Mustang (cavallo)

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Un branco di mustang in libertà nello Utah.

I mustang sono una popolazione equina selvatica dell'America nord-occidentale, che vive in quello che fu il famoso Far West.

La parola inglese mustang (anche italianizzata in mustango[1][2]) deriva dallo spagnolo mesteño (o mestengo come si dice in Messico), che significa non domato. Vista la resistenza, la grazia, la velocità e l'indipendenza che li caratterizza, il nome "Mustang" viene spesso usato per prodotti ad alte prestazioni (tra cui la popolare automobile sportiva prodotta dalla Ford e il caccia P-51 sviluppato da North American Aviation) e per le mascotte sportive.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi mustang discendono dai cavalli spagnoli portati in Messico nel Cinquecento. Alcuni di questi cavalli sfuggirono al controllo umano o furono catturati dai nativi e si diffusero rapidamente in tutta l'area dell'America nord-occidentale. A partire dalla metà dell'Ottocento il patrimonio genetico dei mustang fu arricchito dal contributo dei cavalli dei pionieri (sfuggiti o liberati di proposito). Molti fattori liberavano i propri cavalli d'inverno, perché pascolassero autonomamente, e ricatturavano gli stessi cavalli o altri mustang quando, in primavera, ne avevano nuovamente bisogno. Alcuni proprietari miglioravano i branchi locali sopprimendo gli stalloni dominanti e sostituendoli con soggetti di importazione. Questi miglioramenti erano particolarmente efficaci nelle aree aride, in cui i branchi erano isolati e consanguinei nei periodi di siccità.

Si stima che nel 1900 il numero di cavalli inselvatichiti in America del Nord fosse di circa un milione. I mustang costituivano una risorsa, perché potevano essere catturati e usati o venduti (soprattutto per usi militari) o macellati, per ottenerne cibo utilizzato, più tardi, soprattutto per gli animali domestici. Venivano anche visti come un fastidio, per il fatto che competevano con il bestiame per i pascoli. Dal 1900 la popolazione dei cavalli selvaggi si è ridotta drasticamente. Oggi, le stime sul numero di mustang liberi sono comprese fra i 40.000 e i 100.000, la metà dei quali concentrata nello stato del Nevada. Alcune centinaia di mustang liberi sopravvivono nell'Alberta e nella Columbia Britannica.

Attualmente i mustang sono protetti nelle aree demaniali dalla legislazione statunitense, che vieta di ucciderli ed impone pene severe per le violazioni; tuttavia si dà per scontato che molti fattori continuino ad allevarne nelle zone più remote.

Il Bureau of Land Management controlla la popolazione dei mustang attraverso un programma di catture, con lo scopo dichiarato di gestire la competizione con il bestiame bovino. La maggior parte dei cavalli catturati sono offerti in adozione. Nel gennaio 2005, tuttavia, il Congresso degli Stati Uniti ha modificato questo programma, per consentire la vendita per macellazione dei cavalli "di più di dieci anni" o "proposti inutilmente per l'adozione per almeno tre volte". Si immagina di inviare la carne di cavallo ottenuta da questo programma in Europa o in Giappone, dove spunta alti prezzi ed è considerata una prelibatezza.

Nel Nebraska i bianchi si imbatterono nei Pawnee, tribù nativa, in origine stanziata sul fiume Platte; fin dalla prima metà del XVII secolo, gli indiani razziavano le fattorie dei coloni alla ricerca di cavalli. Il termine pony fu utilizzato in riferimento all'omonima tribù, per indicare i loro mustang piccoli e velocissimi; ancora oggi viene definito pony un cavallo con altezza al garrese non superiore ai 149 cm. I veri pellerossa allevatori di cavalli, però, furono i Nez Percé (quelli che i bianchi chiamavano Nasi Forati), che vendevano gli esemplari di minor qualità ed incrociavano gli esemplari migliori, ottenendo soggetti docili con mantelli dai colori stupendi, gli Appaloosa, così chiamati dal fiume Palouse, dove erano stanziati. Nel 1800, a causa dei giacimenti d'oro, i Nez Percé furono costretti ad abbandonare i terreni di caccia ancestrali ed a dirigersi nella riserva; durante l'attraversamento del fiume Snake in piena, gran parte della mandria, circa 2.000 cavalli, fu spazzata via.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "mustang", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Mustang, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 agosto 2018.

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