Montanoa

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Montanoa
Montanoa hibiscifolia
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Heliantheae
Sottotribù Montanoinae
H. Rob., 1978
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Genere Montanoa
Cerv., 1825

Montanoa Cerv., 1825 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Helenieae, unico genere della sottotribù Montanoinae .

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di questo genere è stato definito per la prima volta dal medico e botanico spagnolo Vicente Cervantes Mendo nella pubblicazione "Novorum Vegetabilium Descriptiones di La Llave & Lexarza - 2: 11" del 1825 e fa riferimento probabilmente all'habitat tipico delle piante del genere[non nella fonte; en.wiki lo dà come omaggio a Luis Josė Montaña][senza fonte].[1]
La sottotribù Montanoinae è stata definita dal botanico Harold Ernest Robinson nella pubblicazione “Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 41(1): 42 ” nel 1978.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Montanoa hibiscifolia
Il portamento
Montanoa hibiscifolia
Le foglie
Montanoa hibiscifolia
Il capolino

Le specie di questo genere hanno un habitus erbaceo (a ciclo biologico perenne) o arbustivo; in questo genere sono presenti anche alberi.[3][4]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto e sono picciolate. Le lamine delle foglie hanno per lo più una forma ovata con contorno intero o pennatifido. La superficie è trinervata (raramente con 5 - 7 nervature).

Le infiorescenze sono composte da capolini terminali in raggruppamenti panicolati o corimbosi o in cime tirsoidi. I capolini a forma radiata (raramente discoide) sono formati da un involucro composto da diverse squame (o brattee) al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Gli involucri sono emisferici. Le squame sono 3 - 7 disposte su 1 - 2 serie e sono subuguali. Il ricettacolo ha una forma convessa con delle pagliette a protezione della base dei fiori che dopo l'antesi crescono ulteriormente e avvolgono gli acheni.

I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori del raggio sono sterili con corolle colorate color crema o bianco-crema; la superficie è papillosa. I fiori del disco sono ermafroditi, raramente funzionalmente maschili; le corolle (pentamere) sono colorate di giallo, verde-giallo, grigiastro o crema e sono prive di fasci vascolari interni; i lobi sono triangolari con stomi sulla superficie esterna (sono papillosi all'interno).

L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[5] Le teche delle antere sono nere o gialle con appendici a forma ovata; sulla superficie sono presenti dei tricomi ghiandolari; le cellule dell'endotecio sono corte.

Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[5]. Lo stilo è unico e con due stigmi nella parte apicale; possiede inoltre due fasci vascolari. Le superfici stigmatiche degli stigmi sono divise; gli stigmi sono deltati e con appendici lineari.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono debolmente da compressi a obconici; raramente a sezione quadrata; in genere sono colorati da nero a marrone scuro, sono striati, e sono da glabri a sparsamente pubescenti. Il pappo è assente

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle specie di questo genere è centrata soprattutto nel Messico, America Centrale, America Meridionale e in particolare nel Perù.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza del genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[6] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[7]). Il genere Montanoa è formato da circa 25 e più specie.
Il numero cromosomico del genere è: 2n = 38.[3]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Montagnaea DC.
  • Eriocoma Kunth
  • Uhdea Kunth
  • Eriocarpha Cass.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 novembre 2012.
  2. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 novembre 2012.
  3. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 469.
  4. ^ a b Harold Robinson, A Revision of the Tribal and Subtribal Limits of the Heliantheae (Asteraceae) (PDF), in Smithsonian Contributions Botany no.51 - pag.44-45.
  5. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  6. ^ Judd 2007, pag. 520.
  7. ^ Strasburger 2007, pag. 858.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato l'8 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato l'8 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 469-470, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]