Multiplayer BattleTech: Solaris

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Multiplayer BattleTech: Solaris
videogioco
PiattaformaMicrosoft Windows
Data di pubblicazioneBandiera degli Stati Uniti ottobre 1996
GenereMMORPG
TemaFantascienza
OrigineStati Uniti
SviluppoARIES Online Games
PubblicazioneKesmai
Modalità di giocoMultiplayer
Periferiche di inputTastiera, joystick
SupportoDownload
Distribuzione digitaleAOL, GameStorm
Requisiti di sistemaRequisiti minimi:[1] CPU 486DX @66 MHz, 16 MB RAM, 15 MB di spazio su disco, SO Windows 95, Windows 98
SerieMultiplayer BattleTech
Preceduto daMultiplayer BattleTech: EGA
Seguito daMultiplayer BattleTech: 3025

Multiplayer BattleTech: Solaris è un videogioco del genere MMORPG per Windows, sviluppato dalla software house ARIES Online Games, impiegando prima il servizio di gioco online del provider AOL e in seguito quello analogo, GameStorm, creato da Kesmai, società madre della ARIES Online Games (il tutto fra il 1996 e 2001).

Il videogioco (ideale sequel di Multiplayer BattleTech: EGA) concerne il pilotaggio e il combattimento fra mech ed è ispirato al gioco da tavolo BattleTech[2], originariamente pubblicato dall'editore FASA.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un'era di grandi scoperte e innovazioni scientifiche, dal XXII secolo l'uomo iniziò la colonizzazione e lo sfruttamento della Via Lattea. La moltiplicazione di governi locali, lontani da quello centrale della Terra, provocò gravi tensioni e guerre che portarono alla dichiarazione d'indipendenza delle colonie.

Dall'intensa attività d'esplorazione spaziale, si arrivò a battezzare Inner Sphere, Periphery e Deep Periphery enormi regioni i cui pianeti abitabili, assunsero strutture di potere feudale che si resero responsabili d'atroci conflitti interplanetari (come le Guerre di Successione) in cui gli strumenti bellici privilegiati divennero i BattleMech, imponenti mech da battaglia pilotabili e dall'aspetto antropomorfo.

Il settore più densamente popolato dello spazio esplorato, la Inner Sphere, è frazionata in cinque grandi nazioni, chiamate Stati Successori (il Commonwealth Lirico, i Soli Confederati, la Lega Draconis, la Confederazione di Capella e la Lega dei Mondi Liberi), amministrate direttamente da dinastie di casate nobiliari.

Solaris VII[modifica | modifica wikitesto]

Sul pianeta Solaris VII, industrializzato in quanto ricco di materie prime, molte industrie mantenevano fabbriche e laboratori di ricerca e sviluppo per progettare, fra l'altro, nuovi modelli di BattleMech e testarli sul campo grazie alla grande varietà degli ambienti di Solaris.
I vari produttori cominciarono (a partire dal 2695) a far scontrare, a scopo promozionale, i loro esemplari gli uni contro gli altri, a favore di un pubblico di funzionari dei vari governi interplanetari.
Nel tempo presente, tali eventi vengono trasmessi sui network dei pianeti della Inner Sphere, dato che i piloti dei mech hanno preso a sfidarsi nelle arene dei cosiddetti "Giochi di Solaris", per la fama e per un giro enorme di scommesse[3].

Contesto attuale[modifica | modifica wikitesto]

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

I giocatori gareggiavano in arene da 2 a 8 partecipanti, affrontandosi (con una visuale in prima persona) in modalità Deathmatch o Team Deathmatch (era possibile fare pratica anche contro bot controllati dal gioco).

Quando AOL adottò il sistema pay per play (inserzioni pubblicitarie nel corso dell'erogazione del servizio), la maggior parte dei giocatori si trasferì sul servizio GameStorm (nel frattempo allestito per ospitare anche Multiplayer BattleTech: Solaris), il quale operò per diversi anni, fino all'acquisizione di Kesmai da parte della società Electronic Arts.

Nel gioco, i partecipanti si raggruppavano in unità a rappresentanza dei vari Stati Successori o delle compagnie mercenarie, per battersi (a bordo di oltre 80 modelli di mech disponibili) sul pianeta Solaris.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

ARIES Online Games annunciò, nel 1997, che MultiPlayer BattleTech: Solaris era in nomination per uno dei premi previsti dal programma "Excellence in Software Awards" (CODiE Awards), istituito dalla Software Publishers Association (l'Associazione degli editori di software statunitensi)[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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