Niccolò II d'Este

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Niccolò II d'Este
Niccolò II d'Este in una miniatura
Marchese di Ferrara e Modena
Stemma
Stemma
In carica1361 –
1388
PredecessoreAldobrandino III
SuccessoreAlberto V
NascitaFerrara, 17 maggio 1338
MorteFerrara, 26 marzo 1388
DinastiaEste
PadreObizzo III d'Este
MadreLippa degli Ariosti
ConsorteVerde della Scala
FigliTaddea
ReligioneCattolicesimo

Niccolò II d'Este, o Nicolò II d'Este, detto lo Zoppo (Ferrara, 17 maggio 1338Ferrara, 26 marzo 1388), fu marchese di Ferrara dal 1361 al 1388.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Il signore Obizzo III d'Este

Era figlio del signore di Ferrara, Modena e Parma, Obizzo III, e della nobildonna Lippa degli Ariosti.

Ascesa[modifica | modifica wikitesto]

Assumendo la sovranità dei suoi Stati, si assicurò l'alleanza dei signori di Padova, Verona e Mantova contro Bernabò Visconti. Nel 1362 si recò con tutta la sua corte ad incontrare Verde della Scala (che avrebbe sposato nel corso dello stesso anno), alla porta di Formignana (Ferrara)[1].

Nell'incontro di Viterbo del 1367 si assicurò la protezione di papa Urbano V, dopo essersi precedentemente recato ad Avignone per invitare il papa a tornare a Roma. Nel frattempo Reggio veniva tolta a Feltrino Gonzaga e venduta a Bernabò Visconti. Faenza, che poco prima era stata da lui acquistata, era presa da Astorre I Manfredi.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Niccolò sposò Verde della Scala (?-1394), figlia di Mastino II della Scala, signore di Verona ed ebbe una figlia.

Signore di Ferrara[modifica | modifica wikitesto]

Ferrara, Castello Estense voluto da Niccolò II d'Este

Durante la sua signoria, Ferrara cominciò a salire di grande reputazione iniziando a diventare una splendida città. Il marchese contribuì ad abbellire vari monumenti cittadini, come ad esempio, il monastero di San Guglielmo.[2] Si deve poi a Niccolò II la commissione all'architetto Bartolino da Novara del Castello Estense, voluto in seguito ad una rivolta popolare del 1385. Al marchese venne concesso inizialmente un prestito di 25.000 ducati dal signore di Mantova Francesco I Gonzaga.[3]

Munifico e interessato alla cultura, Niccolò II ospitò a Ferrara, almeno per un decennio, il commentatore della "Commedia" Benvenuto da Imola: un registro fiscale bolognese del 1377, infatti, annota accanto al nome di Benvenuto la segnalazione "habitator Ferrariae". Nella città estense l'Imolese soggiornò fino alla morte, avvenuta probabilmente nello stesso anno di quella del suo mecenate, 1388: fa infatti in tempo a vedere (e citare nella sua opera principe) la costruzione del Castello, eretto con grande celerità fra 1385 e 1387.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 26 marzo 1388 ed i suoi funerali vennero celebrati durante il venerdì santo. In quella circostanza, malgrado le convenzioni, tutte le campane cittadine suonarono a martello. Gli succedette, come da investiture del papa e dell'imperatore, Alberto V d'Este[4].

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Niccolò e Verde della Scala ebbero una figlia:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Obizzo II d'Este Rinaldo I d'Este  
 
 
Aldobrandino II d'Este  
Giacomina Fieschi Nicolò Fieschi  
 
Leonora  
Obizzo III d'Este  
Tobia Rangoni Guglielmo Rangoni  
 
 
Alda Rangoni  
Caracosa Lupi di Soragna Ugolino Lupi di Soragna  
 
 
Niccolò II d'Este  
Bonifazio Ariosto  
 
 
Jacopo Ariosto  
...  
 
 
Lippa Ariosti  
...  
 
 
...  
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G.Gruppioni 2, p.68.
  2. ^ Marco Antonio Guarini.
  3. ^ Luciano Chiappini, Gli Estensi, Varese, 1988, p. 72.
  4. ^ G.Gruppioni 2, p.45.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Marchese di Ferrara e Marchese di Modena e Reggio Successore
Aldobrandino III 1361-1388 Alberto V