Mustafa Sabbagh

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Mustafa Sabbagh (Amman, 4 aprile 1961) è un fotografo e artista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

«La vera bellezza ferisce»

Nato in Giordania, ad Amman, di famiglia italo-giordana, consegue la laurea in architettura all'Università IUAV di Venezia e si trasferisce a Londra, dove si forma come assistente di Richard Avedon, collaborando anche con il Central Saint Martins College of Art and Design. Al ritorno in Italia si stabilisce a Ferrara, ma è spesso impegnato in varie parti del mondo sia come docente in workshops fotografici, sia per la realizzazione di shootings pubblicati su diverse riviste - quali The Face, Vogue, Sport & Street[1].

Dal 2005 si concentra sull'arte figurativa; le sue opere sono incentrate sulla pelle come "diario dell'unicità dell'individuo[2]", che spesso dipinge di nero come critica sociale e sfida tecnica, e su mises en scène atte soprattutto a contestualizzare nel contemporaneo le allegorie della storia dell'arte (principalmente fiamminga e barocca).

Nel 2013, nella serie Fotografi di Sky Arte HD, è stato definito uno degli "otto artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo"[3]. Secondo il curatore e storico dell'arte Peter Weiermair, Sabbagh è "uno dei cento fotografi più influenti al mondo"[4], e l'unico italiano fra i quaranta ritrattisti di nudo più importanti su scala internazionale[5].

Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei italiani e stranieri. Tra di esse, risale al dicembre 2014 l'acquisizione di un suo dittico nella Collezione Farnesina[6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Monografie e libri d'artista[modifica | modifica wikitesto]

  • 2010: About Skin - Damiani Editore
  • 2012: Memorie Liquide - ed. Fondazione Ferrara Arte
  • 2013: Solo - edizione limitata e firmata di 81 copie, a cura di Peter Weiermair
  • 2014: 17:17 - edizione limitata e firmata di 34 copie - Danilo Montanari Editore

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 2013: The Naked and The Nude - edizione limitata di 500 copie, a cura di Peter Weiermair - ed. Grafiche dell'Artiere
  • 2014: Faces - edizione limitata di 500 copie, a cura di Peter Weiermair - ed. Grafiche dell'Artiere

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  • 2012: Hidden Souls - edizione limitata di 200 copie - prod. Slam Jam & Incase
  • 2013: Mustafa Sabbagh: Sights of Zurbarán - ed. Fondazione Ferrara Arte
  • 2014: Trame di Cinema - Danilo Donati e la Sartoria Farani - Silvana Editoriale

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

  • 2015: Accademia Italiana gli conferisce la Piramide d'Eccellenza nel campo delle arti visive[7].
  • 2016: in occasione della sua mostra antologica XI Comandamento: Non dimenticare[8][9][10], il sindaco Leoluca Orlando, “manifestando profonda ammirazione per la sua arte ed il suo sguardo verso lo stesso punto estremo dell’orizzonte[11]” gli conferisce la Cittadinanza Onoraria del Comune di Palermo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mustafa Sabbagh per Sport & Street, su lebook.com (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2015).
  2. ^ "La sostenibile bellezza della pelle" - intervista a Mustafa Sabbagh su Sky Mag, su mag.sky.it.
  3. ^ Sculture in Carne e Ossa, in SkyArte, 02.01.2013.
  4. ^ Peter Weiermair, Faces, Grafiche dell'Artiere, 2014.
  5. ^ Peter Weiermair, The Naked and the Nude, Grafiche dell'Artiere, 2013.
  6. ^ Lista artisti presenti nella Collezione Farnesina, su esteri.it.
  7. ^ Le Personalità d'Eccellenza scelte dall'Accademia Italiana, su accademiaitaliana.com. URL consultato il 18 agosto 2017.
  8. ^ MiBAC, Mustafa Sabbagh - XI comandamento non dimenticare, su beniculturali.it. URL consultato il 18 agosto 2017.
  9. ^ Mustafa Sabbagh in mostra a Palermo | Artribune, in Artribune, 7 luglio 2016. URL consultato il 18 agosto 2017.
  10. ^ Bianco e nero per creare un teatro della memoria - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 18 agosto 2017.
  11. ^ Artista palestinese "adottato" da Palermo, cittadinanza onoraria per Mustafa Sabbagh, in PalermoToday. URL consultato il 18 agosto 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN170210901 · ISNI (EN0000 0001 1907 2248 · LCCN (ENno2011064383 · GND (DE1015532527 · WorldCat Identities (ENlccn-no2011064383