Muricy Ramalho

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Muricy Ramalho
Nazionalità Bandiera del Brasile Brasile
Altezza 172 cm
Peso 68 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 1985 - giocatore
Carriera
Giovanili
1965-1973San Paolo
Squadre di club1
1973-1978San Paolo177 (26)
1979-1985Puebla154 (48)
Carriera da allenatore
1993Puebla
1994-1996San PaoloVice
1996San Paolo
1996-1997San Paolo
1997Guarani
1998Shanghai Shenhua
1999Ituano
1999Botafogo-SP
2000Santa Cruz
2001-2002Náutico
2002Figueirense
2002-2003Internacional
2004São Caetano
2004-2005Internacional
2006-2009San Paolo
2009-2010Palmeiras
2010-2011Fluminense
2011-2013Santos
2013-2015San Paolo
2016Flamengo
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 28 maggio 2016

Muricy Ramalho (San Paolo, 30 novembre 1955) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore brasiliano, di ruolo centrocampista, coordinatore sportivo del San Paolo.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Giocò per il San Paolo, negli anni 1970, assommando 177 partite e 26 gol. Fu un centrocampista che formò il reparto del club paulista a fianco di Pedro Rocha e Chicão, venendo allenato nel corso di questa esperienza da — tra gli altri — José Poy e Rubens Minelli.

Tifoso del Palmeiras fin dall'infanzia,[1] nel 1965 Valdemar Carabina, amico del padre, lo portò al San Paolo. Nel 1969 disputò davanti a ventimila persone il campionato giovanile all'Estádio Nicolau Alayon, stadio di casa del Nacional,[1] mentre nel 1971 Oswaldo Brandão lo fece allenare per la prima volta con la prima squadra;[1] debuttò però solo due anni più tardi, il 22 agosto 1973, durante un'amichevole contro l'União Bandeirante, terminata 0-0,[2] dopo alcuni mesi passati in prestito al Pontagrossense.[3] La prima partita ufficiale la giocò il 10 novembre, 2-2 contro il Coritiba, per il Terceiro Campeonato Nacional de Clubes.

Due anni dopo, aumentato il proprio peso da 64 a 68 chili, diventò uno dei giocatori chiave per il club, contribuendo alla vittoria del Campionato Paulista del 1975, competizione di cui fu segnalato come una delle rivelazioni.[4] Saltò solo tre partite nel corso del campionato, ma durante la finale del torneo fu espulso nel primo tempo, dopo un duro intervento su Dicá.[5] La folta chioma, frattanto, gli procurò qualche incomprensione con il tecnico Poy,[6] ma lo stesso Ramalho ricordò, anni dopo, che il suo comportamento non fu problematico.[7]

Valdemar Carabina indicò Ramalho come un possibile titolare della Nazionale di calcio brasiliana in vista del campionato del mondo 1978,[1] ma il biennio 1976-1977 non fu positivo per il giocatore: il 17 maggio 1977 si infortunò al ginocchio destro.[8][9] Inizialmente si parlò di uno stop di tre mesi,[10] ma di fatto Ramalho tornò a giocare più di un anno dopo, il 4 giugno 1978.[11]

A causa di tale infortunio, rimase fuori per tutta la durata del III Copa Brasil, vinto poi dal San Paolo; assistette comunque alla finale al Mineirão insieme a Serginho Chulapa, altro indisponibile della partita, a causa di una squalifica subita.[12][13] Per il periodo in cui fu infortunato non rinunciò a seguire, da spettatore, gli allenamenti e le partite della sua squadra.[14] Tornato a giocare, fu però leggermente condizionato dall'infortunio e tendeva a evitare i contrasti più duri.[14] Dovette dunque rinunciare alla prefigurata convocazione per il Mondiale, in cui, secondo Ramalho, sarebbe stato la riserva di Zico.[15] Il 10 dicembre, contro il Corinthians, tornò a giocare da titolare e giocò per intero la partita seguente, che vedeva il San Paolo contrapposto alla Ferroviária.[16] Scese in campo per l'ultima volta con la maglia del club della capitale paulista il 25 luglio 1979 contro il Guarani all'Estádio do Pacaembu, entrando nella ripresa.[17] Lasciato il Brasile, giocò in Messico, nel Puebla, ma a causa di vari infortuni terminò la carriera nel 1985.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 allenò il club mesoamericano in cui si era ritirato,[18] e in seguito si trasferì al San Paolo, ove fu assistente di Telê Santana, allenando poi la formazione di riserve che vinse la Coppa CONMEBOL nel 1994, e ricoprì inoltre il ruolo di tecnico nei periodi in cui Santana era in ferie.[19] Quando Santana fu costretto a non allenare più a causa di problemi di salute, Muricy lo sostituì,[20] ma dopo sei mesi fu rimpiazzato a sua volta da Carlos Alberto Parreira. Tornò dunque nel 1997, ma fu esonerato dopo un inizio non positivo nel Campionato Paulista,[6] venendo sostituito da Darío Pereyra.

Tra il 2001 e il 2002, vinse il bicampionato Pernambucano con il Náutico, interrompendo un periodo di dodici anni senza titoli per il club. Per il Campeonato Brasileiro Série A 2002 assunse la guida del Figueirense, sostituendo Roberval Davino, quando la squadra era a rischio retrocessione, e riuscì a ottenere la salvezza. Fu in seguito assunto dall'Internacional di Porto Alegre agli inizi del 2003,[21] e con la formazione gaúcha vinse il campionato statale e fece un buon campionato nazionale.

Si dimise alla fine di quest'ultimo torneo[22] e andò ad allenare il São Caetano nel corso del Campeonato Paulista 2004, conquistando il titolo — l'unico nella storia della società — adottando un gioco più offensivo rispetto a quello del predecessore Tite.[23] Nel Campeonato Brasileiro Série A 2004 il São Caetano arrivò anche in cima alla classifica, ma in seguito ebbe un calo e Ramalho fu esonerato alla penultima giornata del girone di andata.[24]

Tornò ad allenare dodici giornate dopo, di nuovo nell'Internacional, chiudendo all'ottavo posto; in seguito vinse il Campeonato Gaúcho 2005, ma non riuscì a fare lo stesso nel campionato nazionale. Lasciò dunque la compagine portoalegrense e il 2 gennaio 2006 riprese le redini del San Paolo dopo quasi nove anni dall'ultima volta; la società aveva già provato a contattarlo dopo le dimissioni di Émerson Leão,[25] ma fu dopo l'esonero di Paulo Autuori che Ramalho tornò al Morumbi. Con la compagine paulista vinse tre volte consecutive il campionato, nel 2006, 2007 e 2008, ma le cattive prestazioni in Copa Libertadores lo portarono alle dimissioni, che però Juvenal Juvêncio, il presidente della società, non accettò.[26] In seguito rinnovò il suo contratto fino alla fine del 2009.[27] Con l'eliminazione dalla Coppa Libertadores 2008, però, il suo incarico fu nuovamente in pericolo,[28] ma fu nuovamente il presidente a confermarlo in panchina.[29] Il 18 giugno, dopo l'eliminazione dalla Coppa Libertadores 2009 per mano del Cruzeiro, fu esonerato e sostituito da Ricardo Gomes.[30]

Circa un mese dopo, il 21 luglio, il presidente del Palmeiras Luiz Gonzaga Belluzzo annunciò sul social network Twitter l'assunzione di Ramalho, che avvenne dopo lunghe trattative.[31] Nonostante la squadra, che aveva mantenuto il primo posto in campionato a lungo, non fosse riuscita nell'intento di portare a casa il titolo, Ramalho fu confermato per il 2010.[32] Il 18 febbraio dello stesso anno, dopo una sconfitta per 4-1 subita dal São Caetano allo stadio Palestra Itália, Muricy Ramalho fu esonerato.[33] Il bilancio finale con il Palmeiras fu di tredici vittorie, undici pareggi e dieci sconfitte.[32] Due mesi dopo la fine della sua esperienza al Palmeiras fu presentato dal Fluminense quale nuovo tecnico del club, e il 23 luglio 2010 la Confederação Brasileira de Futebol lo annuncia come nuovo commissario tecnico del Brasile — nonostante fosse ancora vincolato al Fluminense — in vista del campionato del mondo 2014.[34][35] A causa di questo vincolo il tecnico è costretto a rinunciare alla panchina della Seleção, e la Federazione al suo posto vira su Mano Menezes.[36] Il 13 marzo 2011, dopo lo 0-0 nel "classico" del Campionato Carioca Flamengo-Fluminense, si dimette da tecnico della società.

Il 5 aprile 2011 diventa il nuovo allenatore del Santos in sostituzione di Marcelo Martelotte. A giugno conduce il club paulista alla vittoria della Coppa Libertadores nella doppia finale contro gli uruguaiani del Peñarol. Il 3 dicembre rinnova il suo contratto fino al 31 dicembre 2012 con un ingaggio da 3 milioni l'anno.[37] Il 28 novembre 2015 prende il posto di Oswaldo De Oliveira sulla panchina del Flamengo.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni statali[modifica | modifica wikitesto]

San Paolo: 1975

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

San Paolo: 1977
Puebla: 1982-1983

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni statali[modifica | modifica wikitesto]
Náutico: 2001, 2002
Internacional: 2003, 2005
São Caetano: 2004
Santos: 2011
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Shanghai Shenhua: 1998
San Paolo: 2006, 2007, 2008
Fluminense: 2010
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
San Paolo: 1994
San Paolo: 1996
Santos: 2011
Santos: 2012

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

2005, 2006, 2007, 2008

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (PT) "É, eu tenho umas habilidades", Carlos Maranhão, Placar num. 291, 24-10-1975, Editora Abril, pagg. 34-37
  2. ^ (PT) Alexandre da Costa, Almanaque do São Paulo Placar, Editora Abril, 2005, pag. 169
  3. ^ (PT) "O triste menino campeão", Jornal da Tarde, 18-5-1975, Edição de Esportes, pag. 12
  4. ^ (PT) "Os campeões", Jornal da Tarde, 18-8-1975, Edição de Esportes, pag. 4
  5. ^ (PT) "Na garra e nos pênaltis, o São Paulo faz justiça", Carlos Maranhão e Maurício Cardoso, Placar num. 282, 22-8-1975, Editora Abril, pags. 12-14
  6. ^ a b (PT) "Um rabugento vencedor", Maria Paola de Salvo e Camila Antunes, Veja São Paulo, 7-11-2007, Editora Abril, pagg. 24-30
  7. ^ (PT) "Em off", Cosme Rímoli e Robson Morelli, Jornal da Tarde, 21/5/2008, pag. 7C
  8. ^ (PT) "O campeão só não soube vencer", Sérgio Baklanos, Jornal da Tarde, 19-5-1977, ultima pagina
  9. ^ (PT) "O vice conformado. O campeão mereceu", Jornal da Tarde, 19-5-1977, última pagina
  10. ^ (PT) "Minelli, acalmando o São Paulo", Jornal da Tarde, 20/5/1977, pag. 13
  11. ^ (PT) Alexandre da Costa, Almanaque do São Paulo Placar, Editora Abril, 2005, pag. 193
  12. ^ (PT) "Serginho: o goleador proibido", Jornal da Tarde, 6-3-1978, Edição de Esportes, pag. 12
  13. ^ (PT) "Os 10 segredos do título", Placar num. 1.313-A, novembre 2007, Editora Abril, pag. 11
  14. ^ a b (PT) "A volta do craque de futuro", José Maria de Aquino, Placar num. 451, 15-12-1978, Editora Abril, pags. 27-28
  15. ^ (PT) Thiago Lavinas, Muricy é o novo técnico da Seleção, GloboEsporte.com, 23 luglio 2010. URL consultato il 23 luglio 2010.
  16. ^ (PT) Alexandre da Costa, Almanaque do São Paulo Placar, Editora Abril, 2005, pag. 195
  17. ^ (PT) Alexandre da Costa, Almanaque do São Paulo Placar, Editora Abril, 2005, pag. 198
  18. ^ (PT) "O México de olho em Muricy", Marcius Azevedo, Jornal da Tarde, 8-5-2008, pag. 3C
  19. ^ (PT) "Máquina inaugura o Disque-Telê", Placar num. 1.091, febbraio 1994, Editora Abril, pag. 10
  20. ^ (PT) André Ribeiro, Fio de Esperança, Gryphus, 2000, pags. 427-428
  21. ^ (PT) "Recomeçar de novo", Placar num. 1.255, febbraio 2003, Editora Abril, pag. 43
  22. ^ (PT) "Muricy: 'Dei a volta por cima'", Cosme Rímoli, Jornal da Tarde, 19-4-2004, Edição de Esportes, pag. 9
  23. ^ (PT) "Ataque agora faz a diferença", Giovane Martinelli, Lance!, 5-4-2004, pag. 10
  24. ^ (PT) "A primeira crise", Placar num. 1.273-A, "Guia do Segundo Turno do Brasileirão 2004", agosto de 2004, Editora Abril, pag. 92
  25. ^ (PT) "Muricy só vai embora se for demitido", Marcius Azevedo, Jornal da Tarde, 3/6/2008, pag. 4C
  26. ^ (PT) "São Paulo encara rival indigesto", Amanda Romanelli, O Estado de S. Paulo, 7-6-2008, pag. E5
  27. ^ (PT) Leandro Canônico; Marcius Azevedo, Prorrogação de contrato aproxima 'era Muricy' dos 'anos Telê', Universo Online, 1º febbraio 2008. URL consultato l'8 febbraio 2008.
  28. ^ (PT) "Namoro com Zico é sério!", Marcius Azevedo, Jornal da Tarde, 27-5-2008, pag. 2C
  29. ^ "Juvenal garante: 'Muricy não sai'", Amanda Romanelli, O Estado de S. Paulo, 28-6-2008, pag. E2
  30. ^ (PT) "Fim de linha para Muricy", Gabriel Navajas, Jornal da Tarde, 20-5-2009, pag. 10C
  31. ^ (PT) Fábio M. Michel, Sem acordo financeiro, Palmeiras descarta Muricy [collegamento interrotto], in O Estado de S. Paulo, 10 luglio 2009. URL consultato il 21 luglio 2009.
  32. ^ a b Daniel Akstein Batista, Palmeiras demite o caro Muricy e contrata o 'barato' Antônio Carlos, in O Estado de S. Paulo, 42 493, São Paulo, 19 febbraio 2010, pp. E1.
  33. ^ (PT) Julyana Travaglia, Muricy Ramalho é demitido: esperança e queda em seis meses de Palestra Itália, GloboEsporte.com, 18 febbraio 2010.
  34. ^ (PT) Thiago Lavinas, Muricy é o novo técnico da Seleção, GloboEsporte.com, 23 luglio 2010. URL consultato il 23 luglio 2010.
  35. ^ (PT) Comunicado da CBF sobre convite a Muricy Ramalho Archiviato il 26 luglio 2010 in Internet Archive. cbf.com.br
  36. ^ (PT) Mano Menezes é convidado para ser o técnico da Seleção Brasileira Archiviato il 26 luglio 2010 in Internet Archive. cbf.com.br
  37. ^ ANCELOTTI GUADAGNA PIÙ DI MOURINHO sportmediaset.it, 27 novembre 2012

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (ENESFRPT) Muricy Ramalho, su sambafoot.com, Sambafoot RCS Paris. Modifica su Wikidata
  • (PT) Muricy Ramalho, su Futpedia.globo.com, Globo Comunicação e Participações SA (archiviato dall'url originale il 2008-2011).
  • (ES) Muricy Ramalho, su MedioTiempo.com, Grupo Expansión.