Mycteria ibis

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Tantalo beccogiallo


Un esemplare adulto in Sudafrica (sopra) e un esemplare giovane in Tanzania (sotto)
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Ciconiiformes
Famiglia Ciconiidae
Genere Mycteria
Specie M. ibis
Nomenclatura binomiale
Mycteria ibis
(Linnaeus, 1766)
Sinonimi

Tantalus ibis
Linnaeus, 1766

Il tantalo beccogiallo (Mycteria ibis (Linnaeus, 1766)), a volte anche chiamato cicogna beccogiallo o cicogna del legno, è una grossa specie di cicogna africana appartenente alla famiglia Ciconiidae. Questa specie è diffusa nelle regioni subsahariane ed è presente anche in Madagascar.

Tassonomia ed evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Il tantalo beccogiallo è strettamente imparentato con le altre tre specie del genere Mycteria: la cicogna americana (Mycteria americana), il tantalo cinereo (Mycteria cinerea) e il tantalo variopinto (Mycteria leucocephala), ed con queste forma un clade all'interno di Ciconiidae[2][3], in quanto le tre quattro specie mostrano tutte notevoli omologie nel comportamento e nella morfologia.[3] In uno studio analitico sui comportamenti di alimentazione e corteggiamento della famiglia delle cicogne, MP Kahl ha attribuito la stessa etologia generale a tutti i membri del genere Mycteria, con relativamente poche variazioni specie-specifiche.[3] Queste quattro specie sono indicate collettivamente come cicogne del legno, le quali non vanno confuse con uno dei nomi comuni per il tantalo beccogiallo, ossia cicogna del legno.

Prima che fosse stabilito che il tantalo beccogiallo fosse strettamente imparentato con la cicogna americana, quest'ultima era assegnata al genere Ibis, insieme al tantalo cinereo e al tantalo variopinto.[4] Tuttavia, il tantalo beccogiallo è stata a lungo riconosciuto come una vera cicogna[5][6] e, insieme alle altre 3 specie di cicogne correlate non va confuso con gli ibis propriamente detti.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Primo piano di un tantalo beccogiallo, al Parco ornitologico di Walsrode, Germania

Questa cicogna di medie dimensioni raggiunge un'altezza di circa 90–105 centimetri.[4] Il piumaggio è quasi completamente bianco ad eccezione di una corta coda nera, che diventa verde lucida e viola quando è stata appena mutata.[4] Il becco è di colore giallo intenso, leggermente ricurvo all'estremità e con una sezione trasversale più rotonda rispetto ad altre specie di cicogne al di fuori della Mycteria.[4] Le piume si estendono sulla testa e sul collo appena dietro gli occhi, mentre il viso e la fronte sono nudi e la pelle nuda è rosso intenso. Entrambi i sessi sono simili nell'aspetto, ma il maschio è più grande e ha un becco leggermente più lungo e pesante.[3] I maschi e le femmine pesano rispettivamente circa 2,3 kg e 1,9 kg.[7]

La livrea diventa più vivida durante la stagione riproduttiva. Nella stagione riproduttiva il piumaggio si colora di rosa sulla parte superiore delle ali e sul dorso;[3] anche le zampe normalmente marroni diventano rosa brillante; il becco diventa di un giallo più intenso e la faccia diventa di un rosso più brillante.[4]

I giovani sono bruno-grigiastri con la faccia arancione opaca, parzialmente nuda e il becco giallastro opaco.[4] Le zampe e i piedi sono marroni e le piume sono bruno-nerastre. All'involo comincia a svilupparsi la colorazione rosa salmone nella parte inferiore delle ali e dopo circa un anno il piumaggio è bianco-grigiastro. Anche le penne di volo sulla coda e sulle ali diventano nere. Successivamente compare la colorazione rosa tipica del piumaggio adulto.[4]

In volo, Zambia

Queste cicogne camminano con un'andatura a lunghe falcate[3] sul fondale delle acque poco profonde. La loro velocità di camminata approssimativa è stata registrata a 70 passi al minuto.[3] Volano alternando battiti d'ala e planate, con una velocità media di 177-205 battiti al minuto.[3] Di solito usano un volo battuto solo per le brevi distanze, ed impiegano le planate per i viaggi più lunghi per diversi chilometri, come per spostarsi tra le colonie riproduttive e i loro posatoi notturni e i siti dove si nutrono.[3] Sfruttando le correnti termiche e planando in virata, possono coprire grandi distanze senza sprecare molta energia.[4] Durante la discesa da alte quote, è stato osservato come queste cicogne si tuffino in picchiata ad alta velocità, lanciava più e più volte da un lato all'altro,[3] esibendosi quindi in impressionanti acrobazie. Queste acrobazie non sembrano avere una vera e propria funzione, e sembrano essere fatto solo per divertimento.[4]

Questa specie è generalmente silenziosa, ma emette sibilanti urla in falsetto durante le manifestazioni sociali nella stagione riproduttiva.[4] Nelle colonie riproduttive, queste cicogne emettono un caratteristico ticchettio sbattendo ripetutamente il becco ad alta velocità ed emettendo un fragoroso battito d'ali.[4] I nidiacei emettono un forte raglio monotono e continuo per chiedere il cibo ai genitori.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Uno stormo nel Parco nazionale del lago Nakuru, Kenya

Il tantalo beccogiallo si trova principalmente nell'Africa orientale,[8] ma è ampiamente distribuito in aree che si estendono dal Senegal e dalla Somalia fino al Sudafrica[4] e in alcune regioni del Madagascar occidentale.[9] Durante l'osservazione di una colonia di uccelli di specie miste sul fiume Tana in Kenya, il tantalo beccogiallo era la specie più comune, contando 2000 individui che condividevano l'area contemporaneamente.[4]

La specie generalmente non migra lontano, almeno non al di fuori del suo areale riproduttivo; ma effettua solitamente brevi spostamenti migratori influenzati dalle precipitazioni. Effettua movimenti locali in Kenya ed è stato riscontrato che migra anche dal Nord al Sud Sudan durante la stagione delle piogge.[4] Migra regolarmente anche da e verso il Sudafrica.[4] Tuttavia, si sa poco sui movimenti migratori generali di questo uccello. A causa dell'apparente variazione osservata nei modelli migratori in tutta l'Africa, il tantalo beccogiallo è spesso definito come un migratore facoltativo.[4] Può migrare semplicemente per evitare aree in cui le condizioni dell'acqua o delle precipitazioni sono sfavorevoli per la caccia alle sue prede favorite.[4] Alcune popolazioni migrano per distanze considerevoli tra i terreni di pesca o di riproduzione; di solito utilizzando le correnti termiche per librarsi e planare.[4] È stato riscontrato che altre popolazioni locali sono sedentarie e rimangono nei rispettivi habitat tutto l'anno.[4]

Gli habitat preferiti includono zone umide, laghi poco profondi e distese fangose, solitamente profonde tra i 10 e i 40 centimetri[4], ma di solito evita le regioni densamente boscose dell'Africa centrale.[4] Evita anche le regioni allagate o gli specchi d'acqua profondi ed espansivi, poiché non si adattano alle sue tecniche di caccia.[4]

Questa specie si riproduce soprattutto in Kenya e in Tanzania. Sebbene sia noto che si riproduca in Uganda, i siti di riproduzione non sono stati registrati lì.[8] Si è scoperto che si riproduce anche a Malakol in Sudan[4] e spesso all'interno delle città murate dell'Africa occidentale, dal Gambia fino alla Nigeria settentrionale.[10] Altri siti di riproduzione includono Zululand in Sudafrica[11] e il Botswana settentrionale,[12] ma sono più rari al di sotto del Botswana settentrionale e dello Zimbabwe, dove i siti sono ben irrigati.[4] Sebbene non vi sia alcuna prova diretta di siti riproduttivi in Madagascar, sono stati osservati giovani uccelli incapaci di volare vicino al lago Kinkony nel mese di ottobre, indicando che l'uccello si riproduce anche sull'isola.[13]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Un tantalo beccogiallo con un coccodrillo del Nilo, nel Canale di Kazinga, Uganda

Nonostante nidifichi in colonie, al di fuori della stagione riproduttiva il tantalo beccogiallo è una specie prevalentemente solitaria,[3] e talvolta possono anche verificarsi incontri ostili. In questi casi il risultato di questi scontri dipende dallo stato sociale, carattere ed età dei due contendenti.[3] Tuttavia, nel caso nessuno dei due abbia intenzione di ritirarsi, i due contendenti si avvicinano lentamente l'uno all'altro e mostrano un'esibizione ritualizzata chiamata Minaccia Avanzata.[3] Qui, i due contendenti mantengono il corpo in avanti orizzontalmente e ritraggono il collo in modo che tocchi la dorso, la coda inclinata a 45 gradi e le piume erette,[3] avvicinandosi all'avversario puntandogli contro il lungo becco, a volte aprendo e chiudendo la bocca in segno di minaccia.[3] Se nessuno dei due non si ritira, i due combattenti passano al combattimento con il lungo becco, afferrandosi e beccandosi ripetutamente, finché uno dei due non cede, abbassando il piumaggio e sottomettendosi al rivale.[3]

Le ostilità possono sorgere anche tra i sessi opposti quando una femmina si avvicina a un maschio in un potenziale sito di nidificazione. Entrambi i sessi possono mostrare segni di minaccia se non trovano il partner adeguato, spesso facendo rumore sbattendo il becco o beccandosi.[3] Un altro comportamento ostile tra i sessi è lo Snap Display,[3] in cui l'aggressore scatta con il collo in avanti tendando di beccare l'avversario rimanendo fermo. Ciò può accadere durante e immediatamente dopo la formazione della coppia, ma scompare più avanti nel ciclo riproduttivo quando il maschio e la femmina acquisiscono familiarità tra loro fino a scomparire.[3]

I nidiacei mostrano notevoli trasformazioni comportamentali a 3 settimane di età. Durante la costante presenza dei genitori prima di questo periodo, i piccoli mostrano poca paura o aggressività in risposta agli intrusi (come un osservatore umano), ma si trovano semplicemente ad accovacciarsi in basso e in silenzio nel nido.[3] Dopo questo periodo, quando entrambi i genitori vanno in cerca di cibo e lasciano i piccoli nel nido, il pulcino mostra una forte paura in risposta all'introduzione di un intruso. Tenta di uscire dal nido per scappare o agisce in modo aggressivo nei confronti dell'intruso.[3]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Un esemplare mentre pesca, utilizzando il lungo becco come una sonda per trovare i pesci per poi ghermirli con la punta ricurva del becco, al Parco nazionale della Regina Elisabetta, Uganda

La dieta di questa cicogna comprende principalmente piccoli pesci d'acqua dolce di circa 60-100 millimetri di lunghezza[14] e un massimo di 150 grammi,[3] che ingoiano interi. Si nutrono anche di crostacei, vermi, insetti acquatici, rane e, occasionalmente, piccoli mammiferi e uccelli.[4]

Sembra che questa specie faccia affidamento principalmente sul senso del tatto per individuare e catturare la preda, piuttosto che sulla vista.[3] Pescano guadando pazientemente le acque basse con il becco parzialmente aperto, sondando l'acqua in cerca di preda a intervalli. Il contatto del becco con una preda provoca un rapido riflesso del becco a schiocco, per cui l'uccello chiude di scatto le mandibole, alza la testa e ingoia la preda intera.[3] La velocità di questo riflesso nella cicogna americana (Mycteria americana), strettamente imparentata, è stato registrato come pari a 25 millisecondi[15] e sebbene il riflesso corrispondente nel tantalo beccogiallo non sia stato misurato quantitativamente,[3] lo stesso meccanismo sembra essere almeno qualitativamente identico a quello della cicogna americana.[3]

Oltre al riflesso del becco, il tantalo beccogiallo utilizza anche una tecnica sistematica di agitazione dei piedi per stanare le prede evasive.[3] Spinge e agita il fondo dell'acqua come parte di un “meccanismo di raggruppamento”[3] per costringere la preda a uscire dalla vegetazione del fondale e spingerla nel becco dell'uccello. L'uccello lo fa più volte con un piede prima di portarlo avanti e ripetere con l'altro piede.[3] Sebbene siano normalmente predatori attivi,[8] sono stati osservati degli esemplari mentre rubavano o si nutrivano degli avanzi di pesce rigurgitato dai cormorani.[8]

È stato osservato che questi uccelli, così come altri uccelli africani piscivori, seguano il movimento dei coccodrilli e degli ippopotami, i cui movimenti in acqua smuovono il fondalo e forzano i pesci allo scoperto dove vengono ghermiti con più facilità da questi uccelli.[16] La pesca dura solo poco tempo prima che l'uccello ottenga il suo fabbisogno alimentare e ritorni nuovamente ai posatoi per riposare.[4]

I genitori nutrono i loro piccoli rigurgitando il pesce sul pavimento del nido, da dove viene poi raccolto e consumato dai nidiacei. I piccoli mangiano voracemente ed un singolo nidiaceo può aumenta il proprio peso corporeo da 50 grammi a 600 grammi durante i primi dieci giorni di vita.[4] Per questo, la specie si è guadagnata il nome comune tedesco “Nimmersatt”;[4] che significa “mai pieno”.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Un adulto con il nidiaceo, all'Upper Lupande GMA, Zambia

La riproduzione è stagionale e sembra essere stimolata da un picco di piogge intense e prolungate[17][18] e dalla conseguente inondazione delle paludi poco profonde, solitamente vicino al Lago Vittoria.[17] Queste inondazioni sono legate a un aumento della disponibilità di prede;[4][17] e la riproduzione è quindi sincronizzata con questo picco di disponibilità di cibo. In tali osservazioni vicino a Kisumu, M.P. Kahl ha osservato che nella stagione secca, la maggior parte dei pesci sono costretti a lasciare le paludi prosciugate e deossigenate che non possono sostenerli e ritirarsi nelle acque profonde del Lago Vittoria dove le cicogne non possono raggiungili.[17] Tuttavia, i pesci risalgono i corsi d'acqua all'inizio della pioggia e si diffondono nelle paludi per riprodursi, dove diventano accessibili agli uccelli. Nidificando in questo periodo e a condizione che le piogge non finiscano prematuramente, alle cicogne viene garantita un'abbondante scorta di cibo per i loro piccoli.[17]

Il tantalo beccogiallo può anche iniziare a nidificare e riprodursi alla fine delle lunghe piogge. Ciò si verifica soprattutto nelle zone paludose estese e pianeggianti poiché i livelli dell'acqua diminuiscono gradualmente e concentrano i pesci a sufficienza per consentire alle cicogne di nutrirsi.[4] Tuttavia, è stato segnalato che le precipitazioni fuori stagione inducono la riproduzione fuori stagione anche nel Botswana settentrionale[19] e nel Kenya occidentale e orientale. Le piogge possono causare inondazioni locali e quindi condizioni di pesca ideali.[4] Questa cicogna sembra riprodursi semplicemente quando le precipitazioni e le inondazioni locali sono ottimali e quindi sembra essere flessibile nel suo modello di riproduzione, che varia con il modello delle precipitazioni in tutto il continente africano.[4]

Come per tutte le specie di cicogne, i maschi del tantalo beccogiallo selezionano e occupano potenziali siti di nidificazione sugli alberi, dopodiché le femmine tentano di avvicinarsi ai maschi.[3] Il tantalo beccogiallo ha un vasto repertorio di comportamenti di corteggiamento nei pressi e all'interno del nido che possono portare alla formazione di coppie e all'accoppiamento. In generale, si presume che questi comportamenti di corteggiamento siano comuni a tutte le specie del genere Mycteria e mostrano una notevole omologia all'interno del genere.[3] Dopo che il maschio si è inizialmente stabilito nel sito di nidificazione e la femmina inizia ad avvicinarsi, mostra comportamenti che gli permettono di mettersi in mostra. Uno di questi è la Pulizia di Corteggiamento, in cui il maschio finge di pulire ciascuna delle piume delle ali estese con il becco più volte su ciascun lato[3] e il becco non si chiude efficacemente attorno alle penne. Un'altra manifestazione osservata tra i maschi è l'afferrare i ramoscelli, dove il maschio si trova sul potenziale sito di nidificazione e si china per afferrare e rilasciare delicatamente i ramoscelli sottostanti a intervalli regolari.[3] Questo comportamento è a volte accompagnato da oscillazioni laterali del collo e della testa, continuando a raccogliere ramoscelli tra i vari movimenti.[3]

Reciprocamente, le femmine che si avvicinano mostrano i propri comportamenti distintivi. Uno di questi comportamenti è la Postura di equilibrio,[3] per cui cammina con l'asse del corpo orizzontale e le ali estese verso il maschio che occupa il sito di nidificazione. Successivamente, quando la femmina continua ad avvicinarsi o si trova già vicino a un maschio stabilito, può anche impegnarsi nel Gaping, dove la femmina apre leggermente il becco con il collo inclinato verso l'alto di circa 45°[3] e spesso si verifica in concomitanza con la postura di equilibrio. Questo comportamento normalmente continua se il maschio accetta la femmina e le ha permesso di entrare nel nido, ma a questo punto la femmina di solito chiude le ali.[3] Il maschio può anche continuare a pavoneggiarsi stando accanto alla femmina nel nido.[3] Durante l'accoppiamento, il maschio sale di lato sul dorso della femmina, aggancia i piedi sopra le sue spalle, tende le ali per bilanciarsi e infine piega le gambe per abbassarsi per il contatto cloacale, come accade nella maggior parte degli uccelli. A sua volta, la femmina tende le ali quasi orizzontalmente. Il processo è accompagnato dal tintinnio del becco da parte del maschio mentre apre e chiude regolarmente le mandibole e scuote vigorosamente la testa per battere il becco contro quello della femmina.[3] A sua volta, la femmina mantiene il becco orizzontale rispetto a quello del maschio, oppure inclinato verso il basso di circa 45 gradi.[3] Il tempo medio di copulazione in questa specie è stato calcolato a 15,7 secondi.[3]

Uova di Mycteria ibis, MHNT

La femmina depone tipicamente dalle 2 alle 4 uova (solitamente 3)[4] a giorni alterni[20] e la dimensione media della covata è stata registrata come 2,5.[21] Il maschio e la femmina condividono il compito di incubare le uova, che richiedono fino a 30 giorni.[4] Come in molte altre specie di cicogne,[22][23] la schiusa è asincrona (di solito a intervalli di 1 o 2 giorni)[4], in modo che i piccoli della covata differiscano considerevolmente in termini di dimensioni corporee in qualsiasi momento.[3] Quando il cibo scarseggia, i pulcini più piccoli corrono il rischio di essere battuti nella competizione per il cibo dai loro compagni di nido più grandi.[3]

Entrambi i genitori condividono il compito di custodire e nutrire i piccoli fino a quando quest'ultimi hanno circa 21 giorni.[4] Successivamente, entrambi i genitori cercano cibo per soddisfare le intense richieste alimentari dei piccoli.[4] Oltre all'alimentazione dei genitori mediante rigurgito dei pesci, è stato osservato che i genitori rigurgitano anche l'acqua nel becco aperto dei loro nidiacei,[24] soprattutto nelle giornate più calde. Ciò potrebbe aiutare la tipica strategia di termoregolazione dei giovani (comune a tutte le specie di cicogne)[3] che consiste nell'espellere l'urina diluita lungo le gambe in risposta al clima caldo.[3] L'acqua rigurgitata sui piccoli serve come integratore idrico oltre al liquido nel cibo, in modo che abbiano acqua sufficiente per continuare a urinare lungo le gambe per evitare l'iperventilazione.[3] Inoltre, i genitori a volte aiutano a mantenere i piccoli al fresco facendogli ombra con le ali.[4]

I nidiacei di solito si impennano a 50–55 giorni dalla schiusa[3] e volano via dal nido. Tuttavia, dopo aver lasciato il nido per la prima volta, i piccoli spesso ritornano lì per essere nutriti dai genitori e riposarsi con loro per altre 1-3 settimane.[3] Si ritiene inoltre che gli individui non siano completamente adulti fino ai 3 anni di età[4] e, nonostante la mancanza di dati, si ritiene che i nuovi adulti non si riproducano se non molto più tardi.[4]

È stato anche osservato che i giovani non differiscono notevolmente dagli adulti nelle loro strategie di pesca. In un'indagine, quattro femmine di tantalo beccogiallo adulte, allevate a mano e tenute in cattività, hanno mostrato la tipica strategia di pesca e il movimento dei piedi degli esemplari selvatici subito dopo essere state introdotte all'acqua.[3] Quindi, ciò suggerisce che tali tecniche di pesca in questa specie siano innate.

Nidificazione[modifica | modifica wikitesto]

Colonia nidificante in Zambia

Il tantalo beccogiallo è un nidificatore coloniale, spesso nidificante insieme ad altre specie;[21] tuttavia, può capitare che la specie monopolizzi un singolo sito di nidificazione.[4] Le colonie hanno solitamente una dimensione di 10-20 nidi, con diversi maschi che occupano potenziali siti di nidificazione, tutti nello stesso sito, solitamente un grande albero.[4] Se molti di questi maschi non trovano una compagna, l'intero gruppo si sposta con le femmine spaiate su un altro albero. Questi “addii al celibato”[3] sono una caratteristica evidente delle colonie di questa specie e di solito sono costituite da 12 o più maschi e almeno altrettante femmine.[3] Sono stati contati fino a 50 nidi attivi contemporaneamente in un'unica area riproduttiva.[10]

Il maschio e la femmina costruiscono insieme il nido composto da bastoncini su alberi ad alto fusto nell'entroterra, lontano dai predatori, o su alberi più piccoli ma sull'acqua.[4][25] La costruzione del nido richiede fino a 10 giorni.[4] Il nido finito può avere un diametro di 80–100 centimetri e uno spessore di 20–30 centimetri.[4]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è valutata come a Rischio Minimo per diversi motivi. In primo luogo, sebbene la tendenza della popolazione sembra diminuire[26], non si ritiene che questa diminuzione si avvicini rapidamente alle soglie per le specie Vulnerabili in base al criterio della tendenza della popolazione.[26] Il suo areale è inoltre molto ampio e non si avvicina alla soglia per il criterio di dimensione per le specie vulnerabili.[26] Infine, sebbene non siano state effettuate stime ufficiali sulla dimensione della popolazione,[8] è noto che la popolazione è molto numerosa e quindi non si avvicina alle soglie per le specie vulnerabili in base al criterio della dimensione della popolazione.[26]

Il tantalo beccogiallo è apparso in diversi francobolli di diversi paesi africani.[27]

Oltre ad essere abbondante e diffusa, il tantalo beccogiallo sembra tollerare bene i cambiamenti del suo habitat naturale a breve termine.[4] Tuttavia, nell'Africa orientale, la specie è a rischio di bracconaggio e riduzione dell'habitat nonostante l'abbondanza e la stabilità delle sue popolazioni[4] ed è una delle specie protette dal Trattato della Conservazione degli Uccelli Migratori Afroasiatici (AEWA).[28] Tuttavia attualmente non si ritiene che la popolazione nel suo complesso sia minacciata da un grave declino,[4] soprattutto perché il successo riproduttivo è relativamente elevato.[4] Nell'Africa orientale, dove è più abbondante, sono state registrate covate di 1-3 nidiacei per nido.[21]

Oltre alle attività umane, i predatori naturali di questo uccello includono ghepardi, leopardi e leoni.[29] Le uova ed i pulcini possono divenire preda anche di altri uccelli predatori, come l'aquila pescatrice africana (Icthyophaga vocifer).[30] In una colonia a Kisumu, in Kenya, circa il 61% delle uova contate si schiusero, mentre il 38% sono state predate dalle aquile pescatrici.[30] Il tasso di sopravvivenza dei nidiacei è di soli 0,33 nidiacei per nido.[30] Tuttavia, è stato notato come l'aumento della predazione delle uova da parte delle aquile pescatrici sarebbe collegato al declino ittico nel Golfo di Winam.[30]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International, Mycteria ibis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Peters
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay Kahl, Ibis
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay Hancock, et al.
  5. ^ Garrod, On the form...
  6. ^ Garrod, On the disposition...
  7. ^ Sinclair, et al.
  8. ^ a b c d e Kasoma and Pomeroy
  9. ^ Rand
  10. ^ a b Bannerman
  11. ^ Clancey
  12. ^ Fraser
  13. ^ Langrand
  14. ^ Bell-Cross
  15. ^ Kahl and Peacock
  16. ^ Pooley
  17. ^ a b c d e Kahl, Journal of East African Natural History Society and National Museum
  18. ^ Brown and Britton
  19. ^ Tree
  20. ^ Yellow-Billed Stork, su whozoo.org.
  21. ^ a b c Brown, et al.
  22. ^ Schüz
  23. ^ Kahl, Ecological Monographs
  24. ^ Stronach
  25. ^ Elliott Andrew, Ernest Garcia e Peter F. D. Boesman, Yellow-billed Stork Mycteria ibis, su Birds of the World, 1.0ª ed., 4 marzo 2020. URL consultato il 16 agosto 2023.
  26. ^ a b c d Yellow-billed Stork (Mycteria ibis) - BirdLife species factsheet, su birdlife.org (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2012).
  27. ^ Yellow-billed Stork stamps, su bird-stamps.org.
  28. ^ Yellow-billed stork videos, photos and facts - Mycteria ibis | ARKive, su arkive.org. URL consultato il 15 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  29. ^ Yellow-billed Stork - DesertUSA, su desertusa.com.
  30. ^ a b c d Parsons

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Mycteria ibis, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
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