Campionato mondiale di calcio 1982

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Coppa del Mondo FIFA 1982
Copa Mundial de la FIFA 1982
Logo della competizione
Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Calcio
Edizione 12ª
Date 13 giugno - 11 luglio 1982
Luogo Bandiera della Spagna Spagna
(14 città)
Partecipanti 24 (109 alle qualificazioni)
Impianto/i 17 stadi
Risultati
Vincitore Bandiera dell'Italia Italia
(3º titolo)
Secondo Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest
Terzo Bandiera della Polonia Polonia
Quarto Bandiera della Francia Francia
Statistiche
Miglior giocatore Bandiera dell'Italia Paolo Rossi
Miglior marcatore Bandiera dell'Italia Paolo Rossi (6 gol)
Incontri disputati 52
Gol segnati 146 (2,81 per incontro)
Pubblico 1 856 277
(35 698 per incontro)
Gli Azzurri che conquistarono nel 1982 il loro terzo titolo mondiale
Cronologia della competizione
1978 1986

Il Campionato mondiale di calcio FIFA 1982 o Coppa del Mondo FIFA 1982 (in spagnolo: Copa Mundial de la FIFA 1982, in inglese: 1982 FIFA World Cup), noto anche come Spagna 1982, è stato la dodicesima edizione della massima competizione per nazionali di calcio maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.[1]

Fu il primo campionato mondiale in cui le squadre partecipanti furono portate da sedici a ventiquattro, ed è tuttora il mondiale ospitato da un'unica nazione che ha visto impiegato il maggior numero di stadi, ossia diciassette. Si svolse in Spagna dal 13 giugno all'11 luglio 1982 e fu vinto dall'Italia, che sconfisse 3-1 la Germania Ovest in finale e conquistò il suo terzo titolo mondiale.

Assegnazione[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 luglio 1966, a Londra, la FIFA assegnò l'organizzazione del Mondiale 1982 alla Spagna. Nello stesso congresso furono assegnate anche le sedi delle due precedenti edizioni, quella del 1974 in Germania e del 1978 in Argentina.

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Generalità[modifica | modifica wikitesto]

Tango España, pallone ufficiale di Spagna '82

Per la prima volta nella sua storia, il torneo accolse otto formazioni in più rispetto alle edizioni precedenti, arrivando a ventiquattro squadre.[2][3]

Il torneo prevedeva due fasi eliminatorie a gironi (chiamati "gruppi"), la seconda prevista con dodici nazionali in quattro gironi da tre ciascuno[2], e una fase finale a eliminazione diretta, con semifinali, finale per il terzo posto e finale per il primo posto. Fu inoltre l'ultima edizione nella storia del mondiale che, nella finale per l'assegnazione del titolo, in caso di parità dopo i tempi supplementari avrebbe previsto la ripetizione della partita (eventualità mai verificatasi) e non l'immediato ricorso ai tiri di rigore.[4]

Prima fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

La prima fase prevedeva sei gironi all'italiana di quattro squadre ciascuno. La composizione venne decisa con un sorteggio pilotato, che prevedeva l'adozione di quattro fasce di sei squadre ciascuna. Ogni girone sarebbe stato così composto da una squadra proveniente da ciascuna fascia. A differenza delle edizioni precedenti non fu utilizzato, quale criterio geografico, la divisione delle nazionali del vecchio continente in Europa occidentale e orientale.

Le quattro fasce furono così individuate:

  • Teste di serie: Paese organizzatore e tutte le Federazioni che avevano vinto almeno una volta la Coppa del Mondo.
  • Fascia 1: Federazioni europee classificabili come squadre di ampia forza.
  • Fascia 2: Federazioni europee classificabili come squadre di media forza e le restanti federazioni sudamericane.
  • Fascia 3: Federazioni dell'area africana, nordamericana, asiatica, oceaniana.
Teste di serie Fascia 1 Fascia 2 Fascia 3
Bandiera della Spagna Spagna Bandiera dell'Austria Austria Bandiera del Belgio Belgio Bandiera dell'Algeria Algeria
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Bandiera della Francia Francia Bandiera del Camerun Camerun
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord Bandiera di El Salvador El Salvador
Bandiera dell'Italia Italia Bandiera della Polonia Polonia Bandiera della Scozia Scozia Bandiera dell'Honduras Honduras
Bandiera dell'Argentina Argentina Bandiera dell'Ungheria Ungheria Bandiera del Cile Cile Bandiera del Kuwait Kuwait
Bandiera del Brasile Brasile Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Bandiera del Perù Perù Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda

Le teste di serie vennero assegnate a tavolino ai rispettivi gruppi: all'Italia spettò il gruppo 1, alla Germania Ovest il gruppo 2, all'Argentina il gruppo 3, all'Inghilterra il gruppo 4, alla Spagna il gruppo 5 e al Brasile il gruppo 6.

Il sorteggio proseguì per ordine di fascia: la prima estratta sarebbe stata inserita nel gruppo 3 e a seguire le squadre vennero inserite nei gruppi dall'1 al 6 per ordine di estrazione. Venne tuttavia stabilito che Cile e Perù non sarebbero state inserite nei gruppi 3 e 6, per evitare che due formazioni sudamericane si incontrassero già nella prima fase. Questo causò qualche disguido al momento del sorteggio poiché Belgio e Scozia vennero inserite erroneamente nei gruppi con Italia e Argentina.

Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 3
Bandiera dell'Italia Italia Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Bandiera dell'Argentina Argentina
Bandiera della Polonia Polonia Bandiera dell'Austria Austria Bandiera dell'Ungheria Ungheria
Bandiera del Perù Perù Bandiera del Cile Cile Bandiera del Belgio Belgio
Bandiera del Camerun Camerun Bandiera dell'Algeria Algeria Bandiera di El Salvador El Salvador
Gruppo 4 Gruppo 5 Gruppo 6
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Bandiera della Spagna Spagna Bandiera del Brasile Brasile
Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera della Francia Francia Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord Bandiera della Scozia Scozia
Bandiera del Kuwait Kuwait Bandiera dell'Honduras Honduras Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda

A ogni gruppo corrispondevano due città, di cui una riservata alla testa di serie (evidenziato in corsivo): questa regola sarà applicata anche al campionato del mondo 1990.

Passavano alla seconda fase a gironi le prime due classificate di ogni gruppo. In caso di parità di punti, valeva il criterio della miglior differenza reti; in caso di ulteriore parità si considerava il maggior numero di gol segnati e, in caso di parità anche di goal fatti, si sarebbe proceduto al sorteggio.

Seconda fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

La seconda fase doveva ridurre il numero di squadre da 12 a 4; per questo fu deciso di formare quattro gironi all'italiana di tre squadre ciascuno, con tre partite per girone e facendo passare alle semifinali solo la prima classificata di ciascun girone. Nelle successive edizioni a ventiquattro squadre (1986, 1990 e 1994) tali gironi, formati due da una prima classificata e due seconde e due da due prime e una seconda, non saranno più presenti, ma si procederà con l'eliminazione diretta a partire dagli ottavi di finale, qualificandosi alla seconda fase le prime due classificate di ciascun gruppo più le migliori quattro terze, anche se saranno giocate, nella prima fase, trentasei partite per eliminare solamente otto squadre. Ciascuno dei gironi fu giocato in uno stadio assegnato e la composizione era la seguente:

  • Gruppo A (Camp Nou, Barcellona): 1ª classificata Gruppo 1; 1ª classificata Gruppo 3; 2ª classificata Gruppo 6.
  • Gruppo B (Stadio Santiago Bernabéu, Madrid): 1ª classificata Gruppo 2; 1ª classificata Gruppo 4; 2ª classificata Gruppo 5.
  • Gruppo C (Stadio di Sarriá, Barcellona): 1ª classificata Gruppo 6; 2ª classificata Gruppo 1; 2ª classificata Gruppo 3.
  • Gruppo D (Stadio Vicente Calderón, Madrid): 1ª classificata Gruppo 5; 2ª classificata Gruppo 2; 2ª classificata Gruppo 4.

La scelta dei gironi da tre squadre poneva il problema che le tre partite dovevano essere giocate in sequenza e quindi non era possibile avere un ultimo turno in cui fare giocare in contemporanea le squadre contendenti, scelta tipica nei gironi da quattro per evitare che la conoscenza dei risultati precedenti portasse a calcoli di opportunità sui risultati. La soluzione efficace fu di fissare che il secondo incontro fosse giocato dalla squadra a riposo nel primo turno e dalla squadra sconfitta nel primo turno.

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

L'ultima fase prevedeva due semifinali fra le vincenti dei quattro gironi della seconda fase, composte come segue:

Le due squadre sconfitte avrebbero giocato la finale per il terzo posto allo Stadio José Rico Pérez di Alicante. Le due squadre vincitrici avrebbero invece giocato la finale per il primo posto allo Stadio Santiago Bernabéu di Madrid.

Stadi[modifica | modifica wikitesto]

Gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio 1982 furono diciassette in quattordici città[5]:

Madrid Barcellona
Santiago Bernabéu Vicente Calderón Camp Nou Sarriá
40°27′11.02″N 3°41′18.06″W / 40.453061°N 3.68835°W40.453061; -3.68835 (Santiago Bernabéu) 40°24′06″N 3°43′14″W / 40.401667°N 3.720556°W40.401667; -3.720556 (Vicente Calderón) 41°22′51″N 2°07′21″E / 41.380833°N 2.1225°E41.380833; 2.1225 (Camp Nou) 41°23′35.2″N 2°07′59.41″E / 41.393111°N 2.133169°E41.393111; 2.133169 (Sarriá)
Capienza: 90 800 Capienza: 65 695 Capienza: 97 679 Capienza: 40 400
Siviglia Bilbao Valladolid
Ramón Sánchez Pizjuán Benito Villamarín San Mamés José Zorrilla
37°23′01.96″N 5°58′13.68″W / 37.383878°N 5.970467°W37.383878; -5.970467 (Ramón Sánchez Pizjuán) 37°21′23.05″N 5°58′53.8″W / 37.356403°N 5.981611°W37.356403; -5.981611 (Benito Villamarín) 43°15′51.14″N 2°56′57.73″W / 43.264206°N 2.949369°W43.264206; -2.949369 (San Mamés) 41°38′40″N 4°45′40″W / 41.644444°N 4.761111°W41.644444; -4.761111 (José Zorrilla)
Capienza: 70 500 Capienza: 47 500 Capienza: 46 223 Capienza: 29 990
Malaga
La Rosaleda
36°44′02.73″N 4°25′35.12″W / 36.734092°N 4.426422°W36.734092; -4.426422 (La Rosaleda)
Capienza: 34 411
Valencia Saragozza Elche Oviedo
Luis Casanova La Romareda Martínez Valero Carlos Tartiere
39°28′29″N 0°21′30″W / 39.474722°N 0.358333°W39.474722; -0.358333 (Luis Casanova) 41°38′11.73″N 0°54′06.56″W / 41.636592°N 0.901822°W41.636592; -0.901822 (La Romareda) 38°16′01″N 0°39′48″W / 38.266944°N 0.663333°W38.266944; -0.663333 (Martínez Valero) 43°21′38.82″N 5°52′12.8″W / 43.360783°N 5.870222°W43.360783; -5.870222 (Carlos Tartiere)
Capienza: 47 542 Capienza: 41 806 Capienza: 53 290 Capienza: 23 500
Gijón Alicante Vigo La Coruña
El Molinón José Rico Pérez Balaídos Riazor
43°32′10″N 5°38′14″W / 43.536111°N 5.637222°W43.536111; -5.637222 (El Molinón) 38°21′26″N 0°29′33″W / 38.357222°N 0.4925°W38.357222; -0.4925 (José Rico Pérez) 42°12′42.7″N 8°44′25.18″W / 42.211861°N 8.740328°W42.211861; -8.740328 (Balaídos) 43°22′07.2″N 8°25′02.54″W / 43.368667°N 8.417372°W43.368667; -8.417372 (Riazor)
Capienza: 45 153 Capienza: 28 421 Capienza: 33 000 Capienza: 34 190

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1982.
Pr. Squadra Data di qualificazione certa Confederazione Partecipante in quanto Partecipazioni precedenti al torneo
1 Bandiera della Spagna Spagna 6 luglio 1966 UEFA Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale 5 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978)
2 Bandiera dell'Argentina Argentina 25 giugno 1978 CONMEBOL Paese detentore del titolo 7 (1930, 1934, 1958, 1962, 1970, 1974, 1978)
3 Bandiera del Brasile Brasile 22 marzo 1981 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 1 (CONMEBOL) 11 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978)
4 Bandiera del Cile Cile 14 giugno 1981 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 3 (CONMEBOL) 5 (1930, 1950, 1962, 1966, 1974)
5 Bandiera del Perù Perù 6 settembre 1981 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 2 (CONMEBOL) 3 (1930, 1970, 1978)
6 Bandiera del Belgio Belgio 9 settembre 1981 UEFA Vincitrice del Gruppo 2 (UEFA) 5 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970)
7 Bandiera della Polonia Polonia 10 ottobre 1981 UEFA Vincitrice del Gruppo 7 (UEFA) 3 (1934, 1974, 1978)
8 Bandiera della Scozia Scozia 14 ottobre 1981 UEFA Vincitrice del Gruppo 6 (UEFA) 4 (1954, 1958, 1974, 1978)
9 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 14 ottobre 1981 UEFA Vincitrice del Gruppo 1 (UEFA) 9 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978)
10 Bandiera dell'Algeria Algeria 30 ottobre 1981 CAF Vincitrice del quarto turno (CAF)
11 Bandiera dell'Ungheria Ungheria 31 ottobre 1981 UEFA Vincitrice del Gruppo 4 (UEFA) 7 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1978)
12 Bandiera dell'Italia Italia 14 novembre 1981 UEFA Seconda classificata del Gruppo 5 (UEFA) 9 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978)
13 Bandiera dell'Honduras Honduras 16 novembre 1981 CONCACAF Vincitrice del campionato CONCACAF
14 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 18 novembre 1981 UEFA Seconda classifica del Gruppo 4 (UEFA) 6 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970)
15 Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord 18 novembre 1981 UEFA Seconda classifica del Gruppo 6 (UEFA) 1 (1958)
16 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 18 novembre 1981 UEFA Vincitrice del Gruppo 3 (UEFA) 4 (1958, 1962, 1966, 1970)
17 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 21 novembre 1981 UEFA Vincitrice del Gruppo 5 (UEFA) 6 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1974)
18 Bandiera dell'Austria Austria 22 novembre 1981 UEFA Seconda classificata del Gruppo 1 (UEFA) 4 (1934, 1954, 1958, 1978)
19 Bandiera di El Salvador El Salvador 22 novembre 1981 CONCACAF Seconda classifica del campionato CONCACAF 1 (1970)
20 Bandiera del Camerun Camerun 29 novembre 1981 CAF Vincitrice del quarto turno (CAF)
21 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia 29 novembre 1981 UEFA Seconda classificata del Gruppo 3 (UEFA) 6 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1970)
22 Bandiera della Francia Francia 5 dicembre 1981 UEFA Seconda classificata del Gruppo 2 (UEFA) 7 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978)
23 Bandiera del Kuwait Kuwait 14 dicembre 1981 AFC Vincitrice del Secondo Turno (AFC-OFC)
24 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 10 gennaio 1982 OFC Vincitrice dello Spareggio (OFC-AFC)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

La principale novità, come detto, fu costituita dall'aumento delle partecipanti europee, cosa che permise di avere presenti al torneo tutte le migliori nazionali del mondo e gli interpreti migliori del calcio di quel tempo.

Fuori dalla lotta di qualificazione la Spagna perché Paese ospitante, l'Inghilterra arrivò al mondiale assieme all'Ungheria, nonostante una sconfitta contro la Norvegia. Scozia e Irlanda del Nord fecero nel loro girone di qualificazione vittime illustri come Svezia e Portogallo. La Polonia (terzo posto nel 1974) andò a battere, nei giorni dello stato d'assedio, la Germania Est a Lipsia, qualificandosi a sue spese. Anche la Germania Ovest (Campione del mondo nel 1974 e Campione d'Europa in carica) e l'Austria si qualificarono assieme nel proprio girone, mentre Francia, solo grazie alla differenza reti sull'Irlanda, e Belgio (secondo agli Europei 1980) eliminarono Paesi Bassi e Irlanda.

Qualificazione senza problemi per Unione Sovietica (Campione Europeo nel 1960) e solo grazie alla differenza reti sul Galles per la Cecoslovacchia (Campione Europeo nel 1976). L'Italia, autrice di quattro vittorie per 2-0 nel proprio girone di qualificazione contro, nell'ordine, Grecia, Danimarca, Lussemburgo e Jugoslavia, si qualificò proprio con quest'ultima con una giornata d'anticipo. L'andamento complessivo degli Azzurri suscitò però più di una perplessità, come l'1-1 di Torino contro la Grecia, che permise agli Azzurri di qualificarsi.

Quanto al Sudamerica, nessuna sorpresa per il sempre presente Brasile, qualificatosi insieme a Perù, da qualche edizione ospite fisso del Mondiale, e Cile, mentre l'Argentina, campione in carica, era qualificata di diritto al pari della Spagna ospitante.

Novità arrivarono dal resto del mondo: dal Nordamerica provennero El Salvador e Honduras, qualificatesi a spese del colosso dell'area, il Messico; dall'Africa giunsero due matricole, Algeria e Camerun, in Asia il Kuwait ottenne la sua prima, e finora unica, partecipazione ai Mondiali; l'Oceania riuscì a esprimere per la seconda volta, dopo l'Australia nel 1974, una propria squadra alla fase finale dei Mondiali: la Nuova Zelanda, al suo debutto assoluto, la quale aveva vinto nel dicembre 1981 lo spareggio di qualificazione contro la Cina, avendo terminato entrambe a pari punti al secondo posto del girone finale misto asiatico-oceaniano.

Qualificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1982.

Il XII Campionato del Mondo di calcio, in programma in Spagna dal 13 giugno all'11 luglio 1982, dal punto di vista della qualità del gioco espresso e del livello dei suoi protagonisti, nonché del numero di Nazionali di vertice presenti, fu probabilmente uno dei migliori.[6]

Uno dei fattori che contribuirono fu l'allargamento delle squadre partecipanti alla fase finale a ventiquattro, che permise a quattordici squadre europee, tra cui tutte quelle di vertice all'epoca, eccezion fatta per i Paesi Bassi, di partecipare al torneo, cosa che fino ad allora era impedita dalla limitazione per continente.

L'edizione spagnola del Campionato del Mondo si segnala anche per essere stata la prima a ospitare tutte le Confederazioni affiliate alla FIFA. Questo fatto avverrà di nuovo in Germania nel 2006, anche se all'atto della fase finale, l'Australia, che aveva giocato le qualificazioni come affiliata OFC, era già passata sotto l'egida AFC, e nel 2010 in Sudafrica. Oltre alle quattordici squadre europee (insieme ai padroni di casa della Spagna, Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Francia, Germania Ovest, Inghilterra, Irlanda del Nord, Italia, Jugoslavia, Polonia, Scozia, Ungheria e Unione Sovietica), ai nastri di partenza si allinearono anche due africane (Algeria e Camerun), quattro sudamericane (oltre all'Argentina campione uscente, Brasile, Cile e Perù), due nordamericane (El Salvador e Honduras), un'asiatica (il Kuwait) e un'oceaniana (Nuova Zelanda).

La Spagna venne scelta il 6 luglio 1966 dalla FIFA come sede del torneo, ben sedici anni prima della manifestazione, in quanto in quell'occasione, per una serie di circostanze, furono scelte le sedi dei Mondiali del 1974, del 1978 e del 1982. All'epoca la Spagna si candidò insieme alla Germania Ovest sia per l'edizione del 1974 che per quella del 1982; successivamente, grazie a un accordo tra i due paesi per ottenere ciascuna un'edizione, gli spagnoli si ritirarono dalla corsa per i mondiali del 1974 e i tedeschi da quella per i mondiali del 1982.

Il clima politico in cui si svolsero quei Campionati era abbastanza disteso, nonostante un tentativo di colpo di Stato perpetrato dal colonnello Tejero circa un anno prima, tentativo abortito sul nascere. A riscaldare maggiormente il clima era, semmai, lo stato d'assedio instaurato nel dicembre 1981 da Jaruzelski in Polonia per evitare l'invasione sovietica e, soprattutto, il conflitto tra britannici e argentini, svoltosi tra aprile e giugno 1982, per il possesso delle Isole Malvinas o Falkland, che, nato per iniziativa della dittatura sudamericana in declino, vide compattare intorno alle due contendenti il rispettivo orgoglio nazionale.

Riassunto del torneo[modifica | modifica wikitesto]

Prima fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Piazzamenti delle nazionali

La prima sorpresa del campionato arrivò nella giornata inaugurale. Il Belgio di Guy Thys, il cui gioco era a conti fatti una variante della zona mista italiana, riuscì a imbrigliare le iniziative di Maradona bloccandone i riferimenti e, al momento opportuno, colpì: i belgi batterono così i campioni uscenti dell'Argentina per 1-0. Altra sorpresa fu la vittoria dell'Algeria sulla Germania Ovest di Rummenigge per 2-1: mattatore della gara fu il futuro tacco di Allah, Rabah Madjer.

Se la vittoria iniziale valse ai belgi il primo posto finale del girone proprio davanti all'Argentina, stessa sorte non arrise all'Algeria, la quale sfiorò soltanto la qualificazione, giungendo solamente terza e venendo eliminata per differenza reti sfavorevole rispetto a quella di Germania Ovest e Austria. Proprio l'incontro fra queste due formazioni vide i tedeschi vincere per 1-0 ed esibirsi con la squadra alpina in una melina per il resto della gara: il fatto, che richiamò un episodio simile avvenuto quattro anni prima in terra argentina, ebbe tale eco (la gara fu soprannominata "patto di non belligeranza di Gijón") che, a partire dall'edizione del 1986, venne ristabilita la contemporaneità delle ultime partite dei gironi per evitare risultati di comodo.

La Spagna, sorteggiata nel gruppo 5 con Jugoslavia, Irlanda del Nord e Honduras, faticò più del previsto a qualificarsi. Il gruppo venne vinto a sorpresa dall'Irlanda del Nord, sfavorita alla vigilia, che schierò quello che ancora oggi è il calciatore più giovane in assoluto ad aver giocato la fase finale dei mondiali: Norman Whiteside, all'epoca diciassettenne. Gli iberici furono infatti costretti al pareggio per 1-1 dagli honduregni e vinsero di misura sulla Jugoslavia per 2-1, la quale giunse soltanto terza, alle spalle dei padroni di casa.

Nel gruppo 3 si registrò il record di gol segnati da una squadra in una sola partita della fase finale dei mondiali: a detenerlo ancora oggi è l'Ungheria, che batté la El Salvador per 10-1. Questa partita è anche al secondo posto di tutti i tempi per reti realizzate in una partita del mondiale: ben 11, raggiunti da un Ungheria-Germania Ovest 8-3 e superati unicamente da un Austria-Svizzera 7-5, giocate entrambe al Campionato mondiale di calcio 1954. Tuttavia, il record non bastò alla nazionale magiara per qualificarsi, poiché giunse solo terza nel proprio girone.

Rabah Madjer, tra i protagonisti dello storico successo dell'Algeria sulla Germania Ovest, il primo di una nazionale africana su un'europea ai mondiali.

Senza scossoni il gruppo della favorita Inghilterra, capitata insieme a Francia, Cecoslovacchia e Kuwait. Considerato alla vigilia il girone più difficile, gli inglesi lo vinsero a punteggio pieno, seguiti dai francesi. Proprio in questo gruppo si segnala l'evento più curioso, durante l'incontro tra Francia e Kuwait, il gol del 4-1 dei Bleus di Alain Giresse scatenò notevoli proteste in campo: i difensori del Kuwait si erano infatti fermati sentendo un fischio proveniente dagli spalti e attribuendolo erroneamente all'arbitro; Giresse, con la difesa praticamente ferma, non ebbe difficoltà a battere il portiere avversario. Lo sceicco Fahad Al-Ahmed Al-Jaber Al-Sabah, presidente della KFA, scese però in campo per contestare la decisione arbitrale: in seguito alla minaccia di ritiro della squadra dal campo, l'arbitro sovietico Stupar decise dunque di annullare il gol. La Francia vinse comunque 4-1, con l'ultima marcatura di Maxime Bossis. Lo sceicco morirà otto anni dopo, il primo giorno dell'invasione irachena del Kuwait.

Quasi tutto agevole per il Brasile, favorito alla vigilia per la vittoria del torneo, sorteggiato insieme a Unione Sovietica, Scozia e Nuova Zelanda. La prima partita fu contro i sovietici, che passarono in vantaggio per primi grazie a uno svarione del portiere Valdir Peres. Per ribaltare il vantaggio iniziale ci vollero molta fatica e due reti da fuori area di Éder e Sócrates nel secondo tempo. Anche con la Scozia il Brasile andò sotto di un gol nel primo tempo, raggiungendo il pareggio poco prima dell'intervallo; nel secondo tempo dilagò, chiudendo la partita per 4-1. Nella norma la vittoria per 4-0 contro la Nuova Zelanda. Si qualificarono anche i sovietici, che approfittarono della miglior differenza reti nei confronti della Scozia, che giunse solo terza.

Il gruppo dell'Italia, guidata da Enzo Bearzot, capitata insieme a Polonia, Camerun e Perù, si rivelò il vero "gruppo di ferro". Gli Azzurri giunsero in Spagna fra mille polemiche e incognite, non ultimo un Paolo Rossi reduce dalla squalifica di due anni per il noto scandalo del calcio-scommesse[2]. Bearzot era inoltre contestato dalla stampa per aver escluso dalla rosa Beccalossi e Pruzzo[2]. In particolare, i giornali romani premevano per un più marcato utilizzo dei giocatori della Roma, data la visibilità che la squadra aveva raggiunto sotto la presidenza di Dino Viola. Bearzot rimase però fedele al blocco-Juve, che già gli aveva dato soddisfazioni quattro anni prima e i cui membri, eccezion fatta per il solo Rossi, avevano vinto cinque dei precedenti otto campionati di Serie A. L'Italia pareggiò tutti i suoi incontri e si qualificò in virtù del maggior numero di gol segnati a scapito del Camerun: in questi tre match, Rossi deluse le aspettative[2].

Seconda fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Paolo Rossi fu il maggiore artefice della tragedia del Sarriá, grazie alla sua tripletta che eliminò il Brasile. Con sei gol, l'attaccante dell'Italia vincerà poi il titolo di miglior marcatore del mondiale.

I risultati della prima fase però portarono alla seguente situazione: in ragione del totalmente inaspettato secondo posto delle teste di serie Spagna, Argentina e Italia, i padroni di casa approdarono nel gruppo B con Inghilterra e Germania Ovest, mentre le altre due vennero destinate al gruppo C assieme al Brasile. Di contro, i gruppi A (Polonia, Unione Sovietica e Belgio) e D (Francia, Irlanda del Nord e Austria) apparivano meno duri, anche se equilibrati.

In totale, rimasero a contendersi il titolo dieci squadre europee e due sudamericane, almeno una delle quali destinata a sicura eliminazione. Il regolamento prevedeva che la prima partita fosse giocata dalle due squadre con lo stesso piazzamento nel gruppo della prima fase. La squadra rimanente avrebbe giocato prima contro la perdente del primo incontro e poi contro la vincente. In caso di parità, la seconda partita del girone sarebbe stata giocata dalla squadra proveniente dal gruppo della prima fase "più basso" (1 o 2), come accadde alla Germania Ovest dopo il pareggio con l'Inghilterra, mentre quella proveniente dai gruppi 3 o 4 avrebbe disputato l'ultima gara.

Nel gruppo D, nel primo scontro tra due seconde classificate, la Francia batté 1-0 l'Austria, di fatto ipotecando il passaggio del turno, invece nel gruppo B l'Inghilterra ottenne soltanto un punto nella prima partita, terminata 0-0, contro la Germania Ovest. La Polonia, favorita del gruppo A, fece lo stesso, vincendo il primo confronto per 3-0 ai danni del Belgio, mentre nel gruppo C, nel secondo confronto tra due seconde classificate, l'Italia, fin lì criticata e talvolta quasi insultata dalla stampa, al punto che Bearzot rispose con l'imposizione ai suoi del silenzio-stampa[2], con la sola eccezione del capitano Zoff, batté l'Argentina, una tra le favorite alla vittoria finale[2]: il CT italiano riuscì a neutralizzare Maradona mettendogli Claudio Gentile in marcatura –si conteranno oltre venti infrazioni commesse dal difensore ai danni del Pibe de Oro[2] – e gli Azzurri vinsero l'incontro 2-1[2].

La seconda partita contribuì a determinare le quattro semifinaliste: nel gruppo D Irlanda del Nord e Austria pareggiarono 2-2. Nel gruppo B la Spagna perse per 2-1 contro i tedeschi occidentali, venendo, di fatto, eliminata. Nel gruppo A il Belgio, nonostante la strenua resistenza, venne eliminato dall'Unione Sovietica, che vinse per 1-0, rovinandosi la differenza reti con la Polonia. Infine, nel gruppo C, il Brasile vinse facilmente, ponendo definitivamente fine al cammino mondiale dell'Argentina, battendola 3-1.

Nell'ultima tornata, la Francia eliminò i nordirlandesi, battendoli per 4-1 e ribadendo la propria superiorità nel gruppo. Più carica di tensione fu la partita fra Polonia e URSS, che si teneva sette mesi dopo la proclamazione dello stato d'assedio a Varsavia: i polacchi organizzarono vere e proprie barricate, al punto che Boniek rimediò un'ammonizione che gli avrebbe fatto saltare la semifinale, e riuscirono a fermare i sovietici sullo 0-0, guadagnando l'accesso alle semifinali. Nel gruppo B l'Inghilterra ottenne di nuovo uno 0-0, laddove sarebbe servito vincere con almeno due gol di scarto, contro i padroni di casa spagnoli che erano già matematicamente eliminati; gli inglesi dovettero così lasciare la competizione senza avere mai perso una partita e con un solo gol al passivo (come il Camerun, uscito però nel turno precedente).

L'ultima partita vedeva impegnate Brasile e Italia, con gli Azzurri costretti a vincere per poter passare il turno. La Seleção era votata all'attacco e l'Italia era abile a sfruttare i contropiedi: si rivelò vantaggio per gli Azzurri dopo solo cinque minuti con un redivivo Paolo Rossi, poi rientrato sette minuti dopo con il pareggio di Sócrates; nuovo vantaggio italiano sempre di Rossi che sfruttò un errore di Toninho Cerezo al 25'. Gentile, intanto, fu costretto a una rigida marcatura su Zico, il più pericoloso fra i brasiliani, ottenendo un'ammonizione che gli avrebbe poi fatto saltare la semifinale. Nel secondo tempo, ci fu il pareggio del Brasile al 69' con Falcão, ma al 74' Rossi segnò il terzo gol[2]. Gli ultimi minuti della partita furono contraddistinti da un gol annullato ad Antognoni per un'erronea segnalazione di fuorigioco del guardalinee e dalla parata sulla linea di porta di Dino Zoff su colpo di testa di Oscar. Il risultato finale fu di 3-2 per l'Italia e il Brasile venne eliminato. Fu un'autentica disfatta per i giocatori verde-oro, i quali erano così sicuri di passare il turno al punto di aver già prenotato l'albergo a Madrid, e per il Brasile intero, che ricorderà questa partita come la tragedia del Sarriá.

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

A giocarsi la Coppa restarono quattro squadre europee: Francia, Germania Ovest, Polonia e Italia. La prima semifinale vedeva nuovamente contro italiani e polacchi, durante la quale, al contrario della partita della prima fase, gli Azzurri dominarono vincendo per 2-0 con una doppietta di Rossi, giunto a cinque reti in appena due partite.

La seconda semifinale fra Germania Ovest e Francia fu più spettacolare: all'iniziale vantaggio tedesco di Littbarski rispose Platini su rigore. Uno sgradevole episodio vide coinvolto il portiere tedesco Schumacher che, dopo aver atterrato il francese Battiston al limite dell'area e avergli provocato la rottura di due denti e l'incrinatura di un paio di vertebre, si mise a fare esercizi di stretching davanti ai tifosi francesi. La partita proseguì fino ai tempi supplementari, dove la Francia si portò sul 3-1, ma poi la Germania riuscì a recuperare lo svantaggio prima con Rummenigge e poi con una rovesciata di Fischer. Per la prima volta nella storia dei Mondiali, una partita si decise ai rigori, e a spuntarla fu la Germania Ovest per 5-4.

Finale per il terzo posto[modifica | modifica wikitesto]

La finale per il terzo posto di Alicante vide la Polonia battere la Francia per 3-2.

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1982.

L'11 luglio 1982 andò dunque in scena la finale fra Germania Ovest e Italia, diretta dall'arbitro brasiliano Arnaldo César Coelho, il primo caso di fischietto sudamericano in una finale mondiale. Bearzot dovette riadattare la squadra in seguito all'indisponibilità di Antognoni e all'infortunio, dopo appena otto minuti di gioco, occorso a Graziani a causa di uno scontro con la difesa tedesca. L'Italia dominò nel primo tempo, anche se Cabrini perse l'occasione per passare in vantaggio, sbagliando un rigore. La ripresa vide un calo della squadra tedesca, di cui approfittò per primo Rossi su cross di Gentile.

Il presidente Pertini gioca a scopone con Zoff, Causio e il commissario tecnico Bearzot sull'aereo del ritorno dalla Spagna, con la Coppa del Mondo appena vinta dagli azzurri.

Dopo un tentativo di pareggio di Hrubesch, gli azzurri raddoppiarono con un tiro dal limite dell'area di Tardelli, il cui urlo di gioia divenne un'icona di quei Campionati del Mondo e delle successive avventure della nazionale italiana. Altobelli segnò la rete del 3-0, seguita dal punto d'onore di Breitner, già realizzatore di un rigore nella finale mondiale del 1974. Altobelli fece poi posto all'88' a Causio, ricompensato con la passerella mondiale per i suoi meriti.

«Palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finito! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!!»

L'enfasi del telecronista italiano non fu casuale, in quanto scandì proprio per tre volte consecutive la proclamazione del terzo titolo di campione del mondo della Nazionale italiana. Le immagini televisive che giunsero da Madrid mostrarono l'arbitro brasiliano Coelho prendere il pallone calciato da Bergomi in direzione di Causio e sollevarlo con le braccia in alto mentre emetteva il triplice fischio finale. Rimasero impresse nella cultura popolare italiana anche altre immagini, oltre al citato urlo di Tardelli, come Zoff che prende la Coppa del Mondo dalle mani del re di Spagna Juan Carlos I e la alza fiero (Renato Guttuso ne farà poi un quadro), il Presidente della Repubblica Sandro Pertini che esulta con entusiasmo a ogni rete degli Azzurri, lasciandosi scappare vicino all'impassibile sovrano iberico un "non ci prendono più" dopo il gol del 3-0, o lo stesso Presidente che gioca a scopone scientifico in coppia con Zoff contro Causio e Bearzot, durante il viaggio di ritorno in Italia sull'aereo presidenziale assieme alla Coppa.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Prima fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo 1[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Polonia Polonia 4 3 1 2 0 5 1 +4
2. Bandiera dell'Italia Italia 3 3 0 3 0 2 2 0
3. Bandiera del Camerun Camerun 3 3 0 3 0 1 1 0
4. Bandiera del Perù Perù 2 3 0 2 1 2 6 -4
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Vigo
14 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Italia Bandiera dell'Italia0 – 0
referto
Bandiera della Polonia PoloniaStadio Balaídos (33 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Vautrot

La Coruña
15 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Perù Bandiera del Perù0 – 0
referto
Bandiera del Camerun CamerunStadio Riazor (11 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Austria Wöhrer

Vigo
18 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Italia Bandiera dell'Italia1 – 1
referto
Bandiera del Perù PerùStadio Balaídos (25 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Ovest Eschweiler

La Coruña
19 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Polonia Bandiera della Polonia0 – 0
referto
Bandiera del Camerun CamerunStadio Riazor (19 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Belgio Ponnet

La Coruña
22 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Polonia Bandiera della Polonia5 – 1
referto
Bandiera del Perù PerùStadio Riazor (25 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Messico Rubio Vázquez

Vigo
23 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Italia Bandiera dell'Italia1 – 1
referto
Bandiera del Camerun CamerunStadio Balaídos (20 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Bulgaria Dotchev

Gruppo 2[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 4 3 2 0 1 6 3 +3
2. Bandiera dell'Austria Austria 4 3 2 0 1 3 1 +2
3. Bandiera dell'Algeria Algeria 4 3 2 0 1 5 5 0
4. Bandiera del Cile Cile 0 3 0 0 3 3 8 -5
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Gijón
16 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest1 – 2
referto
Bandiera dell'Algeria AlgeriaStadio El Molinón (42 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Perù Revoredo

Oviedo
17 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Cile Bandiera del Cile0 – 1
referto
Bandiera dell'Austria AustriaStadio Carlos Tartiere (22 500 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Uruguay Cardellino

Gijón
20 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest4 – 1
referto
Bandiera del Cile CileStadio El Molinón (42 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svizzera Galler

Oviedo
21 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Algeria Bandiera dell'Algeria0 – 2
referto
Bandiera dell'Austria AustriaStadio Carlos Tartiere (22 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Australia Boskovic

Oviedo
24 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Algeria Bandiera dell'Algeria3 – 2
referto
Bandiera del Cile CileStadio Carlos Tartiere (16 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Guatemala Méndez

Gijón
25 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest1 – 0
referto
Bandiera dell'Austria AustriaStadio El Molinón (41 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Scozia Valentine

Gruppo 3[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Belgio Belgio 5 3 2 1 0 3 1 +2
2. Bandiera dell'Argentina Argentina 4 3 2 0 1 6 2 +4
3. Bandiera dell'Ungheria Ungheria 3 3 1 1 1 12 6 +6
4. Bandiera di El Salvador El Salvador 0 3 0 0 3 1 13 -12
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Barcellona
13 giugno 1982, ore 20:00 UTC+1
Argentina Bandiera dell'Argentina0 – 1
referto
Bandiera del Belgio BelgioCamp Nou (95 500 spett.)
Arbitro: Bandiera della Cecoslovacchia Christov

Elche
15 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Ungheria Bandiera dell'Ungheria10 – 1
referto
Bandiera di El Salvador El SalvadorStadio Martínez Valero (23 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Bahrein al-Doy

Alicante
18 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Argentina Bandiera dell'Argentina4 – 1
referto
Bandiera dell'Ungheria UngheriaStadio José Rico Pérez (32 093 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Algeria Lacarne

Elche
19 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Belgio Bandiera del Belgio1 – 0
referto
Bandiera di El Salvador El SalvadorStadio Martínez Valero (15 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Irlanda del Nord Moffatt

Elche
22 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Belgio Bandiera del Belgio1 – 1
referto
Bandiera dell'Ungheria UngheriaStadio Martínez Valero (37 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra White

Alicante
23 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Argentina Bandiera dell'Argentina2 – 0
referto
Bandiera di El Salvador El SalvadorStadio José Rico Pérez (32 500 spett.)
Arbitro: Bandiera della Bolivia Barrancos

Gruppo 4[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 6 3 3 0 0 6 1 +5
2. Bandiera della Francia Francia 3 3 1 1 1 6 5 +1
3. Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia 2 3 0 2 1 2 4 -2
4. Bandiera del Kuwait Kuwait 1 3 0 1 2 2 6 -4
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Bilbao
16 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra3 – 1
referto
Bandiera della Francia FranciaStadio San Mamés (44 172 spett.)
Arbitro: Bandiera del Portogallo Garrido

Valladolid
17 giugno 1982, ore 17:45 UTC+1
Cecoslovacchia Bandiera della Cecoslovacchia1 – 1
referto
Bandiera del Kuwait KuwaitStadio José Zorrilla (25 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Ghana Dwomoh

Bilbao
20 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra2 – 0
referto
Bandiera della Cecoslovacchia CecoslovacchiaStadio San Mamés (41 123 spett.)
Arbitro: Bandiera dei Paesi Bassi Corver

Valladolid
21 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Francia Bandiera della Francia4 – 1
referto
Bandiera del Kuwait KuwaitStadio José Zorrilla (30 043 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Unione Sovietica Stupar

Valladolid
24 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Francia Bandiera della Francia1 – 1
referto
Bandiera della Cecoslovacchia CecoslovacchiaStadio José Zorrilla (28 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia Casarin

Bilbao
25 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra1 – 0
referto
Bandiera del Kuwait KuwaitStadio San Mamés (39 700 spett.)
Arbitro: Bandiera della Colombia Aristízabal Murcia

Gruppo 5[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord 4 3 1 2 0 2 1 +1
2. Bandiera della Spagna Spagna 3 3 1 1 1 3 3 0
3. Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 3 3 1 1 1 2 2 0
4. Bandiera dell'Honduras Honduras 2 3 0 2 1 2 3 -1
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Valencia
16 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Spagna Bandiera della Spagna1 – 1
referto
Bandiera dell'Honduras HondurasStadio Luís Casanova (49 562 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Ithurralde

Saragozza
17 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia0 – 0
referto
Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del NordLa Romareda (25 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svezia Fredriksson

Valencia
20 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Spagna Bandiera della Spagna2 – 1
referto
Bandiera della Jugoslavia JugoslaviaStadio Luís Casanova (48 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Danimarca Lund-Sørensen

Saragozza
21 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Honduras Bandiera dell'Honduras1 – 1
referto
Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del NordLa Romareda (15 000 spett.)
Arbitro: Bandiera di Hong Kong Chan Tam-Sun

Saragozza
24 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Honduras Bandiera dell'Honduras0 – 1
referto
Bandiera della Jugoslavia JugoslaviaLa Romareda (25 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Cile Castro

Valencia
25 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Spagna Bandiera della Spagna0 – 1
referto
Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del NordStadio Luís Casanova (49 562 spett.)
Arbitro: Bandiera del Paraguay Héctor Ortíz

Gruppo 6[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera del Brasile Brasile 6 3 3 0 0 10 2 +8
2. Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 3 3 1 1 1 6 4 +2
3. Bandiera della Scozia Scozia 3 3 1 1 1 8 8 0
4. Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 0 3 0 0 3 2 12 -10
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Siviglia
14 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Brasile Bandiera del Brasile2 – 1
referto
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione SovieticaStadio Ramón Sánchez Pizjuán (68 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Spagna Lamo Castillo

Malaga
15 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Scozia Bandiera della Scozia5 – 2
referto
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova ZelandaStadio La Rosaleda (36 000 spett.)
Arbitro: Bandiera degli Stati Uniti Socha

Siviglia
18 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Brasile Bandiera del Brasile4 – 1
referto
Bandiera della Scozia ScoziaStadio Benito Villamarín (47 379 spett.)
Arbitro: Bandiera della Costa Rica Siles

Malaga
19 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica3 – 0
referto
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova ZelandaStadio La Rosaleda (19 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Libia el-Ghoul

Malaga
22 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica2 – 2
referto
Bandiera della Scozia ScoziaStadio La Rosaleda (45 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Romania Rainea

Siviglia
23 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Brasile Bandiera del Brasile4 – 0
referto
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova ZelandaStadio Benito Villamarín (43 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Jugoslavia Matovinović

Seconda fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo A[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Polonia Polonia 3 2 1 1 0 3 0 +3
2. Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 3 2 1 1 0 1 0 +1
3. Bandiera del Belgio Belgio 0 2 0 0 2 0 4 -4
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Barcellona
28 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Polonia Bandiera della Polonia3 – 0
referto
Bandiera del Belgio BelgioCamp Nou (65 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Costa Rica Siles

Barcellona
1º luglio 1982, ore 21:00 UTC+1
Belgio Bandiera del Belgio0 – 1
referto
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione SovieticaCamp Nou (45 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Vautrot

Barcellona
4 luglio 1982, ore 21:00 UTC+1
Polonia Bandiera della Polonia0 – 0
referto
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione SovieticaCamp Nou (65 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Scozia Valentine

Gruppo B[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 3 2 1 1 0 2 1 +1
2. Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 2 2 0 2 0 0 0 0
3. Bandiera della Spagna Spagna 1 2 0 1 1 1 2 -1
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Madrid
29 giugno 1982, ore 21:00 UTC+1
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest0 – 0
referto
Bandiera dell'Inghilterra InghilterraStadio Santiago Bernabéu (75 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Coelho

Madrid
2 luglio 1982, ore 21:00 UTC+1
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest2 – 1
referto
Bandiera della Spagna SpagnaStadio Santiago Bernabéu (90 089 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia Casarin

Madrid
5 luglio 1982, ore 21:00 UTC+1
Spagna Bandiera della Spagna0 – 0
referto
Bandiera dell'Inghilterra InghilterraStadio Santiago Bernabéu (75 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Belgio Ponnet

Gruppo C[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera dell'Italia Italia 4 2 2 0 0 5 3 +2
2. Bandiera del Brasile Brasile 2 2 1 0 1 5 4 +1
3. Bandiera dell'Argentina Argentina 0 2 0 0 2 2 5 -3
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Barcellona
29 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Italia Bandiera dell'Italia2 – 1
referto
Bandiera dell'Argentina ArgentinaEstadio de Sarriá (43 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Romania Rainea

Barcellona
2 luglio 1982, ore 17:15 UTC+1
Argentina Bandiera dell'Argentina1 – 3
referto
Bandiera del Brasile BrasileEstadio de Sarriá (43 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Messico Rubio Vázquez

Barcellona
5 luglio 1982, ore 17:15 UTC+1
Italia Bandiera dell'Italia3 – 2
referto
Bandiera del Brasile BrasileEstadio de Sarriá (44 000 spett.)
Arbitro: Bandiera d'Israele Klein

Gruppo D[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Bandiera della Francia Francia 4 2 2 0 0 5 1 +4
2. Bandiera dell'Austria Austria 1 2 0 1 1 2 3 -1
3. Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord 1 2 0 1 1 3 6 -3
Incontri[modifica | modifica wikitesto]
Madrid
28 giugno 1982, ore 17:15 UTC+1
Austria Bandiera dell'Austria0 – 1
referto
Bandiera della Francia FranciaEstadio Vicente Calderón (37 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Ungheria Palotai

Madrid
1º luglio 1982, ore 17:15 UTC+1
Austria Bandiera dell'Austria2 – 2
referto
Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del NordEstadio Vicente Calderón (20 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Est Prokop

Madrid
4 luglio 1982, ore 17:15 UTC+1
Francia Bandiera della Francia4 – 1
referto
Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del NordEstadio Vicente Calderón (37 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Polonia Jarguz

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Tabellone[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali Finale
A Bandiera della Polonia Polonia 0
C Bandiera dell'Italia Italia 2 Bandiera dell'Italia Italia 3
B Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest (dtr) 3 (5) Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 1
D Bandiera della Francia Francia 3 (4)
Finale 3º posto
Bandiera della Polonia Polonia 3
Bandiera della Francia Francia 2

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Barcellona
8 luglio 1982, ore 17:15 UTC+1
Polonia Bandiera della Polonia0 – 2
referto
Bandiera dell'Italia ItaliaCamp Nou (50 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Uruguay Cardellino

Siviglia
8 luglio 1982, ore 21:00 UTC+1
Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest3 – 3
(d.t.s.)
referto
Bandiera della Francia FranciaStadio Ramón Sánchez Pizjuán (63 000 spett.)
Arbitro: Bandiera dei Paesi Bassi Corver

Finale per il terzo posto[modifica | modifica wikitesto]

Alicante
10 luglio 1982, ore 20:00 UTC+1
Polonia Bandiera della Polonia3 – 2
referto
Bandiera della Francia FranciaStadio José Rico Pérez (28 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Portogallo Garrido

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1982.
Madrid
11 luglio 1982, ore 20:00 UTC+1
Italia Bandiera dell'Italia3 – 1
referto
Bandiera della Germania Ovest Germania OvestEstadio Santiago Bernabéu (90 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Coelho

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

6 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
1 rete
Autoreti

Record[modifica | modifica wikitesto]

  • Gol più veloce: Bryan Robson (Inghilterra-Francia, prima fase a gironi, 16 giugno) (1º minuto)
  • Gol più tardivo: Klaus Fischer (Francia-Germania Ovest, semifinali, 8 luglio, 108º minuto)
  • Primo gol: Erwin Vandenbergh (Argentina-Belgio, partita inaugurale, prima fase a gironi, 13 giugno, 62º minuto)
  • Ultimo gol: Paul Breitner (Italia-Germania Ovest, finale, 11 luglio, 83º minuto)
  • Miglior attacco: Francia (16 reti segnate)
  • Peggior attacco: Camerun ed El Salvador (1 rete segnata)
  • Miglior difesa: Camerun e Inghilterra (1 rete subita)
  • Peggior difesa: El Salvador (13 reti subite)
  • Miglior differenza reti nella prima fase a gironi: Brasile (+8)
  • Miglior differenza reti in tutto il torneo: Brasile (+9)
  • Partita con il maggior numero di gol: Ungheria-El Salvador 10-1 (prima fase a gironi, 15 giugno, 11 gol)
  • Partita con il maggior scarto di gol: Ungheria-El Salvador 10-1 (prima fase a gironi, 15 giugno, 9 gol di scarto)

Premi[modifica | modifica wikitesto]

[7] Miglior marcatore (Scarpa d'oro) Miglior giocatore (Pallone d'oro) Miglior giovane Premio FIFA Fair Play
Oro Bandiera dell'Italia Paolo Rossi (6) Bandiera dell'Italia Paolo Rossi Bandiera della Francia Manuel Amoros Bandiera del Brasile Brasile
Argento Non assegnato Bandiera del Brasile Falcão Non assegnato Non assegnato
Bronzo Non assegnato Bandiera della Germania Ovest Karl-Heinz Rummenigge Non assegnato Non assegnato

All-Star Team[8][modifica | modifica wikitesto]

Portiere Difensori Centrocampisti Attaccanti
Bandiera dell'Italia Dino Zoff Bandiera del Brasile Luizinho
Bandiera del Brasile Júnior
Bandiera dell'Italia Claudio Gentile
Bandiera dell'Italia Fulvio Collovati
Bandiera della Polonia Zbigniew Boniek
Bandiera del Brasile Falcão
Bandiera della Francia Michel Platini
Bandiera del Brasile Zico
Bandiera dell'Italia Paolo Rossi
Bandiera della Germania Ovest Karl-Heinz Rummenigge

La squadra vincitrice[modifica | modifica wikitesto]

L'Italia campione del mondo nel 1982.[9][10]

Bandiera dell'Italia Italia
Numero Giocatore Squadra 1982
Portieri
1 Dino Zoff Bandiera dell'Italia Juventus
12 Ivano Bordon Bandiera dell'Italia Inter
22 Giovanni Galli Bandiera dell'Italia Fiorentina
Difensori
2 Franco Baresi Bandiera dell'Italia Milan
3 Giuseppe Bergomi Bandiera dell'Italia Inter
4 Antonio Cabrini Bandiera dell'Italia Juventus
5 Fulvio Collovati Bandiera dell'Italia Milan
6 Claudio Gentile Bandiera dell'Italia Juventus
7 Gaetano Scirea Bandiera dell'Italia Juventus
8 Pietro Vierchowod Bandiera dell'Italia Fiorentina
Centrocampisti
9 Giancarlo Antognoni Bandiera dell'Italia Fiorentina
10 Giuseppe Dossena Bandiera dell'Italia Torino
11 Giampiero Marini Bandiera dell'Italia Inter
13 Gabriele Oriali Bandiera dell'Italia Inter
14 Marco Tardelli Bandiera dell'Italia Juventus
15 Franco Causio Bandiera dell'Italia Udinese
16 Bruno Conti Bandiera dell'Italia Roma
17 Daniele Massaro Bandiera dell'Italia Fiorentina
Attaccanti
18 Alessandro Altobelli Bandiera dell'Italia Inter
19 Francesco Graziani Bandiera dell'Italia Fiorentina
20 Paolo Rossi Bandiera dell'Italia Juventus
21 Franco Selvaggi Bandiera dell'Italia Cagliari
Commissario tecnico: Enzo Bearzot

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1982 FIFA World Cup Spain, su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2021).
  2. ^ a b c d e f g h i j Buffa.
  3. ^ Saliranno da 16 a 24 le squadre per i «mondiali» del 1982 in Spagna, in Corriere della Sera, 18 maggio 1979, p. 27.
  4. ^ Gianni Mura, Una sera da fine del mondo, in la Repubblica, 29 giugno 1986.
  5. ^ Le capienze degli stadi sono tratte dall'album ufficiale Panini Spagna '82.
  6. ^ Mario Bardi, QUE VIVA ITALIA! 1982 SPAGNA, in Gazzetta Magazine, La Gazzetta dello Sport, 16 maggio 1998.
  7. ^ "1982 FIFA World Cup Spain - Awards", su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
  8. ^ FIFA World Cup All-Star Team – Football world Cup All Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  9. ^ Convocati per Spagna '82, su ilpost.it.
  10. ^ Italia » Rosa Coppa del Mondo 1982 Spagna, su calcio.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Ferri, Federico Buffa, Storie Mondiali: Italia Mundial (1982), Sky Sport, 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN139052786 · LCCN (ENno2014088305 · GND (DE2073272-7 · WorldCat Identities (ENviaf-139052786
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