Monastero delle Camaldolesi

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Monastero delle Camaldolesi
Chiesa della Santissima Annunziata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPoppi
IndirizzoVia Morandini, 44
Coordinate43°43′23.53″N 11°46′06.58″E / 43.723202°N 11.768494°E43.723202; 11.768494
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Arezzo-Cortona-Sansepolcro
Inizio costruzione1563
Completamento1565
Sito webwww.camaldolesidipoppi.it

Il monastero delle Camaldolesi, detto della Santissima Annunziata, è un edificio sacro che si trova in via Morandini 44, a Poppi, in provincia di Arezzo.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del piccolo cortile del monastero, costruito tra il 1563 e il 1565 per le monache agostiniane, ma oggi abitato dalle camaldolesi, si trova la Chiesa della Santissima Annunziata, il cui portale è sormontato da una lunetta che custodisce una terracotta invetriata bianca raffigurante la Pietà (1510-1520), attribuita alla bottega di Benedetto Buglioni.

L'interno, a navata unica con pianta a croce latina e tiburio, presenta una copertura con volte a crociera ed archi a tutto sesto. Nell'altare sinistro del transetto è collocato il Presepe in terracotta invetriata policroma di Buglioni. Nella chiesa si trovano anche alcune opere di Francesco Morandini, detto il Poppi: l'Annunciazione, documentata al 1596,[1] e le due tavole con Sant'Agostino Vescovo e San Gregorio Papa, anch'esse collocabili nell'ultimo decennio del Cinquecento.

All'altare maggiore è un Crocifisso ligneo di Taddeo Curradi, scolpito nel 1577 per la locale Compagnia di Santo Spirito, la prima opera documentata dello scultore, in cui è evidente una vicinanza ad esempi del Giiambologna, nella corporatura esile della figura, ma anche nell'avvitamento di essa, in questo caso quasi fino alla contorsione.[2]

All'interno del convento, nella clausura, è conservata una tela attribuita a Jacopo Ligozzi raffigurante la Vergine col Bambino, Sant'Agostino, San Nicola da Tolentino, Santa Chiara, San Torello e il beato Simone Stoch, databile al 1603-04 circa.[3]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandra Baroni Vannucci, Francesco Morandini detto il Poppi, Lamentazione sul Cristo morto, in Liletta Fornasari (a cura di), Il Seicento in Casentino. Dalla Controriforma al Tardo Barocco, catalogo di mostra, Firenze, 2001, pag. 103.
  2. ^ Ulrike Ilg, Taddeo Curradi, Crocifisso ligneo, in Il Seicento in Casentino. Dalla Controriforma al tardo barocco, catalogo di Mostra, Poppi, 2001, pp. 222-223.
  3. ^ Lucilla Conigliello, Jacopo Ligozzi, Vergine col Bambino, Sant'Agostino, San Nicola da Tolentino, Santa Chiara, San Torello e il beato Simone Stoch in atto di ricevere lo scapolare, in Il Seicento in Casentino. Dalla Controriforma al tardo barocco, catalogo di Mostra, Poppi, 2001, pp. 240-241.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Casentino, a cura di Giovanni Cherubini, Firenze, 2000.
  • Il Casentino e il Valdarno superiore. La storia, l'architettura, l'arte delle città e del territorio. Itinerari nel patrimonio storico-religioso, a cura di Laura Speranza, Firenze, 2000.

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