Kailash

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Kailash
StatoBandiera della Cina Cina
ProvinciaRegione Autonoma del Tibet
Altezza6 638 m s.l.m.
Prominenza1 319 m
CatenaHimalaya
Coordinate31°04′01″N 81°18′46″E / 31.066944°N 81.312778°E31.066944; 81.312778
Altri nomi e significatiKangrinboqê, o Gang Rinpoche;
कैलाश पर्वत, ossia Kailāsa Parvata;
冈仁波齐峰, ossia Gāngrénbōqí fēng;
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: India
Kailash
Kailash

Il monte Kailash (कैलाश पर्वत in devanagari, ossia Kailāśā Parvata) è una montagna appartenente ai monti Gangdisê, a loro volta inclusi nell'Himalaya.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Alto 6638 metri sul livello del mare, il monte Kailash si trova nella Prefettura di Ngari, situata nella zona occidentale del Tibet,[1] poco lontano da due grandi laghi, il Manasarovar e il Rakshastal. Nella zona del Monte Kailash e del lago Manasarovar hanno la fonte alcuni dei fiumi più lunghi dell'Asia, ossia l'Indo,[2][3][4] il Sutlej,[5][6] il Brahmaputra[7][8] e il Karnali, detto anche Ghaghara, uno dei maggiori affluenti del Gange.[9][10] [11]

Simbolo religioso e centro di pellegrinaggi[modifica | modifica wikitesto]

Il Kailash è considerato sacro dall'Induismo, in quanto ritenuto la residenza di Shiva, dal Bön e dal Buddhismo tibetano come centro dell'universo, e dal Giainismo, come luogo in cui raggiunse la liberazione il primo dei loro santi. Perfino gli zoroastriani venerano questa montagna, identificata col mitologico Monte Meru.

Tibetani e indiani ritengono di dover compiere un pellegrinaggio presso il Kailash almeno una volta nella vita. Il percorso consiste in un giro rituale attorno alla vetta lungo circa cinquantatré chilometri e alla quota media di 5000 metri. Sono circa 36 ore di fatica, affrontata perché la sofferenza è elemento essenziale della redenzione. Il percorso venne proibito dalle autorità cinesi dal 1962 fino alla fine degli anni ottanta, ma oggi è tollerata la presenza di spedizioni organizzate. Il pellegrinaggio sul solo versante tibetano è praticabile con un cammino che va dalle quattro alle sette ore. Vi sono molte rocce dipinte e bandiere di preghiera, concentrate particolarmente sul Passo di Dolma, e vi si trovano quattro monasteri buddhisti: il Darchen Gön, il Chuku, il Dhira Phuk e il Zuthul Phuk. Nella stessa zona si trova anche lo Shiwatshal, un cimitero in cui vengono cremati Lama e monaci. Alcuni tra i principali luoghi di culto locali sono stati fondati da Je Paljin, autorevole Lama del XIV secolo. L'area è abitualmente frequentata da decine di pellegrini provenienti da tutto il Tibet, che si prostrano nei pressi dei luoghi consacrati.

Alpinismo[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni ’30 del Novecento fu scalata dall'orientalista Giuseppe Tucci (egli la chiama Kailasa) il quale ne racconta la vita e le caratteristiche in un suo articolo dell'agosto 1936.[12]

Ogni attività alpinistica sulla montagna è proibita[13].

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Il Kailash compare in una delle opere più apprezzate del canone tibetano, «I centomila canti di Milarepa», e nei più grandi poemi epici della letteratura indiana.

La parete Nord.

Altri nomi del Kailash[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Bas Verschuuren, Naoya Furuta (a cura di), Part 4.12 Kailash Sacred Landscape - Geography, in Asian Sacred Natural Sites: Philosophy and practice in protected areas and conservation, Routledge, 2016, ISBN 1317384679.
  2. ^ (EN) Indus River, su britannica.com. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  3. ^ Indo, su treccani.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Scientist finds new origin of Indus River, su chinadaily.com.cn. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  5. ^ Sutlej, su treccani.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  6. ^ (EN) Sutlej River, su britannica.com. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  7. ^ Brahmaputra, su treccani.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  8. ^ (EN) Brahmaputra River, su britannica.com. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) Ghaghara River, su britannica.com. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  10. ^ Gogra, su treccani.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  11. ^ (EN) Sharad K. Jain, Pushpendra K. Agarwal, Vijay P. Singh, Hydrology and Water Resources of India, Springer Science & Business Media, 2007, p. 341, ISBN 1402051808.
  12. ^ Le vie d'Italia e del mondo, 1º agosto 1936. URL consultato il 27 giugno 2021.
  13. ^ (EN) China to Ban Expeditions on Mt Kailash, su tew.org (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Olivier Föllmi,"Ritorno nel Tibet". "Un pellegrinaggio al monte Kailash", "Senza mai arrivare in cima" di Paolo Cognetti 2019 ed Ippocampo 2018

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