Neolamprologus pulcher

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Neolamprologus pulcher
due esemplari al Wroclaw zoo (in Polonia)
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Neopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Labroidei
Famiglia Cichlidae
Sottofamiglia Pseudocrenilabrinae
Genere Neolamprologus
Specie N. pulcher
Nomenclatura binomiale
Neolamprologus pulcher
(Trewavas & Poll, 1952)
Sinonimi

Lamprologus pulcher
Trewavas & Poll, 1952
Lamprologus savoryi pulcher
Trewavas & Poll, 1952

Neolamprologus pulcher (Trewavas & Poll, 1952) è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cichlidae e alla sottofamiglia Pseudocrenilabrinae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Endemico del Lago Tanganica, dove è particolarmente comune nel sud[1]. Vive fino a 50 m di profondità in zone rocciose[2] e fondali con ricca sedimentazione[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Raggiunge una lunghezza massima di 7,2 cm[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Non molto conosciuta[1].

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Può formare sia coppie che piccoli gruppi[2].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

È oviparo e la fecondazione è esterna. È monogamo e le coppie restano insieme per la vita. Le uova, di solito non più di 60, vengono deposte in un'apertura della roccia dove verranno sorvegliate fino alla schiusa dal maschio, la femmina e i giovanili di maggiori dimensioni[3][4].

Acquariofilia[modifica | modifica wikitesto]

Può essere allevato in acquario, dove si riproduce[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Bigirimana, C., Neolamprologus pulcher, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c M. P. Smith, 2008, p. 70.
  3. ^ a b c (EN) Neolamprologus pulcher, su FishBase. URL consultato il 13 settembre 2014.
  4. ^ Reproduction of Neolamprologus pulcher, su fishbase.org. URL consultato il 13 settembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Mark Phillip Smith, Lake Tanganyika Cichlids, Barron's Educational Series, 2008.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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