Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e di Santa Maria di Guadalupe

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Le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e di Santa Maria di Guadalupe (in spagnolo Misioneras del Sagrado Corazón de Jesús y de Santa María de Guadalupe) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla M.S.C.G.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione fu fondata da María Regina Sánchez Muñóz (1895-1967). Entrò diciassettenne nell'Ordine del Verbo Incarnato, prendendo il nome di Maria Amata del Bambin Gesù, e fu insegnante, ma fu costretta ad abbandonare il chiostro a causa della politica del presidente Plutarco Elías Calles: a seguito della persecuzione, resasi conto della scarsità dei sacerdoti, pensò di organizzare una congregazione per la formazione cristiana della gioventù povera e abbandonata.[2]

La Sánchez Muñóz diede inizio all'istituto il 1º settembre 1926 a Guadalajara, anche grazie alla collaborazione dei gesuiti Leobardo Fernández e Lázaro Valadés;[3] nel 1938, con l'aiuto di Teodosio Martínez Ramos, fondò anche un'omonima congregazione maschile.[2]

Le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e di Santa Maria di Guadalupe ricevettero il pontificio decreto di lode il 29 luglio 1964.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le suore si dedicano principalmente all'insegnamento, sia in scuole primarie e secondarie che in istituti tecnici e professionali, ma anche all'assistenza ad anziani e ammalati e al servizio domestico in seminari, collegi religiosi e case per ritiri.[3]

Sono presenti in Belize, in Colombia, in Italia, in Messico, in Spagna e negli Stati Uniti d'America;[4] la sede generalizia è a Città del Messico.[1]

Alla fine del 2008 la congregazione contava 357 religiose in 49 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2010, pp. 1644-1645.
  2. ^ a b G. Rocca, DIP, vol. VIII (1988), coll. 421-422.
  3. ^ a b c G. Rocca, DIP, vol. V (1978), col. 1614.
  4. ^ Presencia, su mariaamada.org. URL consultato il 30 gennaio 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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