Nicolò Cipolla

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Nicolò Rosario Cipolla

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato16 maggio 1963 –
4 luglio 1976
LegislaturaIV, V, VI
Gruppo
parlamentare
Comunista
CircoscrizioneSicilia
CollegioIV-V: Sciacca
VI: Ragusa
Incarichi parlamentari
  • VI Legislatura
    • Vicepresidente della 9ª Commissione permanente (Agricoltura)
    • Membro della Giunta per gli affari delle Comunità Europee
    • Membro della Commissione parere trattati di Lussemburgo del 1970
    • Membro della Rappresentanza italiana al Parlamento europeo
  • V Legislatura
    • Membro della 9ª Commissione permanente (Agricoltura)
    • Membro della Commissione permanente per il parere al governo sulle norme delegate trattati CEE e CEEA
    • Membro della Commissione parere trattati di Lussemburgo del 1970
    • Membro della Rappresentanza italiana al Parlamento europeo
    • Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della "mafia"
  • IV Legislatura
    • Membro della Commissione speciale ddl terremoti in Sicilia (2854 e altri)
    • Membro della 8ª Commissione permanente (Agricoltura e Foreste)
    • Membro della Speciale ddl bilancio 1.7/31.12.1964 (n. 502)
    • Membro della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge: "Disciplina degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno" (n. 1212)
    • Membro della Commissione parlamentare per le questioni regionali
    • Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della "mafia"
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneAssistente universitario, dirigente sindacale

Nicolò Rosario Cipolla, detto Nicola (Agrigento, 14 gennaio 1922Palermo, 30 luglio 2017), è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente da una nota famiglia di giuristi originaria di Villalba, Nicola nasce ad Agrigento nel 1922. I genitori erano Giuseppe Cipolla, magistrato, e la madre Giuseppa Pantaleone[1]. Si trasferisce a Palermo all'ultimo anno di liceo, dove assieme ai compagni di classe Napoleone Colajanni, Enzo Sellerio e Nino Sorgi comincia a conoscere il marxismo. Dopo la caduta del fascismo aderisce al Partito Socialista ed è tra i fondatori del «Fronte del lavoro»[2].

Nel 1944 riapre la Camera del Lavoro di Palermo assieme al segretario generale Cesare Sessa[2].

All'inizio del 1946, assieme ad altri giovani socialisti tra cui Mario Mineo, Napoleone Colajanni, Enzo Sellerio e Peppe Fazio, riesce a far espellere dal PSI il riformista Rocco Gullo, sindaco di Palermo, considerato vicino ad ambienti mafiosi, il quale venne poco dopo reintegrato nel partito da Pietro Nenni e divenne deputato alla Costituente. A seguito della vicenda, Cipolla decide di lasciare il PSI e aderire al Partito Comunista Italiano, guidato in Sicilia da Girolamo Li Causi[3].

Nel 1947 viene eletto segretario responsabile della Federterra[3].

È protagonista delle lotte contadine del 1949-'50 nel corleonese assieme a Pio La Torre[2].

Deputato della II, III e IV Legislatura dell'Assemblea Regionale Siciliana (dal 1951 al 1963). Eletto nel Collegio di Palermo la prima volta nella lista del Blocco del Popolo e successivamente in quella del PCI[2].

Alle Elezioni Politiche del 1963 è eletto al Senato della Repubblica per il PCI nel collegio di Sciacca[4], dove viene confermato anche alle Elezioni Politiche del 1968[5], Dal 1º luglio 1963 al 14 novembre 1967 è Segretario del Gruppo Comunista al Senato[6]. Alle Elezioni Politiche del 1972 è confermato al Senato nel collegio di Ragusa[7]. Fa parte della rappresentanza italiana al Parlamento europeo (ancora non eletto a suffragio universale), dal 26 ottobre 1972 al 4 luglio 1976.[8]. Resta senatore fino al 1976.

Nel 1981 fonda il Cepes (Centro Studi di Politica Economica in Sicilia)[2].

Muore a Palermo nel 2017.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Per un rilancio dell'autonomia, in La crisi dell'autonomia siciliana, a cura del Centro studi e iniziative di politica economica in Sicilia, Roma, Editori riuniti, 1984. ISBN 88-359-2644-0.
  • Un nuovo giorno dello stato sociale. Lavoro produttivo e lavoro necessario, Roma, Datanews, 1995. ISBN 88-7981-060-X.
  • 10 luglio 1943. Sbarcano in Sicilia inglesi, americani e... Cosa Nostra. Interrogativi e ricordi, Palermo, CEPES, 2013.
  • Diario di un socialcomunista siciliano. (Tra memoria e futuro), Roma, Editori riuniti University Press, 2013. ISBN 978-88-6473-137-7.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Calogero Miccichè, "Girgenti: Le pietre della meraviglia... cadute", Agrigento, 2006, pp. 138-139.
  2. ^ a b c d e Dino Paternostro, Corleone in festa per Cipolla (PDF), in La Sicilia, 14 gennaio 2007, p. 39. URL consultato il 30 settembre 2010.
  3. ^ a b Dino Paternostro, Anni eroici per il movimento contadino (PDF), 14 gennaio 2007, p. 39. URL consultato il 30 settembre 2010.
  4. ^ Senato del 28 aprile 1963, in Archivio Storico delle Elezioni. URL consultato il 30 settembre 2010.
  5. ^ Senato del 19 maggio 1968, in Archivio Storico delle Elezioni. URL consultato il 30 settembre 2010.
  6. ^ Scheda di attività di Nicolò Rosario Cipolla - IV Legislatura, in Senato della Repubblica. URL consultato il 7 marzo 2011.
  7. ^ Senato del 7 maggio 1972, in Archivio Storico delle Elezioni. URL consultato il 30 settembre 2010.
  8. ^ Rappresentanza italiana al Parlamento europeo, su parlamento.it. URL consultato il 23 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2012).

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