bobrikov

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nikolaj Ivanovič Bobrikov

Nikolaj Ivanovič Bobrikov (in russo Николай Иванович Бобриков?; San Pietroburgo, 27 gennaio 1839Helsinki, 17 giugno 1904) è stato un politico e militare russo[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bobrikov divenne ufficiale dell'esercito imperiale russo nel 1858, servì nel distretto militare di Kazan e successivamente divenne comandante di divisione a Novgorod. Raggiunse il grado di colonnello nel 1869. Un anno dopo, venne trasferito a San Pietroburgo per incarichi speciali nella guardia imperiale. Questa nuova nomina gli garantì l'accesso alla corte imperiale. Nel 1878 fu promosso Maggiore Generale.[senza fonte]

Nel 1898, lo Zar Nicola II lo nominò Governatore-Generale della Finlandia. Bobrikov era allo stesso tempo odiato e temuto dalla popolazione finlandese, egli pensava infatti che la Finlandia, fosse una minaccia per l'Impero Russo. Nel 1899, lo Zar Nicola II siglò il "Manifesto di Febbraio" che segnò il primo passo degli "Anni di oppressione" (sortovuodet). In questo manifesto, si dichiarò che le leggi imperiali, avrebbero dovuto avere la precedenza su quelle locali. Mezzo milione di finlandesi firmò una petizione da presentare allo Zar, con la richiesta di abolizione di questo manifesto. Lo Zar si rifiutò di ricevere la delegazione finlandese e la petizione non ebbe alcun effetto sul governo imperiale[1].

Nel 1900, Bobrikov emise un'ordinanza nella quale si dichiarava che tutta la corrispondenza tra gli uffici pubblici doveva essere presentata rigorosamente in russo e l'educazione in lingua russa doveva aumentare nelle scuole. L'esercito Finlandese venne abolito nel 1901, i coscritti Finlandesi ora avrebbero dovuto servire nell'esercito imperiale in qualunque parte della Russia fosse stato necessario. Nella prima chiamata alle armi del 1902, solo il 42% dei coscritti si presentò. Nel 1905, la coscrizione obbligatoria venne abolita in tutta la Finlandia perché i soldati Finlandesi venivano ritenuti "inaffidabili"[1].

Nel 1903, Bobrikov ottenne dallo Zar dei poteri dittatoriali così da poter destituire i funzionari governativi e abolire giornali. Il 16 giugno 1904 Bobrikov fu assassinato da Eugen Schauman a Helsinki. L'attentatore sparò tre volte a Bobrikov prima di commettere suicidio. Schauman morì immediatamente mentre Bobrikov perì la notte successiva in ospedale[1].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze russe[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Sant'Andrea - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij con diamanti - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine imperiale dell'Aquila Bianca - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine imperiale di San Vladimiro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'ordine di Sant'Anna - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine imperiale di San Stanislao - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "In memoria dell'incoronazione dello zar Alessandro III" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia del censimento della popolazione - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia del censimento della popolazione
Medaglia in memoria di Nicola I - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "In memoria dell'incoronazione dello zar Nicola II" - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Takovo (Regno di Serbia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Principe Danilo I (Montenegro) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Filippo il Magnanimo (Granducato d'Assia) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce al Merito Militare dell'Esercito Spagnolo con decorazione bianca (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa con diamanti (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Corona Ferrea (Impero austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Salvatore (Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Grifone (Meclemburgo-Strelitz) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Grande Stella dell'Ordine del Leone e del Sole (Persia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine di Salomone (Impero d'Etiopia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce con gemme dell'ordine della Corona wendica (Meclemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Sant'Alessandro (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Casata Ernestina di Sassonia (Sassonia-Altenburg) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Bertoldo I (Granducato di Baden) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone di Zähringen (Granducato di Baden) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce e Gran Cordone dell'Ordine della Stella di Romania (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce con spade dell'Ordine della Corona (Regno di Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine della Nobile Casata di Bukhara (Emirato di Bukhara) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona (Regno del Siam) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine imperiale di Leopoldo (Impero austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d George B. Kauffman e Lauri Niinistö, Chemistry and Politics: Edvard Immanuel Hjelt (1855–1921), in The Chemical Educator, vol. 3, n. 5, 1998, pp. 1–15, DOI:10.1007/s00897980247a.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN13105999 · ISNI (EN0000 0000 2820 0072 · LCCN (ENn85127257 · GND (DE118902571 · BNF (FRcb136213332 (data) · J9U (ENHE987007302009805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85127257