Nandina domestica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Nandina domestica
Nandina domestica
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni basali
Ordine Ranunculales
Famiglia Berberidaceae
Sottofamiglia Nandinoideae
Genere Nandina
Thunb., 1781
Specie N. domestica
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Ranunculales
Famiglia Berberidaceae
Sottofamiglia Nandinoideae
Genere Nandina
Specie N. domestica
Nomenclatura binomiale
Nandina domestica
Thunb., 1781
Sinonimi

Nandina denudata
Lavallée
Nandina domestica var. linearifolia
C.Y.Wu ex S.Y.Bao
Nandina tomentosa
Wehmer
Nandina tsermonanten
Hassk.

Nandina domestica (Thunb., 1781), comunemente nota come Nandina o Bambù sacro, è una pianta appartenente alla famiglia delle Berberidaceae, originaria dell'Estremo Oriente[1], dove si ritrova dall'Himalaya fino al Giappone. È l'unica specie inclusa all'interno del genere Nandina[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un arbusto eretto sempreverde alto fino a 2 metri che forma numerosi rami a partire dalla base. Le foglie sono lucide e possono essere decidue in zone in cui l'inverno è particolarmente freddo. Esse sono composte, imparipennate e lunghe dai 50 ai 100 centimetri, bi e tripennate, individualmente lunghe dai 4 agli 11 centimetri e larghe da 1,5 a 3 centimetri. Le giovani foglie sono di un colore che va dal rosa pallido al rosso, prima di diventare verdi; quelle vecchie da verdi diventano rosse o viola e poi cadono. I fiori sono bianchi e appaiono a inizio estate raggruppati su di un'infiorescenza. I frutti sono bacche di colore rosso brillante di 5–10 millimetri di diametro che maturano nel tardo autunno e generalmente persistono per tutto l'inverno.

Tossicità[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le parti della pianta sono tossiche in quanto contengono acido cianidrico e in certe quantità potrebbero essere fatali per ingestione. La pianta è considerata come non mortale per l'uomo, tuttavia le bacche possono essere pericolose per gatti, cani e animali da pascolo. Le bacche contengono anche alcaloidi come la nantenina, una molecola che blocca gli effetti della MDMA negli animali[3][4]. Gli uccelli solitamente non sono affetti da queste tossine e contribuiscono alla dispersione dei semi della pianta attraverso i loro escrementi. Tuttavia, un consumo eccessivo di bacche può portare alcuni uccelli alla morte[5].

Storia e coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Per ottenere le foglie rosse, deve essere in posizione soleggiata

Coltivata in Cina e Giappone per secoli, è stata importata nei giardini occidentali da William Kerr, che la portò a Londra dopo la sua prima spedizione nel Guangdong, nel 1804[6]. Gli inglesi, insicuri sulla resistenza della pianta al freddo, tenevano la pianta in serra inizialmente. Il nome scientifico le è stato assegnato da Carl Peter Thunberg ed è la versione latinizzata del nome giapponese della pianta, nan-ten' o nán-tiān (南天 )[7].

La Nandina è largamente coltivata nei giardini come pianta ornamentale. Più di 65 cultivar sono state prodotte in Giappone, dove la specie è particolarmente popolare e dove esiste una società nazionale dedicata alla pianta.
La Nandina è un arbusto rustico, che tollera bene il freddo invernale. Cresce bene in posizione ombreggiata o soleggiata, anche se in carenza di luce tende a non fiorire e le foglie si colorano di verde scuro. Si sviluppa praticamente in qualsiasi terreno, purché ben drenato. Tollera bene la siccità e non richiede particolari cure né potature importanti[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Nandina domestica Thunb. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  2. ^ (EN) Nandina Thunb. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  3. ^ Fantegrossi WE, Kiessel CL, Leach PT, Van Martin C, Karabenick RL, Chen X, Ohizumi Y, Ullrich T, Rice KC, Woods JH, Nantenine: an antagonist of the behavioral and physiological effects of MDMA in mice, in Psychopharmacology, vol. 173, n. 3-4, maggio 2004, pp. 270–7, DOI:10.1007/s00213-003-1741-2, PMID 14740148.
  4. ^ Chaudhary S, Pecic S, Legendre O, Navarro HA, Harding WW, (+/-)-Nantenine analogs as antagonists at human 5-HT(2A) receptors: C1 and flexible congeners, in Bioorganic & Medicinal Chemistry Letters, vol. 19, n. 9, maggio 2009, pp. 2530–2, DOI:10.1016/j.bmcl.2009.03.048, PMC 2677726, PMID 19328689.
  5. ^ Moges Woldemeskel and Eloise L. Styer, Feeding Behavior-Related Toxicity due to Nandina domestica in Cedar Waxwings (Bombycilla cedrorum), su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 26 settembre 2012.
  6. ^ Alice M. Coats, Garden Shrubs and Their Histories (1964) 1992, s.v. "Nandina".
  7. ^ Coats (1964) 1992.
  8. ^ Nandina - Nandina domestica, su giardinaggio.it.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàNDL (ENJA00568040
  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica