Neptunidraco ammoniticus

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Neptunidraco
Parte dell'olotipo di Neptunidraco ammoniticus conservato presso il Museo geologico "G. Capellini" di Bologna
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
(clade) Archosauria
Superordine Crocodylomorpha
Ordine Thalattosuchia
Superfamiglia Metriorynchoidea
Famiglia Metriorhynchidae
Genere Neptunidraco
Specie N. ammoniticus
Nomenclatura binomiale
Neptunidraco ammoniticus
Cau & Fanti, 2011

Neptunidraco ammoniticus è un rettile marino estinto, affine ai coccodrilli. Visse nel Giurassico medio (Bajociano - Batoniano, circa 165 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Italia. È il più antico metriorinchide noto.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è noto per un cranio parziale con mandibola e alcune vertebre (l'olotipo), e per un altro cranio parziale (noto in precedenza come "Steneosaurus" barettoni e attualmente noto come Neptunidraco sp.). Neptunidraco possedeva un muso allungato, dotato di denti piuttosto grandi e aguzzi, larghe ossa prefrontali che andavano a formare una sorta di "visiera" sopra le orbite, e un'ampia zona postorbitale con due finestre sopratemporali allargate, dalla forma vagamente ellittica. Si suppone che l'intero cranio fosse lungo circa 80 centimetri, e che l'animale intero raggiungesse i 4 metri di lunghezza. Come tutti i metriorinchidi, Neptunidraco doveva possedere quattro arti trasformati in strutture simili a pagaie.

Neptunidraco possedeva due caratteristiche (autapomorfie) che lo distinguevano da tutti gli altri metriorinchidi: il margine caudolaterale dell'osso prefrontale era concavo in vista dorsale (negli altri metriorinchidi il margine è dritto o convesso), e la regione interorbitale era insolitamente stretta in rapporto all'ampiezza della regione postorbitale.

Etimologia del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere, Neptūnìdrăcō, significa drago di Nettuno (dal latino drăcō-drago- Neptūnī-di Nettuno, dio delle acque e, in particolare, del mare-), proprio ad indicare la sua natura marina, mentre il nome specifico, ammōnìtĭcŭs, si riferisce alla formazione in cui è stato ritrovato. Lo scheletro venne scoperto per caso osservando due lastre di calcare, della formazione rosso ammonitico veneto, tagliate per essere usate come materiale per opere edili.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cau, A., Fanti, F. 2011. The oldest known metriorhynchid crocodylian from the Middle Jurassic of North-eastern Italy: Neptunidraco ammoniticus gen. et sp. nov., Gondwana Research. doi:10.1016/j.gr.2010.07.007
  • Cau, A. 2014. The affinities of 'Steneosaurus barettoni' (Crocodylomorpha, Thalattosuchia), from the Jurassic of Northern Italy, and implications for cranial evolution among geosaurine metriorhynchids. Historical Biology. DOI:10.1080/08912963.2013.784906

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