Neil Diamond

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Neil Diamond
Neil Diamond in un'apparizione pubblica
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenerePop
Soft rock
Folk
Country
Musica etnica
Periodo di attività musicale1960 – 2018
Album pubblicati27
Sito ufficiale

Neil Diamond, all'anagrafe Neil Leslie Diamond (New York, 24 gennaio 1941), è un cantautore e compositore statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Calda e possente voce, dotato di carisma scenico, fra gli anni sessanta e ottanta ha avuto grande seguito e un corrispondente successo di vendite, non disgiunto dall'apprezzamento artistico, testimoniato da diverse celebri cover dei suoi brani più famosi. Ha raggiunto la vetta delle classifiche pop diverse volte. Nel 1984 è stato incluso nella Songwriters Hall of Fame. Tra le sue canzoni più popolari: I'm a Believer e A Little Bit Me, a Little Bit You (scritte per The Monkees), Solitary Man, I am I said, Cracklin' Rosie che nel 1970 arriva prima nella Billboard Hot 100 e in Norvegia per cinque settimane, seconda in Australia, terza nel Regno Unito, sesta in Austria e Olanda e settima in Germania, Song Sung Blue che arriva prima nella Billboard Hot 100 e in Svizzera, seconda in Norvegia, terza in Olanda e sesta in Germania, Sweet Caroline, Soolaimon, Holly Holy, Cherry, Cherry, Thank the Lord for the Night Time, Beautiful noise, I Got the Feelin', Canta libre, Red Red Wine (portata al successo anche dagli UB40), You Don't Bring Me Flowers (con Barbra Streisand), And the Grass Won't Pay No Mind (reinterpretata, tra gli altri, da Elvis Presley), Don't go there, Desirée, Love on the Rocks, Heartlight.[1] In Italia ha avuto un successo notevole anche con il dolce e melodico brano September Morn (la cui musica è stata peraltro composta da Gilbert Bécaud)[2], pubblicato all'interno dell'omonimo album nel dicembre 1979 sotto etichetta Columbia Records.Ha composto la colonna sonora per il film Il gabbiano Jonathan (Jonathan Livingston Seagull) del 1973, colonna sonora che ha ottenuto successo e incassi assai maggiori del film medesimo: molto poetico il brano Be che accompagna la pellicola[3] . Nel 1994 ha duettato con Frank Sinatra in The House I Live In, nell'album Duets II. Nel 2011 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame. Il 23 gennaio 2018 ha annunciato il ritiro dal tour per il 50º anno di carriera, cancellando le date di Australia e Nuova Zelanda a causa della malattia di Parkinson[4].

Carriera cinematografica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1980 ha ottenuto il primo riconoscimento dei premi Razzie Awards quale peggiore attore dell'anno per la sua interpretazione ne La febbre del successo - Jazz Singer (The Jazz Singer). Anche in questo caso il successo della colonna sonora è però risultato enorme (dalla Enciclopedia del Rock del Gruppo Editoriale L'Espresso 2006). Nel 2001 è apparso nel ruolo di se stesso nel film (Saving Silverman) e nel 2006 nel film Al passo con gli Stein (Keeping Up with the Steins).

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio
Album live
Raccolte (parziale)
  • 1968 - Neil Diamond's Greatest Hits
  • 1970 - Shilo
  • 1973 - Double Gold
  • 1973 - Rainbow
  • 1974 - His 12 Greatest Hits
  • 1982 - 12 Greatest Hits Vol. II
  • 1982 - Classics: The Early Years
  • 1992 - The Greatest Hits: 1966-1992
  • 2001 - The Essential Neil Diamond

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
— 3 dicembre 2011

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) http://www.allmusic.com/artist/neil-diamond-p4083/charts-awards/billboard-singles
  2. ^ (EN) September Morn / I'm A Believer, su Discogs, Zink Media.
  3. ^ (EN) Neil Diamond – Be, su Discogs, Zink Media.
  4. ^ (EN) Taysha Murtaugh, Neil Diamond to Retire From Touring Following Parkinson's Disease Diagnosis, su countryliving.com, 2018-1-23. URL consultato il 15 gennaio 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN3570589 · ISNI (EN0000 0000 7358 6197 · SBN RAVV094453 · Europeana agent/base/61471 · LCCN (ENn82020006 · GND (DE130091200 · BNE (ESXX905697 (data) · BNF (FRcb13177507p (data) · J9U (ENHE987007424389005171 · NSK (HR000062444 · CONOR.SI (SL57839971 · WorldCat Identities (ENlccn-n82020006