Nazionale di calcio dell'Islanda

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Bandiera dell'Islanda Islanda
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
Federazione KSÍ
Knattspyrnusamband Íslands
Confederazione UEFA
Codice FIFA ISL
Soprannome Strákarnir okkar
(I nostri ragazzi)
Selezionatore Bandiera della Norvegia Åge Hareide
Record presenze Birkir Bjarnason (112)
Capocannoniere Gylfi Sigurðsson (27)
Ranking FIFA 67º (26 ottobre 2023)[1]
Esordio internazionale
Bandiera dell'Islanda Islanda 0 - 3 Danimarca Bandiera della Danimarca
Reykjavík, Islanda; 17 luglio 1946
Migliore vittoria
Bandiera del Liechtenstein Liechtenstein 0 - 7 Islanda Bandiera dell'Islanda
Vaduz, Liechtenstein; 26 Marzo 2023
Peggiore sconfitta
Bandiera della Danimarca Danimarca 14 - 2 Islanda Bandiera dell'Islanda
Copenaghen, Danimarca; 23 agosto 1967
Campionato del mondo
Partecipazioni 1 (esordio: 2018)
Miglior risultato Primo turno nel 2018
Campionato d'Europa
Partecipazioni 1 (esordio: 2016)
Miglior risultato Quarti di finale nel 2016
UEFA Nations League
Partecipazioni 2 (esordio: 2018-2019)
Miglior risultato 12º posto nella Lega A 2018-2019

La nazionale di calcio dell'Islanda (in islandese Karlalandslið Íslands í knattspyrnu) è la squadra di calcio che rappresenta l'Islanda ed è posta sotto l'egida della Federazione calcistica dell'Islanda. Rappresenta il paese in tutte le competizioni internazionali dal 1946.

La squadra ha ottenuto i primi risultati di rilievo nella seconda metà degli anni duemiladieci. Il 6 settembre 2015 conseguì la sua prima qualificazione al campionato europeo[2]. Presente nella fase finale di Euro 2016, l'Islanda superò la fase a gironi come seconda classificata ed ebbe accessi alla fase a eliminazione diretta e, dopo aver eliminato agli ottavi di finale l'Inghilterra, fu estromessa dal torneo dalla Francia ai quarti. Il 9 ottobre 2017, dopo la vittoria per 2-0 sul Kosovo al Laugardalsvöllur di Reykjavík, guadagnò per la prima volta nella sua storia la qualificazione ai campionato mondiale, classificandosi prima nel proprio girone eliminatorio[3][4]. Al 2018, l'Islanda è lo Stato meno popoloso al mondo la cui nazionale si sia qualificata alla fase finale della massima competizione calcistica per nazionali[5]. La partecipazione della squadra islandese al mondiale si è conclusa al primo turno, con un pareggio (contro l'Argentina) e due sconfitte (contro Nigeria e Croazia).

La sua migliore posizione nella classifica mondiale della FIFA per nazionali è il 19º posto, raggiunto nel luglio 2017, mentre la peggiore è il 131º posto, toccato a giugno 2012. Nel giugno del 2020 si trova al 62º posto della graduatoria.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dagli esordi agli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene la KSÍ fosse stata fondata già nel 1921, il primo match internazionale di una selezione islandese fu disputato soltanto il 29 luglio 1930 contro le Fær Øer in quella che era un'amichevole interna al Regno di Danimarca. L'Islanda vinse fuori casa 1-0. La partita non è ritenuta ufficiale perché entrambe le squadre e federazioni non erano affiliate alla FIFA. Quello che è considerato il primo match ufficiale della nazionale islandese, riconosciuto quindi anche dalla FIFA, è quello disputato a Reykjavík contro la Danimarca il 17 luglio 1946, perso dagli islandesi per 3-0. Di fatto per i primi 20 anni di esistenza della KSÍ, la squadra non partecipò ad alcuna qualificazione né ai Mondiali né agli Europei. La prima partecipazione islandese si registrò alle qualificazioni per i mondiali del 1958: il risultato fu abbastanza deludente, con l'Islanda ultima del proprio gruppo, mai vincente e un passivo di 26 gol. Con l'eccezione del Campionato Europeo del 1964 l'Islanda non provò altre qualificazioni ai tornei maggiori. Solo dal 1974 la squadra ha preso parte a tutte le successive qualifiche, senza tuttavia successo per numerosi anni. Nel 1994 la squadra raggiunse un primo traguardo, ottenendo un premio per la loro miglior posizione, allora, di sempre nel ranking FIFA, quando raggiunsero il 37º posto.

Tra i più eclatanti risultati precedenti agli anni Duemila ricordiamo una vittoria contro la Germania Ovest per 2 reti a 1 nel 1975 e due contro la Norvegia nel 1988.

Il 24 aprile 1996 Eiður Guðjohnsen debuttò in Nazionale sostituendo il padre Arnór nel secondo tempo di un'amichevole tra Islanda ed Estonia, entrando nella storia del calcio dato che mai prima di allora un padre e un figlio avevano giocato entrambi in una partita internazionale.[6]

Gli anni duemila e gli investimenti sul calcio[modifica | modifica wikitesto]

Le cose migliorano durante le qualificazioni per l'europeo 2000. Gli islandesi, con Guðjón Þórðarson, raggiungono il quarto posto nel girone a sei squadre, con 15 punti (cinque in meno rispetto all'Ucraina, che può partecipare ai play-off): un successo rispetto agli scarsi risultati ottenuti in precedenza. Da ricordare il pareggio strappato alla Francia, allora campione del mondo, e la vittoria sulla Russia per 1 a 0.

Fu dopo quella campagna che il governo islandese puntò sullo sport ed in particolare il calcio per combattere il dilagante alcolismo e tabagismo che imperversava tra le fasce giovani della popolazione: si puntò alla costruzione di vari campi da calcio, in particolare indoor per ovviare il problema del clima inclemente al di fuori dei periodi estivi, si incoraggiò la pratica tra i giovani e si attuò ed organizzò dei corsi di formazione per allenatori e dirigenti.[7]

Una formazione islandese nel 2011

Prima del 2013, il risultato migliore in una competizione internazionale avvenne alle qualificazioni per l'europeo del 2004, quando la nazionale, guidata da Ásgeir Sigurvinsson, sfiorò per un punto il secondo posto nel girone preliminare: questo piazzamento avrebbe condotto la squadra ai play-off per la fase finale.

Il 18 agosto 2004 l'Islanda batté in amichevole per 2-0 l'Italia in occasione dell'esordio del commissario tecnico azzurro Marcello Lippi (che nel 2006 portò gli italiani a vincere la Coppa del Mondo).[8] Fu una partita da record anche perché allo stadio Laugardalsvöllur di Reykjavík accorsero 20.034 spettatori, mai così tanti per una partita in Islanda. Le due squadre si ritrovarono il 30 marzo 2005, sempre in un test amichevole, che stavolta terminò senza reti.[9]

Le prime qualificazioni europee e mondiali (2014-2018)[modifica | modifica wikitesto]

Sovvertendo i pronostici, l'Islanda arrivò a giocarsi la qualificazione per il campionato del mondo 2014 nello spareggio contro la Croazia.[10] Dopo un pari senza reti all'andata[11], soltanto la sconfitta per 2-0 nel ritorno impedisce l'accesso alla fase finale.[12] I progressi degli ultimi anni vengono confermati durante la fase eliminatoria del campionato d'Europa 2016, in cui l'Olanda viene battuta per 2-0 nell'andata[13], e poi 1-0 nella partita di ritorno[14]: lo 0-0 finale contro il Kazakistan assicura all'Islanda una storica prima qualificazione a un evento di calcio internazionale.[15] Nel girone F della fase finale i nordici rimangono imbattuti, pareggiando contro Portogallo e Ungheria e poi battendo l'Austria accedendo così agli ottavi al secondo posto dietro all'Ungheria e davanti al Portogallo (che si qualifica come migliore terza).[16] Negli ottavi, accade l'inaspettata eliminazione dell'Inghilterra, decisamente più quotata ma battuta per 2-1 per gli islandesi[17]; nei quarti, l'Islanda viene battuta dai padroni di casa della Francia con un sonoro 5-2.[18]

Una formazione islandese al campionato del mondo 2018

Un anno più tardi, l'Islanda si qualifica per la prima volta anche al campionato mondiale, quello di Russia 2018, vincendo a sorpresa il girone I davanti alla Croazia[4][19]. Questo risultato rende la nazionale islandese la selezione dello stato più piccolo in termini di abitanti a essersi qualificata per un mondiale, con i suoi 334 000 abitanti, e più in generale l'unico paese con meno di un milione di abitanti ad aver disputato una fase finale di Coppa del mondo[20]. Dopo un buon esordio a Russia 2018 tramite un pari per 1-1 contro la quotata Argentina di Leo Messi, che si fa parare un rigore dall'estremo difensore avversario, l'Islanda perde per 2-0 contro la Nigeria (match in cui fallì un rigore nel finale di gara) e viene sconfitta per 2-1 anche dalla Croazia, e termina il mondiale all'ultimo posto del girone, totalizzando un solo punto in tre partite.

La crisi (dal 2018)[modifica | modifica wikitesto]

Terminata l'esperienza al mondiale, l'Islanda viene affidata al CT svedese Erik Hamrén e partecipa alla nuova competizione europea, la UEFA Nations League 2018-2019, dove, grazie agli ottimi risultati dell'ultimo biennio, è stata sorteggiata nel gruppo 2 della Lega A insieme a Svizzera e Belgio. Con quattro sconfitte i nordici retrocedono nella Lega B, ma vengono poi riammessi in Lega A per allargamento dei quadri. Nelle qualificazioni al campionato europeo 2020, l'Islanda si piazza terza nel girone F dietro a Francia e Turchia e, pur non riuscendo a qualificarsi direttamente alla fase a gironi, si qualifica agli spareggi della Lega A: dopo aver vinto 2-1 contro la Romania, viene sconfitta in finale dall'Ungheria in modo rocambolesco, subendo due gol nei minuti finali di partita e soccombendo con il medesimo risultato della partita con i rumeni (1-2); i magiari accedono così alla fase a gironi ed eliminano gli islandesi.

Nella UEFA Nations League 2020-2021 l'Islanda subisce ben 6 sconfitte in 6 partite, piazzandosi ultima nel girone vinto agevolmente dal Belgio, segnando solo 3 gol e subendone 17 (peggiore difesa della competizione). Hamrén lascia la panchina della squadra alla fine del 2020 e viene rimpiazzato da Arnar Viðarsson, ma la crisi di risultati prosegue nelle qualificazioni al campionato del mondo 2022, nelle quali la nazionale islandese si piazza penultima nel proprio girone, con 2 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte.

Incontri[modifica | modifica wikitesto]

Impianti e strutture[modifica | modifica wikitesto]

Il Laugardalsvöllur, stadio di casa della nazionale islandese

La nazionale islandese disputa i propri incontri casalinghi nello stadio Laugardalsvöllur di Reykjavík, impianto casalingo anche del Fram, club della capitale. L'impianto originariamente era di modeste dimensioni, con una sola tribuna costruita nel 1958. Soltanto nel 1997 fu aggiunta un'altra tribuna opposta, prima della ristrutturazione complessiva avvenuta nel 2006 a seguito degli impegni del governo islandese di valorizzare il calcio, che ha portato l'impianto ad avere circa 9.800 posti a sedere, con una capienza massima di 15.000 calcolando anche quelli in piedi. Paradossalmente la partita che ha visto più spettatori è stata l'amichevole disputata tra Islanda ed Italia nel 2004 quando lo stadio aveva ancora soltanto le due tribune, con un'affluenza di 20.204 spettatori, molti dei quali in piedi.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Kolbeinn Sigþórsson nel 2014 con la tipica maglia casalinga (blu) dell'Islanda

L'Islanda scende tradizionalmente in campo con una divisa ove il colore dominante è l'azzurro. Col passare del tempo sono entrate in uso quali tinte complementari anche il bianco ed il rosso, così da richiamare i colori della bandiera nazionale.

Tra le divise più iconiche vi sono quelle sfoggiate ad Euro 2016 e al mondiale 2018, entrambe prodotte dall'italiana Erreà: la prima composta da un kit blu con una fascia rossa bordata di bianco verticale sul lato, che sfuma con un gioco di pallini nei pressi dello stemma della federazione, la seconda ugualmente blu con maniche raglan adornate da un motivo sfumato nei tre colori della bandiera nazionale; idealmente esse evocavano i geyser, peculiare fenomeno geologico islandese[21]. Complice la contestuale crescita del livello della squadra, si è verificato un aumento esponenziale di richieste del materiale di merchandising, obbligando ad aumentare la produzione delle divise onde soddisfare le richieste degli acquirenti.[22].

Le divise da trasferta sono generalmente a colori invertiti rispetto alle casalinghe, pertanto su di esse domina il bianco; le terze divise, laddove previste dai contratti di sponsorizzazione, hanno visto l'adozione di soluzioni con il rosso o il nero quali tinte dominanti.

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Periodo Fornitore
1947-1975 Bandiera della Germania Adidas
1975-1976 Bandiera del Regno Unito Umbro
1976-1991 Bandiera della Germania Adidas
1992-1996 Bandiera dell'Italia ABM
1996-2002 Bandiera dell'Italia Reusch
2002-2020 Bandiera dell'Italia Erreà
2020- Bandiera della Germania Puma

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi decenni di attività, la nazionale di calcio islandese ha adottato quale simbolo la bandiera nazionale, applicandondola talora (con pochi orpelli) sul torso delle casacche da gioco. Nel 1973 fece la sua comparsa sui pantaloncini da gioco l'acronimo federale KSÍ, mentre tre anni dopo il logo della federazione (poi ridisegnato nel 1997) fu ricamato sul petto delle maglie[23].

Nel 2020 la federcalcio islandese ha attuato un completo rebranding, adottando due identificativi per la parte istituzionale e la parte sportiva. La nazionale si è quindi dotata di un proprio logo, sotto forma di un complesso di linee spezzate che formano la rappresentazione stilizzata dei Landvættir, gli "spiriti" (toro, drago, aquila e gigante) che secondo la mitologia norrena proteggerebbero le quattro regioni storiche islandesi (Vopnafjörður, Eyjafjörður, Reykjanes, Breiðafjörður)[24].

Partecipazioni ai tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Campionato del mondo
Edizione Risultato
1950 Non partecipante
1954 Non partecipante
1958 Non qualificata
1962 Non partecipante
1966 Non partecipante
1970 Non partecipante
1974 Non qualificata
1978 Non qualificata
1982 Non qualificata
1986 Non qualificata
1990 Non qualificata
1994 Non qualificata
1998 Non qualificata
2002 Non qualificata
2006 Non qualificata
2010 Non qualificata
2014 Non qualificata
2018 Primo turno
2022 Non qualificata
Campionato europeo
Edizione Risultato
1960 Non partecipante
1964 Non qualificata
1968 Non partecipante
1972 Non partecipante
1976 Non qualificata
1980 Non qualificata
1984 Non qualificata
1988 Non qualificata
1992 Non qualificata
1996 Non qualificata
2000 Non qualificata
2004 Non qualificata
2008 Non qualificata
2012 Non qualificata
2016 Quarti di finale
2020 Non qualificata
Giochi olimpici[25]
Edizione Risultato
1948 Non partecipante
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Non qualificata
1999 Non qualificata
2001 Non qualificata
2003 Non qualificata
2005 Non qualificata
2009 Non qualificata
2013 Non qualificata
2017 Non qualificata


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche dettagliate sui tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1950 Bandiera del Brasile Brasile Non qualificata - - - -
1954 Bandiera della Svizzera Svizzera Non qualificata - - - -
1958 Bandiera della Svezia Svezia Non qualificata - - - -
1962 Bandiera del Cile Cile Non qualificata - - - -
1966 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Non qualificata - - - -
1970 Bandiera del Messico Messico Non qualificata - - - -
1974 bandiera Germania Ovest Non qualificata - - - -
1978 Bandiera dell'Argentina Argentina Non qualificata - - - -
1982 Bandiera della Spagna Spagna Non qualificata - - - -
1986 Bandiera del Messico Messico Non qualificata - - - -
1990 Bandiera dell'Italia Italia Non qualificata - - - -
1994 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Non qualificata - - - -
1998 Bandiera della Francia Francia Non qualificata - - - -
2002 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud / Bandiera del Giappone Giappone Non qualificata - - - -
2006 Bandiera della Germania Germania Non qualificata - - - -
2010 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Non qualificata - - - -
2014 Bandiera del Brasile Brasile Non qualificata - - - -
2018 Bandiera della Russia Russia Primo turno 0 1 2 2:5
2022 Bandiera del Qatar Qatar Non qualificata - - - -

Europei[modifica | modifica wikitesto]

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1960 Bandiera della Francia Francia Non qualificata - - - -
1964 Bandiera della Spagna Spagna Non qualificata - - - -
1968 Bandiera dell'Italia Italia Non qualificata - - - -
1972 Bandiera del Belgio Belgio Non qualificata - - - -
1976 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Non qualificata - - - -
1980 Bandiera dell'Italia Italia Non qualificata - - - -
1984 Bandiera della Francia Francia Non qualificata - - - -
1988 bandiera Germania Ovest Non qualificata - - - -
1992 Bandiera della Svezia Svezia Non qualificata - - - -
1996 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Non qualificata - - - -
2000 Bandiera del Belgio Belgio / Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Non qualificata - - - -
2004 Bandiera del Portogallo Portogallo Non qualificata - - - -
2008 Bandiera dell'Austria Austria / Bandiera della Svizzera Svizzera Non qualificata - - - -
2012 Bandiera della Polonia Polonia / Bandiera dell'Ucraina Ucraina Non qualificata - - - -
2016 Bandiera della Francia Francia Quarti di finale 2 2 1 8:9
2020[26] Bandiera dell'Europa Europa Non qualificata - - - -

FIFA Confederations Cup[modifica | modifica wikitesto]

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1992 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita Non qualificata - - - -
1995 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita Non qualificata - - - -
1997 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita Non qualificata - - - -
1999 Bandiera del Messico Messico Non qualificata - - - -
2001 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud / Bandiera del Giappone Giappone Non qualificata - - - -
2003 Bandiera della Francia Francia Non qualificata - - - -
2005 Bandiera della Germania Germania Non qualificata - - - -
2009 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Non qualificata - - - -
2013 Bandiera del Brasile Brasile Non qualificata - - - -
2017 Bandiera della Russia Russia Non qualificata - - - -

UEFA Nations League[modifica | modifica wikitesto]

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
2018-2019 Bandiera del Portogallo Portogallo 12º in Lega A [27] 0 0 3 1:11
2020-2021 Bandiera dell'Italia Italia 16° in Lega A[28] 0 0 6 3:17

Olimpiadi[modifica | modifica wikitesto]

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1948 Londra Non partecipante - - - -

Tutte le rose[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo FIFA 2018
Halldórsson, 2 Sævarsson, 3 Friðjónsson, 4 A. Guðmundsson, 5 Ingason, 6 R. Sigurðsson, 7 J. B. Guðmundsson, 8 Bjarnason, 9 Sigurðarson, 10 G. Sigurðsson, 11 Finnbogason, 12 Schram, 13 Rúnarsson, 14 Árnason, 15 Eyjólfsson, 16 Ó. I. Skúlason, 17 Gunnarsson, 18 Magnússon, 19 Gíslason, 20 Hallfreðsson, 21 Traustason, 22 Böðvarsson, 23 A. F. Skúlason, CT: Hallgrímsson

Europei[modifica | modifica wikitesto]

Campionato d'Europa UEFA 2016
Halldórsson, 2 Sævarsson, 3 Hauksson, 4 Hermannsson, 5 Ingason, 6 R. Sigurðsson, 7 Guðmundsson, 8 B. Bjarnason, 9 Sigþórsson, 10 G. Sigurðsson, 11 Finnbogason, 12 Kristinsson, 13 Jónsson, 14 Árnason, 15 Böðvarsson, 16 Sigurjónsson, 17 Gunnarsson, 18 T. Bjarnason, 19 Magnússon, 20 Hallfreðsson, 21 Traustason, 22 Guðjohnsen, 23 Skúlason, CT: Lagerbäck e Hallgrímsson

Rosa attuale[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei giocatori convocati per le gare di qualificazione al campionato europeo di calcio 2024 contro Slovacchia e Portogallo del 16 e 19 novembre 2023.

Presenze e reti aggiornate al termine della seconda gara.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
P Rúnar Alex Rúnarsson 18 febbraio 1995 (29 anni) 27 0 Bandiera del Galles Cardiff City
P Elías Rafn Ólafsson 11 marzo 2000 (24 anni) 6 0 Bandiera del Portogallo Mafra
P Hákon Rafn Valdimarsson 13 ottobre 2001 (22 anni) 5 0 Bandiera della Svezia Elfsborg
D Sverrir Ingi Ingason 5 agosto 1993 (30 anni) 46 3 Bandiera della Danimarca Midtjylland
D Victor Pálsson 30 aprile 1991 (32 anni) 42 1 Bandiera del Belgio Eupen
D Hjörtur Hermannsson 8 febbraio 1995 (29 anni) 26 0 Bandiera dell'Italia Pisa
D Alfons Sampsted 6 aprile 1998 (25 anni) 20 0 Bandiera dei Paesi Bassi Twente
D Guðmundur Þórarinsson 15 aprile 1992 (31 anni) 13 0 Bandiera della Grecia OFI Creta
D Kolbeinn Finnsson 25 agosto 1999 (24 anni) 7 0 Bandiera della Danimarca Lyngby
C Aron Gunnarsson 22 aprile 1989 (34 anni) 104 5 Bandiera del Qatar Al-Arabi
C Jóhann Berg Guðmundsson 27 ottobre 1990 (33 anni) 90 8 Bandiera dell'Inghilterra Burnley
C Arnór Ingvi Traustason 30 aprile 1993 (30 anni) 52 5 Bandiera della Svezia IFK Norrköping
C Arnór Sigurðsson 15 maggio 1999 (24 anni) 30 2 Bandiera dell'Inghilterra Blackburn
C Ísak Bergmann Jóhannesson 23 marzo 2003 (20 anni) 24 3 Bandiera della Germania Fortuna Düsseldorf
C Stefán Teitur Þórðarson 16 ottobre 1998 (25 anni) 17 1 Bandiera della Danimarca Silkeborg
C Hákon Arnar Haraldsson 10 aprile 2003 (20 anni) 15 3 Bandiera della Francia Lilla
C Mikael Egill Ellertsson 11 marzo 2002 (22 anni) 14 1 Bandiera dell'Italia Venezia
C Kristian Hlynsson 23 gennaio 2004 (20 anni) 1 0 Bandiera dei Paesi Bassi Ajax
A Alfreð Finnbogason 1º febbraio 1989 (35 anni) 73 18 Bandiera del Belgio Eupen
A Jón Dagur Þorsteinsson 26 novembre 1998 (25 anni) 33 4 Bandiera del Belgio OH Lovanio
A Andri Guðjohnsen 25 gennaio 2002 (22 anni) 18 5 Bandiera della Danimarca Lyngby
A Willum Þór Willumsson 23 ottobre 1998 (25 anni) 8 0 Bandiera dei Paesi Bassi Go Ahead Eagles
A Orri Óskarsson 29 agosto 2004 (19 anni) 6 2 Bandiera della Danimarca Copenaghen

Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Staff tecnico
  • Commissario Tecnico: Bandiera della Norvegia Åge Hareide
  • Vice-Allenatore: Bandiera dell'Islanda Eiður Guðjohnsen
  • Preparatore dei portieri: Bandiera dell'Islanda Gudmundur Hreidarsson
  • Fisioterapista: Bandiera dell'Islanda Friðrik Ellert Jónsson
  • Fisioterapista: Bandiera dell'Islanda Pétur Örn Gunnarsson
  • Preparatore atletico: Bandiera della Germania Sebastian Boxleitner
  • Medico sociale: ?

Record individuali[modifica | modifica wikitesto]

Aron Gunnarsson, attuale capitano dell'Islanda
Eiður Guðjohnsen, primatista di gol con la nazionale islandese insieme a Kolbeinn Sigþórsson

Dati aggiornati al 19 novembre 2023.

Record di presenze[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Nome Presenze Reti Periodo
1 Birkir Bjarnason 113 15 2010-
2 Rúnar Kristinsson 104 3 1987-2004
Aron Einar Gunnarsson 5 2008-
3 Birkir Már Sævarsson 103 3 2007-2021
5 Ragnar Sigurðsson 97 5 2007-2020
6 Kári Árnason 90 6 2005-2021
Jóhann Berg Guðmundsson 8 2007-
8 Hermann Hreiðarsson 89 5 1996-2011
9 Eiður Guðjohnsen 88 26 1996-2016
10 Ari Freyr Skúlason 83 1 2009-2021

Record di reti[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Nome Reti Presenze Periodo Reti a partita
1 Gylfi Sigurðsson 27 80 2010- 0.32
2 Kolbeinn Sigþórsson 26 64 2010-2021 0.47
Eiður Guðjohnsen 88 1996-2016 0.30
4 Alfreð Finnbogason 18 73 2010- 0.27
5 Ríkharður Jónsson 17 33 1947-1965 0.52
6 Birkir Bjarnason 15 113 2010- 0.15
7 Ríkharður Daðason 14 44 1991-2004 0.32
Arnór Guðjohnsen 73 1979-1997 0.19
9 Þórður Guðjónsson 13 58 1993-2004 0.22
10 Tryggvi Guðmundsson 12 42 1997-2008 0.29
Heiðar Helguson 55 1999-2011 0.22

Commissari tecnici[modifica | modifica wikitesto]

I primi quattro allenatori furono alla guida della Nazionale per una sola partita.

 

Confronti con altre Nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, l'Islanda presenta i seguenti saldi:

Saldo positivo[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale Giocate Vinte Nulle Perse Reti fatte Reti subite Differenza Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Bandiera di Malta Malta 14 10 1 3 31 10 +21 19 novembre 2008 9 ottobre 2004 4 febbraio 2008
Bandiera delle Fær Øer Fær Øer 12 11 0 1 23 8 +15 15 agosto 2012 22 marzo 2009

Saldo negativo[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale Giocate Vinte Nulle Perse Reti fatte Reti subite Differenza Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Bandiera della Norvegia Norvegia 26 7 4 15 25 50 –25 7 settembre 2012 5 settembre 2009 3 settembre 2010
Bandiera della Danimarca Danimarca 19 0 3 16 10 63 –53 4 settembre 1991 4 giugno 2011
Bandiera della Svezia Svezia 13 2 2 9 13 30 –17 16 agosto 2000 1º giugno 1995 6 giugno 2007
Bandiera della Germania Est Germania Est 11 1 1 9 5 26 –21 5 giugno 1975 12 ottobre 1974 6 settembre 1989
Bandiera della Francia Francia 11 0 3 8 8 32 –24 5 settembre 1998 3 luglio 2016
Bandiera della Finlandia Finlandia 10 2 2 6 10 17 –7 2 febbraio 2000 25 giugno 1980 30 aprile 2003
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 10 2 1 9 5 33 –28 3 settembre 2015 1º settembre 1982 6 giugno 2009

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  2. ^ Qualificazioni Europei: la Norvegia scavalca la Croazia, l'Olanda crolla. Storica Islanda: è qualificata, su repubblica.it, 6 settembre 2015. URL consultato il 26 aprile 2021.
  3. ^ (IS) Þórður Snær Júlíusson, Það er staðfest...Ísland fer á HM!, su kjarninn.is, 9 ottobre 2017. URL consultato il 26 aprile 2021.
  4. ^ a b Paolo Tomaselli, Qualificazioni Mondiali 2018: Islanda in Russia: il c.t dentista Hallgrímsson ha fatto sognare un Paese, in Corriere della Sera, 9 ottobre 2017. URL consultato l'11 ottobre 2017.
  5. ^ La più piccola nazione a essersi mai qualificata ai Mondiali di calcio, su ilpost.it.
  6. ^ Padre e figlio in nazionale nella stessa partita di calcio Sportvintage.it
  7. ^ Il Messaggero: "Cenerentola Islanda: da 15 anni il governo investe nello sport per combattere alcolismo e tabagismo"
  8. ^ Pessimo esordio per Lippi Italia sconfitta in Islanda, su Repubblica.it, 18 agosto 2004. URL consultato il 28 giugno 2016.
  9. ^ Enrico Currò, Italia 2 che noia Con l'Islanda solo 0-0 ma Mondiale più vicino, in la Repubblica, 31 marzo 2005.
  10. ^ Qualificazioni mondiali: Spagna, Russia e Inghilterra ok. Prima volta Bosnia, Islanda al playoff, su repubblica.it, 15 ottobre 2013.
  11. ^ Qualificazioni: pareggio tra Islanda e Croazia La Grecia schiaccia la Romania: 3-1, su gazzetta.it, 15 novembre 2013.
  12. ^ Brasile 2014: qualificate Grecia e Croazia, eliminate Romania e Islanda, su gazzetta.it, 19 novembre 2013.
  13. ^ L'Islanda gela l'Olanda. Croazia super: 6-0 all'Azerbaigian, su sport.sky.it, 13 ottobre 2014. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2017).
  14. ^ Euroqualificazioni, Olanda-Islanda 0-1, Belgio-Bosnia 3-1, Cipro-Galles 0-1, su gazzetta.it, 3 settembre 2015.
  15. ^ Euro 2016: Islanda e Rep. Ceca: festa! Galles e Belgio: ci siamo, su gazzetta.it, 6 settembre 2015.
  16. ^ Cesare Zanotto, Euro 2016: Islanda-Austria 2-1, la squadra di Lagerback vola agli ottavi, su sportmediaset.mediaset.it, 22 giugno 2016.
  17. ^ Islanda-Inghilterra 2-1 e il commentatore islandese esplode, tra gioia e incredulità, su it.eurosport.com, 28 giugno 2016.
  18. ^ Andrea Sorrentino, Ciao Islanda, allegra fino all'ultimo, in la Repubblica, 4 luglio 2016, p. 40.
  19. ^ Russia 2018, Spagna ok in Macedonia. Colpo Islanda: 1-0 e aggancio alla Croazia, su gazzetta.it, 11 giugno 2017.
  20. ^ La più piccola nazione a essersi mai qualificata ai Mondiali di calcio, su ilpost.it, 10 ottobre 2017.
  21. ^ Maglia Islanda Euro 2016, la collezione di Erreà Passione Maglie - Break The Ice, Le maglie dell'Islanda per gli Europei 2016
  22. ^ Il Fatto Quotidiano - "Islanda mania, richiesta record di maglie ufficiali da tutto il mondo: alla Erreà di Parma si lavora giorno e notte per superare il sold out"
  23. ^ Búningasaga Íslenska landsliðsins - History of our kit - facebook.com/footballiceland, 14 mar 2018
  24. ^ Islanda, un nuovo logo epico fra design moderno e antichi simboli - passionemaglie.it, 8 lug 2020
  25. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  26. ^ Originariamente previsto per il 2020, fu posticipato al 2021 in seguito alla pandemia di COVID-19 del 2019-2021
  27. ^ Retrocessa in Lega B ma successivamente ripescata in Lega A con il cambio di formula a partire dall'edizione 2020-2021.
  28. ^ Retrocessa in Lega B

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