Nessuno mi può giudicare (film 2011)

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Nessuno mi può giudicare
Paola Cortellesi in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2011
Durata94 min
Rapporto2,35:1
Generecommedia, sentimentale
RegiaMassimiliano Bruno
SoggettoFausto Brizzi
SceneggiaturaMassimiliano Bruno, Edoardo Falcone, con la collaborazione di Fausto Brizzi
ProduttoreFulvio Lucisano, Federica Lucisano
Casa di produzioneItalian International Film, Rai Cinema
Distribuzione in italiano01 Distribution
FotografiaRoberto Forza
MontaggioLuciana Pandolfelli
MusicheGiuliano Taviani, Carmelo Travia
ScenografiaSonia Peng
CostumiAlberto Moretti
Interpreti e personaggi

Nessuno mi può giudicare è un film del 2011 diretto da Massimiliano Bruno, con Paola Cortellesi, Raoul Bova e Rocco Papaleo.

Ha vinto a sorpresa il Nastro d'argento alla migliore commedia battendo i due campioni d'incasso stagionali Benvenuti al Sud e Che bella giornata.[1]

Tra gli altri attori vi sono Anna Foglietta, Caterina Guzzanti, Massimiliano Bruno e Giovanni Bruno nella sua prima apparizione cinematografica.

Il film, che segna l'esordio da regista di Massimiliano Bruno, incassa complessivamente 7 942 000 euro.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Alice ha 33 anni, un marito imprenditore, e un figlio di 9 anni, Filippo. Donna piuttosto superficiale, arrogante, antipatica e razzista, vive in una lussuosa villa a Roma nord che gestisce con tre domestici stranieri. La sua vita pare un sogno, ma in breve si rivela l'esatto contrario: il marito Pietro, imprenditore nel ramo dei sanitari, muore improvvisamente in un incidente stradale e il suo avvocato le riferisce che l’uomo l'ha lasciata piena di debiti. Da qui il mondo crolla addosso ad Alice: deve licenziare i domestici e vendere la casa, dopodiché si stabilisce in un minuscolo appartamento al Quarticciolo, indicatole dal suo ex domestico Aziz. La vendita della villa, però, non basta a far fronte ai debiti e, se Alice entro 6 mesi non pagherà l'esorbitante cifra rimasta, perderà l'affidamento di Filippo.

I lavori che Alice trova non sono però sufficienti a ripagare il debito residuo, per cui decide di contattare Eva, una sfacciatissima e spregiudicata escort incontrata poco tempo prima all'anniversario di lei e Pietro. Lo scopo di Alice è quello di guadagnare molto denaro in poco tempo. Quindi, intraprende la carriera di escort, guidata da Eva: dopo un certo imbarazzo iniziale, il metodo comincia a funzionare e Alice, sotto lo pseudonimo di Morena, comincia a trarre soddisfazione dall'idea di poter ripagare velocemente il debito e non perdere Filippo. Nel frattempo, il suo rapporto con il nuovo vicinato migliora, sulla scia del figlio che li trova simpatici e piacevoli.

Nel quartiere la donna conosce Giulio, amico di Aziz e gestore di un internet point, innamorandosene. Tuttavia, Alice pensa che la sua professione di escort possa costituire un serio ostacolo alla loro storia d'amore, per cui sceglie di nascondergli la verità e raccontargli di fare la commessa in un negozio. La scusa pare funzionare, fin quando Giulio non scopre Alice ed Eva ad una festa di addio al celibato di un suo amico: sentendosi tradito, decide di lasciarla.

A risolvere la situazione ci pensa Eva che, trascorrendo molto tempo con Alice, ha stretto con lei un'amicizia sincera e profonda, tanto da rivelarle il suo vero nome, Fabiana: si presenta a Giulio, ormai prossimo a chiudere il negozio e a licenziare i suoi dipendenti a causa dei debiti contratti col locatore dell'immobile, offrendogli un assegno. Giulio inizialmente rifiuta con rabbia i soldi, ma Eva lo persuade ad accettare, facendogli capire che, se Alice ha fatto ciò che ha fatto, lo ha fatto per salvare la persona cui vuole più bene, proprio come ha cercato di fare lui coi suoi dipendenti e la sua attività. A questo punto Alice, saldati tutti i debiti, può lasciare la carriera di escort e continuare in serenità la sua storia d'amore con Giulio (che ha compreso le ragioni della donna e ha scelto di ricucire la loro relazione), mantenendosi grazie ad un nuovo lavoro come cameriera in un ristorante giapponese.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel film è presente una versione del brano Nessuno mi può giudicare cantata da Paola Cortellesi e realizzata da A&P Amati[3].
  • Il regista Massimiliano Bruno interpreta una piccola parte all'inizio del film, recitando nel ruolo di Graziani, collaboratore di Pietro, che insieme alla moglie fa le condoglianze ad Alice.
  • Il cantante Fausto Leali compare in un breve cameo nella parte di se stesso, quando Sofia cerca di farsi perdonare da Biagio per un suo tradimento. Inoltre appaiono anche Edoardo Leo, che interpreta un ragazzo al bar e Stefano Fresi, nei panni di un clown durante un colloquio di lavoro ad Alice.
  • Raul Bova appare nella scena dell'internet point con una t-shirt con la scritta Roma-Parma 3-0, chiaro riferimento alla partita del 17 giugno 2001 in cui la Roma si laureò Campione d'Italia. In realtà però quella partita terminò 3-1 grazie alle reti di Totti, Montella e Batistuta per i giallorossi e al gol di Di Vaio per i ducali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nastri d'argento 2011: Nessuno mi può giudicare commedia dell’anno, su cinegiornalisti.com. URL consultato il 21 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  2. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Nessuno mi può giudicare (2011), su mymovies.it. URL consultato il 21 marzo 2017.
  3. ^ APbeat - A&P Amati, su apbeat.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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