Nicolò Carandini

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Nicolò Carandini

Ministro senza portafoglio
Durata mandato27 luglio 1944 –
12 dicembre 1944
Capo del governoIvanoe Bonomi

Deputato dell'Assemblea Costituente
Durata mandato12 luglio 1946 –
16 luglio 1946
LegislaturaPeriodo costituzionale transitorio
Gruppo
parlamentare
Unione Democratica Nazionale
CollegioCollegio Unico Nazionale

Dati generali
Partito politicoPartito Liberale Italiano
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Torino
ProfessioneProprietario terriero e diplomatico

Nicolò Carandini (Como, 6 dicembre 1895Roma, 18 marzo 1972) è stato un politico e imprenditore italiano.

Ufficiale degli Alpini nella Prima Guerra Mondiale, proprietario terriero e bonificatore della bonifica di Torre in Pietra (Roma), ministro del ministero Bonomi, primo ambasciatore italiano presso il Regno Unito dopo la Seconda Guerra Mondiale, delegato alla conferenza della pace, membro del Comitato di Liberazione Nazionale, deputato all'assemblea costituente, presidente della SIOI, capo della delegazione italiana al Congresso dell’Aia nel maggio 1948, iniziatore e direttore del Movimento Federalista Europeo, fondatore e membro del comitato esecutivo del Consiglio Italiano del Movimento Europeo, direttore dell'Unione dei Federalisti Europei, delegato nel Comitato di coordinamento del Movimento Europeo Internazionale, vicepresidente del Consiglio d'Europa, direttore nonché primo presidente dell'Alitalia, presidente della IATA e dell'Istituto Italiano di Credito Fondiario, membro del consiglio nazionale del Partito Liberale Italiano, fondatore del Partito Radicale e del Movimento Liberale Indipendente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente dalla nobile famiglia Carandini dei marchesi di Sarzano d'origine modenese trasferitasi in Piemonte (possedeva il titolo di conte, di patrizio di Modena e nobile di Bologna), era il figlio del conte Francesco Carandini (1858-1946) e di Amalia Callery Cigna Santi. Fratello di Federico Cesare ed Elisa. Padre di Guido, Andrea, Maria, Margherita e Silvia.

Sposato con Elena Albertini, figlia del senatore Luigi Albertini, fino al 1925 direttore del Corriere della Sera, dal 1926 Nicolò, assieme al cognato Leonardo Albertini, si occupò della bonifica del latifondo Torre in Pietra vicino a Roma, che trasformò in un'azienda agricola all'avanguardia. Nello stesso periodo strinse sempre più stretti contatti con esponenti dell'antifascismo liberale come Benedetto Croce e Francesco Ruffini, e nel 1942, con altri liberali, fondò il giornale clandestino Ricostruzione.

Dopo la seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943 che sancì la caduta di Mussolini fu, con Leone Cattani, Mario Pannunzio e Francesco Libonati, tra i fondatori del nuovo Partito Liberale Italiano e, dopo l'8 settembre, membro del Comitato di Liberazione Nazionale (l'organizzazione politica della Resistenza) a Roma, come esponente del Partito Liberale Italiano.

Fu, per un breve periodo dal luglio al novembre 1944, ministro senza portafoglio nel secondo governo Bonomi. Nel 1944 venne inviato a Londra come rappresentante politico italiano presso il governo britannico, carica che mantenne fino alla fine delle ostilità, quando la sede diplomatica fu riaperta e Carandini assunse il titolo di ambasciatore italiano con Lettere Credenziali fino al 1947.

Nel 1946 fu artefice delle trattative che portarono all'Accordo De Gasperi-Gruber che risolse il ruolo dell'Alto Adige tra l'Italia e l'Austria.

Dopo la ratifica del Trattato, lasciò la diplomazia e ritornò all'attività politica, nel 1948 uscì dal Partito Liberale Italiano e, insieme a Mario Ferrara, fu il fondatore del Movimento Liberale Indipendente, esigua formazione di ispirazione terzaforzista che, nel 1951 rientrò nel Partito Liberale Italiano, all'occasione del Convegno di unificazione e mobilitazione liberale, tenutosi l'8/9 dicembre di quell'anno a Torino. Dopo l'ascesa di Giovanni Malagodi alla guida del partito, uscì di nuovo l'8 dicembre 1955 per fondare il Partito Radicale, insieme all'ex-segretario del Partito Liberale Italiano Bruno Villabruna ma anche ad esponenti dell'antifascismo democratico quali Leo Valiani.

Proprietario della rivista "Il Mondo" diretta da Pannunzio, fu tra i fondatori del Movimento Europeo Italiano.

Dal 1948 al 1968 fu presidente della neonata compagnia aerea Alitalia. Nel 1968 fu tra i promotori del "Centro Pannunzio" di Torino insieme ad Arrigo Olivetti, Leone Cattani, Francesco Libonati, Pier Franco Quaglieni, Mario Soldati.

Era cugino della madre dell'attore Christopher Lee.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce al Merito di Guerra - nastrino per uniforme ordinaria
— Luglio 1918
Cavaliere del Lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
— 31 maggio 1968

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carandini Albertini, Elena, Passata la stagione... Diari 1944-1947, Firenze, Passigli Editori, 1989. ISBN 9788836804825
  • Carandini Albertini, Elena, Dal terrazzo. Diario 1943-1944, Bologna, il Mulino, 1997. ISBN 9788815057754
  • Carandini Albertini, Elena, Le case, le cose, le carte. Diario 1948-1950, Il Poligrafo, 2007. ISBN 9788871154374
  • Dotti Messori, Gianna, I Carandini. La storia e i documenti di una famiglia plurisecolare, Modena, 1997.
  • Rolf Steininger, Alto Adige: un conflitto di minoranza del XX secolo , Transaction Publishers, 2003
  • Longo, Oddone, Majnoni, Elisa (a cura di), Nicolò Carandini, il lungo ritorno. Lettere dalla Grande Guerra, Udine, 2005.
  • Riccardi, Luca, Nicolò Carandini il liberale e la nuova Italia, 1943-1953, Grassina, Bagno a Ripoli, 1992.
  • Blasberg, Christian, Die Liberale Linke und das Schicksal der Dritten Kraft im italienischen Zentrismus, 1947-1951, Frankfurt/Main, 2008.
  • Blasberg Christian, Liberali per il centrosinistra: Radicali e Democrazia liberale, Vol. 7, No. 15, I liberali nella Repubblica: l'alternativa sconfitta, pp. 57–80, Rubbettino, 2008.
  • Blasberg, Christian, The failure of the "New Liberals" in Italy after World War II. Political misperceptions and the missed leadership of Nicolò Carandini. DHI, Roma, 2013.
  • Blasberg Christian, Lost Generation? Nicolò Carandini, the Decline of New Liberalism and the Myth of a New Europe. In: Does Generation Matter? Progressive Democratic Cultures in Western Europe, 1945-1960. Ed. Jens Späth, Palgrave MacMillan, London, pp. 119–150, 2018.
  • Carrannante, Antonio, Memorialistica del Novecento in due libri recenti, in "Giornale di storia contemporanea", dicembre 2008, pp. 121–137.
  • Filippone-Thaulero, Giustino, Diario 1944-1945 di Nicolò Carandini, Firenze, 1983.
  • Giovanni Ferrara, CARANDINI, Nicolò, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976. Modifica su Wikidata

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ambasciatore italiano nel Regno Unito Bandiera del Regno Unito Successore
vacante (Seconda guerra mondiale) 1944 - 1947 Tommaso Gallarati Scotti
Controllo di autoritàVIAF (EN89600793 · ISNI (EN0000 0001 2143 0403 · SBN RAVV081476 · BAV 495/259154 · LCCN (ENnr95022346 · GND (DE119426846 · BNE (ESXX1436929 (data) · BNF (FRcb12535969k (data) · CONOR.SI (SL174032995 · WorldCat Identities (ENlccn-nr95022346