Museo di Orsanmichele

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Museo di Orsanmichele
Interno
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Localitàchiesa di Orsanmichele
IndirizzoVia dell'Arte della Lana
Coordinate43°46′14.83″N 11°15′17.18″E / 43.770785°N 11.254772°E43.770785; 11.254772
Caratteristiche
Tiposcultura
Istituzione1996
Apertura1996
DirettoreAntonio Godoli
Visitatori48,400[1] (2015)
Sito web
La sala del secondo piano

Il Museo di Orsanmichele si trova al primo e secondo piano della loggia di Orsanmichele a Firenze. Vi si accede dalla chiesa stessa, mentre l'uscita avviene tramite il pontile che collega Orsanmichele al palazzo dell'Arte della Lana, dove si trova la scalinata che porta su via dell'Arte della Lana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Orsanmichele e i suoi tabernacoli con le statue delle corporazioni fiorentine furono oggetto di un completo restauro a partire dal 1984, con un importante contributo nel 1986 in occasione dell'anno di Firenze capitale della cultura europea. Già all'epoca parve evidente che la ricollocazione all'esterno avrebbe presto vanificato i risultati dei restauri, per cui si iniziò a maturare l'idea di un museo al chiuso.

Fu aperto nel 1996, con l'esposizione delle statue originali presenti nelle nicchie (sostituite da copie, grazie anche a un generoso lascito di una cittadina americana), undici su quattordici, mentre al secondo piano, raggiungibile con una scala in legno appositamente costruita (Guido Morozzi, 1967), si trovano esposte le quaranta piccole sculture che decoravano le colonnine delle trifore esterne, seppur ormai già molto danneggiate dagli agenti atmosferici e quasi illeggibili.

Nel frattempo il museo e la chiesa sono entrati sotto la gestione diretta della Soprintendenza per il Polo museale fiorentino. Il museo è fruibile tutti i lunedì, grazie anche alla presenza dei volontari dell'Associazione "Amici dei Musei Fiorentini". Direttore del museo dal 2005 è l'architetto Antonio Godoli.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Il museo espone 11 delle 14 statue delle nicchie esterne della chiesa, con capolavori dei più grandi maestri fiorentini del Quattrocento. Sono escluse il San Matteo di Ghiberti, il cui originale è tuttora nella nicchia, e il San Giorgio di Donatello, che si trova al Museo del Bargello dal 1891.

Le statue si trovano su pedane che corrispondono alle posizioni nei rispettivi tabernacoli. Il progetto originario prevedeva la costruzione di pannelli attorno alle statue che simulassero le nicchie, ma poi si è preferito lasciarle senza cornice per permettere di apprezzarle a tutto tondo. Solo l'Incredulità di San Tommaso, essendo l'unica cava e senza retro, è stata circondata dai pannelli.

In alcuni degli originali in marmo si possono vedere bene le macchie dovute all'annerimento delle statue con sostanze oleose realizzato nell'Ottocento, quando si reputava disarmonico l'accostamento fra marmo e bronzo, ricercando un'uniformità.

Img Autore Statua Materiale Anno Altezza (cm) Arte
Andrea del Verrocchio Incredulità di san Tommaso bronzo 1467-1483 241 e 203 Tribunale della Mercanzia
Lorenzo Ghiberti San Giovanni Battista bronzo 1412-1416 268 Calimala
Baccio da Montelupo San Giovanni Evangelista bronzo 1515 266 Seta
Piero di Giovanni Tedesco (attr.) Madonna della Rosa marmo 1399 circa 220 Medici e Speziali
Niccolò di Pietro Lamberti (?) San Jacopo marmo 1410-1422 213 Pellicciai
Donatello San Marco marmo 1411-1413 248 Linaioli e Rigattieri
Nanni di Banco Sant'Eligio marmo 1417-1421 240 Fabbri
Lorenzo Ghiberti Santo Stefano bronzo 1427-1428 260 Lana
Nanni di Banco Quattro Santi Coronati marmo 1409-1417 203 Maestri di Pietra e Legname
Nanni di Banco San Filippo marmo 1410-1412 250 Calzaiuoli
Filippo Brunelleschi? e Donatello San Pietro marmo 1408-1413 243 Beccai
Giambologna San Luca bronzo 1597-1602 273 Giudici e Notai

Al secondo piano si trovano quaranta statue in pietra bigia o pietraforte, alte circa un metro, provenienti dalle sommità delle colonne di sostegno delle trifore all'esterno, componenti una serie di Santi e profeti. Esse sono molto danneggiate dagli eventi atmosferici, molte ormai illeggibili, e facevano pendant con le statue sulle colonnine interne, tuttora in loco e in ottimo stato di conservazione, spesso con tracce del colore originario. Le statue vennero staccate tra il 1950 e il 1960 e restaurate dall'Opificio delle Pietre Dure, che le tenne in deposito fino all'allestimento del museo. Di queste statue, alcune erano state rimosse nel 1876: quattro si trovano al Bargello e altre nel Museo di San Marco.

Le dodici panche a questo piano sono state ricavate dalle travi originali del solaio rimosse negli anni sessanta del Novecento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Visitatori e introiti dei musei

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Godoli, "Orsanmichele, Chiesa e Museo", Guida ufficiale Firenze Musei, Sillabe, 2007.
  • Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle arti fiorentine e il Museo di Orsanmichele, Quaderni del servizio educativo, Edizioni Polistampa, Firenze 2006.
  • Cläre Schubert-Feder, La Loggia di Or’ San Michele, in Archivio storico italiano, Firenze, 1891

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN147590923 · ISNI (EN0000 0001 0702 1099 · BAV 494/7706 · LCCN (ENnr2006018158 · GND (DE10158128-2 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2006018158