National Museum of the United States Air Force

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National Museum of the United States Air Force
simbolo del National Museum of the USAF
Ubicazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
LocalitàDayton
IndirizzoWright-Patterson AFB
Coordinate39°46′55.11″N 84°06′32.01″W / 39.781976°N 84.108892°W39.781976; -84.108892
Caratteristiche
Tipomuseo aeronautico
Istituzione1923
Apertura1971
DirettoreJohn L. Hudson
Visitatori1 000 000 (settembre 2017)
Sito web
Le strutture del museo.

Il National Museum of the United States Air Force, precedentemente designato United States Air Force Museum, è un museo aeronautico statunitense, il museo nazionale ufficiale della United States Air Force, l'aeronautica militare degli Stati Uniti d'America, situato nei pressi della Wright-Patterson Air Force Base (base aerea Wright-Patterson) a Dayton, nello stato federato dell'Ohio. Il NMUSAF, come viene abbreviato, detiene il primato di essere il più esteso ed antico museo aeronautico militare della storia[1] ed espone nella sua area, accessibile gratuitamente, oltre 400 esemplari tra aerei e missili, molti dei quali all'interno della sua struttura.[2] Da una statistica redatta nel 2007 il museo riceve in media oltre un milione e trecentomila visitatori all'anno ed è una delle attrazioni turistiche maggiormente visitate dell'Ohio.[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'apertura del museo risale al 1923 quando la Engineering Division, la divisione ingegneristica, basata all'aeroporto McCook di Dayton cominciò a collezionare apparecchiature tecniche al fine di preservarli dalla loro distruzione. Nel 1927 il reparto ingegneristico si spostò presso il Wright Field ed ospitato all'interno di una serie di suoi edifici. Nel 1954 l'Air Force Museum venne ospitato nel suo primo impianto permanente presso il Building 89 dell'ex Patterson Field a Fairborn, un hangar precedentemente utilizzato per la revisione dei motori aeronautici, e molti dei velivoli fino ad allora collezionati vennero parcheggiati al suo esterno ed esposti alle intemperie. Vi rimase fino al 1971, anno in cui venne inaugurata l'attuale sede museale. Escludendo gli anni in cui era presso il Wright Field, dal 1971 il museo ha più che triplicato la sua area espositiva.[4]

Mostre e collezioni[modifica | modifica wikitesto]

La collezione del museo è composta da molti velivoli rari di importanza storica o tecnologica, nonché i vari cimeli e reperti relativi alla storia e allo sviluppo dell'aviazione. Sono inclusi nelle collezioni permanenti uno dei quattro Convair B-36 superstiti, l'unico North American XB-70 Valkyrie sopravvissuto ed il Bockscar, il Boeing B-29 Superfortress che sganciò la seconda bomba atomica su Nagasaki durante le fasi finali della seconda guerra mondiale.

Velivoli presidenziali[modifica | modifica wikitesto]

Il museo espone diversi tra gli Air Force One, i velivoli utilizzati dal Presidente degli Stati Uniti d'America durante il suo mandato, tra i quali quelli usati da Franklin D. Roosevelt, Harry Truman, e Dwight D. Eisenhower. Il velivolo più prestigioso di questa collezione è il SAM 26000, un Boeing 707 modificato regolarmente utilizzato dal presidente John F. Kennedy fino a Richard Nixon prima di essere declassato a velivolo di scorta. Questo fu il velivolo che ha trasportato il presidente Kennedy e la sua first lady Jacqueline a Dallas il 22 novembre 1963, il giorno del suo assassinio. Nel velivolo il vicepresidente Lyndon B. Johnson ha prestato giuramento come presidente a bordo poco dopo l'assassinio e lo stesso ha poi portato la salma di Kennedy a Washington.[5] Il velivolo venne temporaneamente rimosso dall'esposizione il 5 dicembre 2009, per essere sottoposto a riverniciatura quindi riportato alle condizioni originali riproposto al pubblico il giorno del Presidents' Day 2010.[6] Tutti gli aerei presidenziali sono ora in mostra nell'hangar a loro dedicato accanto all'R&D/Flight Test Hangar che sono entrambi situati a ovest dell'USAF Museum. Poiché entrambi i capannoni sono dietro la recinzione perimetrale della Wright-Patterson AFB essi sono accessibili al pubblico solo attraverso un servizio di bus navetta.

Pionieri dell'aviazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel museo è presente una grande sezione dedicata ai pionieri del volo, in particolare ai fratelli Wright, che hanno condotto alcuni dei loro esperimenti nella vicina Huffman Prairie. È in esposizione una replica del Wrights' 1909 Military Flyer assieme alcune apparecchiature da loro utilizzate. L'edificio ospita anche il National Aviation Hall of Fame che comprende diverse mostre educative.

Uniformi ed abbigliamento[modifica | modifica wikitesto]

Le uniformi utilizzate dal Maj. General Billy Mitchell in esposizione in una teca del museo: partendo da sinistra appartenute al US Army, precisamente US Signal Corps ed USAAS.

Il museo espone un gran numero di uniformi ed altri capi d'abbigliamento in dotazione ai membri dell'United States Army Air Forces e l'attuale US Air Force. I visitatori possono ammirare cinquanta tra le A-2 leather flying jacket utilizzate durante la seconda guerra mondiale, molte delle quali appartenevano a personaggi famosi nella storia dell'aeronautica militare statunitense. Altre sono state dipinte per rappresentare gli aerei e le missioni intraprese dai loro ex proprietari. Incluse nella sezione del museo sono presenti la giacca indossata dall'allora Brig. Gen. James Stewart, più noto al grande pubblico come attore cinematografico, la B-3 jacket in montone e gli stivali del Maj. Richard I. Bong, asso del caccia bimotore Lockheed P-38 Lightning, una A-2 jacket indossata da uno dei pochi piloti USAAF riusciti a decollare durante l'attacco di Pearl Harbor ed il caban utilizzato dall'ex presidente ed attore cinematografico Ronald Reagan.

Altri oggetti da collezione[modifica | modifica wikitesto]

Il museo ha completato la costruzione di un terzo hangar terzo e della sala dei missili nel 2004. Attualmente ospita velivoli dell'epoca post Guerra fredda come il prototipo del bombardiere tutt'ala stealth Northrop Grumman B-2 Spirit, il Lockheed F-117 Nighthawk stealth da attacco al suolo ed altri. Attualmente è attiva una raccolta di fondi per la costruzione di un quarto hangar destinato ad ospitare la sezione aerospaziale del museo, gli aerei presidenziali ed una zona più vasta dedicata alla cultura ed educazione aeronautica, rendendo tutto maggiormente accessibile al pubblico.

Il museo inoltre dispone di una sala cinematografica IMAX che propone, a pagamento, film a tema aeronautico ed aerospaziale intervallati a documentari.

Il museo possiede altri velivoli attualmente in prestito ad altri musei aerospaziali nel territorio degli Stati Uniti, molti dei quali sono stati sostituiti nella propria collezione con delle repliche. Il personale del museo pretende degli standard molto elevati per la qualità delle cure o del restauro dei beni dati in prestito, revocando in passato queste concessioni quando si ritenne che i destinatari non avessero risorse sufficienti per dedicarsi a garantirne adeguatamente la preservazione. Questo è accaduto nel caso del Memphis Belle, un famoso Boeing B-17 Flying Fortress noto al grande pubblico per l'omonimo film del 1990 diretto dal regista Michael Caton-Jones e dedicato al suo equipaggio.

Sviluppi futuri[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è attualmente impegnato in una raccolta di fondi da destinare alla costruzione di un quarto hangar destinato allo spazio espositivo ed altre attività correlate da porre a ridosso dell'attuale Missile Gallery. Il progetto si prevede abbia un costo finale pari a 40 000 000 US$ . Una volta completato lo ospiterà tutti i modelli sperimentali e da ricerca di sua proprietà assieme ai velivoli presidenziali, liberando quelle aree per dedicarle a futuri progetti di restauro o nell'eventuale esposizione del Convair XC-99.

Il museo spera di acquisire uno degli Space Shuttle dopo il pensionamento della flotta, opportunità attualmente prevista per il 2011.[7]

Lista parziale dei velivoli in esposizione[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è diviso in gallerie, che coprono un ampio periodo storico in materia di aviazione militare. Queste sono ulteriormente suddivise in specifici periodi che ripropongono gli anni in cui i velivoli erano in servizio mostrandoli nel loro contesto storico. Tutti gli aeromobili in questo elenco sono stati progettati e costruiti negli Stati Uniti d'America, tranne dove indicato

Early Years Gallery (1901–1941)[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni (1901–1917)[modifica | modifica wikitesto]

Prima guerra mondiale (1917–1918)[modifica | modifica wikitesto]

Sopwith Camel
Particolare della sezione di pilotaggio del Caproni Ca.36 esposto.

Periodo interbellico (1919–1941)[modifica | modifica wikitesto]

Il Martin YB-10 esposto al museo.
Diorama raffigurante uno dei North AmericanB-25B Mitchell che parteciparono all'incursione aerea su Tokyo.
Il Bockscar ed una replica della bomba atomica Fat Man esposti nel museo.
Il P-47D-40RA 45-49167 Five by Five esposto nel museo.
Il B-24D 42-72843 Strawberry Bitch esposto nel museo.

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Aerei da attacco al suolo[modifica | modifica wikitesto]

Bombardieri[modifica | modifica wikitesto]

Aerei da trasporto tattico[modifica | modifica wikitesto]

Aerei da ricognizione fotografica[modifica | modifica wikitesto]

Aerei da collegamento[modifica | modifica wikitesto]

Aerei multiruolo[modifica | modifica wikitesto]

Elicotteri[modifica | modifica wikitesto]

Caccia di scorta[modifica | modifica wikitesto]

Aerei da addestramento[modifica | modifica wikitesto]

Velivoli stranieri[modifica | modifica wikitesto]

Il Macchi M.C.200 "Saetta" conservato al museo.

Guerra di Corea[modifica | modifica wikitesto]

Il Douglas C-124 Globemaster II esposto al museo

Guerra del Vietnam[modifica | modifica wikitesto]

Il Lockheed C-141 Starlifter Hanoi Taxi mentre sorvola le strutture museali nel dicembre 2005.

Guerra fredda[modifica | modifica wikitesto]

Il bombardiere Convair B-36 Peacemaker ed il caccia intercettore Lockheed F-94 Starfire

Post Guerra fredda[modifica | modifica wikitesto]

Missile and Space Gallery[modifica | modifica wikitesto]

Velivoli presidenziali[modifica | modifica wikitesto]

Il VC-137C – SAM 26000 in arrivo al museo.

Aerodine sperimentali e da ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Air Force Museum Foundation[modifica | modifica wikitesto]

La Air Force Museum Foundation (fondazione Air Force Museum) è una fondazione privata non-profit che sostiene la missione e gli obiettivi del National Museum of the U.S. Air Force.[9]

Altri musei dell'USAF[modifica | modifica wikitesto]

L'USAF è responsabile anche di altri tredici musei sparsi nel territorio statunitense:[10]

I seguenti musei non sono elencati nella lista degli "USAF Field Museums" nella nota in calce alla parte superiore di questo paragrafo:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Wright-Patterson Air Force Base – Museum Archiviato il 22 dicembre 2008 in Internet Archive.
  2. ^ (EN) History of the National Museum of the United States Air Force, in National Museum of the United States Air Force, http://www.nationalmuseum.af.mil/, 2007. URL consultato il 12 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2009).
  3. ^ (EN) Airfoce Museum Attendance, in Dayton, Ohio Network News, Weather, Traffic, Sports - WHIOTV, http://www.whiotv.com/index.html. URL consultato il 5 maggio 2009 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2009).
  4. ^ Air Force Museum Foundation.
  5. ^ Judy Keen, JFK Relics Stir Strong Emotions, USA Today, 20 novembre 2009. URL consultato il 20 novembre 2009.
  6. ^ Air Force One temporarily off display at the National Museum of the U.S. Air Force, National Museum of the US Air Force, 22 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2012).
  7. ^ National Museum of the USAF - Space Shuttle & Expansion Archiviato il 25 dicembre 2010 in Internet Archive..
  8. ^ Factsheets : USAF Established Archiviato il 1º maggio 2014 in Internet Archive..
  9. ^ Air Force Museum Foundation. Retrieved 2010-02-04.
  10. ^ Aviation museums Archiviato il 25 dicembre 2010 in Internet Archive.. Official website of the National Museum of the US Air Force. Retrieved 2010-02-04.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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