Michel-Richard Delalande

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Michel-Richard Delalande

Michel-Richard Delalande o de Lalande (Parigi, 15 dicembre 1657Versailles, 18 giugno 1726) è stato un compositore e musicista francese, considerato uno dei più importanti autori barocchi di grandi mottetti[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La Cappella di Versailles
Michel-Richard Delalande

Michel-Richard Delalande nacque a Parigi, il 15 dicembre 1657, figlio di Michel e di Claude Delalande Dumoustierc.[2] La sua famiglia è composta da quindici figli.[3]

Il padre sarto lo indirizzò verso la musica e fino al 1672 cantò nella cappella di Saint Germain l'Auxerrois.[3]

Cercò invano di essere ammesso come violinista alla Académie royale de musique, diretta da Lully.[4]

Divenne quindi organista in numerosi conventi e chiese esordendo anche come autore di intermezzi e cori di tematica sacra.

Contemporaneo di prestigiosi compositori, quali Jean-Baptiste Lully e François Couperin, divenne maestro di clavicembalo della famiglia reale, in particolar modo delle due figlie di Luigi XIV, Louise Françoise de Bourbon e Françoise Marie de Bourbon, ricevendo dal re un alloggio al castello di Clagny, e accumulando nel corso degli anni una lunga serie di cariche musicali che conservò fino alla sua morte, come quella di direttore di cappella reale.[1]

Il 9 luglio 1684, si sposò nella parrocchia di Saint-Julien di Versailles, con Renée Anne Rebel (1663-1722), figlia di Jean Rebel e Anne Nolson. Renée Anne Rebel era una giovane cantante dalla voce ammirevole, che aveva iniziato la sua carriera all'età di 10 anni. Da lei nasceranno due figlie: Marie-Anne nel 1686 e Jeanne nel 1687. Istruite con attenzione dal loro padre, canteranno, nella Cappella Reale, la musica sacra per le voci femminili scritta dal padre.[4]

Sua moglie, Renée Anne Rebel, morì nel maggio del 1722. L'anno seguente, Delalande si risposò con Marie-Louise de Cury (1692-1775), figlia del chirurgo della contessa di Conty. Gli darà una figlia, Marie-Michelle (1724-1781).

Dopo la morte di suo marito, Marie-Louise de Cury cercherà di mantenere la sua memoria e garantire la sopravvivenza delle sue opere. Pubblicherà 40 dei suoi mottetti, accompagnati da una nota biografica scritta dal poeta Alexandre Tannevot e un allievo del defunto, Colin de Blamont.

Ricevette da Luigi XIII i titoli nobiliari e da Luigi XIV la nomina di cavaliere. Come musicista compose per la corte un lungo ciclo di balli, di divertissements, di Symphonies pour les soupers du roi, e tutta la musica necessaria per garantire un'adeguata colonna sonora alla vita sfarzosa del re e della sua corte.[1]

Ottenne uno dei suoi maggiori successi grazie all'opéra-ballet intitolata Les Élémens, ispirata allo stile lulliano, ma impreziosita da elementi musicali italiani.[1]

La sua produzione più pregiata è comunque costituita dai suoi ottanta grandi mottetti, composti per la cappella reale e indirizzati per coro, orchestra, soli e organo.[3]

L'arte di Delalande si distinse per l'eleganza e l'ampiezza della creatività melodica, per l'audacia armonica e per la capacità di dedicarsi a numerosi generi.[1]

Non compose mai un Requiem e per i suoi funerali fu eseguito il Requiem di Charles d'Helfer.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Musica sacra[modifica | modifica wikitesto]

Michel-Richard Delalande ha composto principalmente i "grandi mottetti". Ne ha scritto 77, per le messe e i servizi quotidiani della Cappella Reale del Palazzo di Versailles o delle feste reali. I salmi 46 e 109, Omnes gentes e Dixit Dominus, furono addirittura musicati due volte, nella sua giovinezza e poi nella sua maturità.

Tra i suoi "piccoli mottetti", ricordiamo:

  • S.87 Miserere mei Deus secundum per voce sola e il coro gregoriano (1687, rivisto il 1699 e il 1720): Salmo 50
  • S.118, S.121 e S.124 Leçons de Ténèbres (presumibilmente 1711), lezione del Mercoledì santo, Giovedì santo e Venerdì

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e le muse, IV, Novara, De Agostini, 1964, p. 125.
  2. ^ Catherine Massip, Michel-Richard Delalande ou Le Lully latin, Éditions Papillon, 2005, p. 7.
  3. ^ a b c Michel Richard Delalande, su baroque.it. URL consultato il 7 luglio 2018.
  4. ^ a b Michel Richard DELALANDE, su edrmartin.com. URL consultato il 7 luglio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) N. Dufourq, Notes et rérérences, Parigi, 1957
  • (FR) Marcelle Benoit, Dictionnaire de la musique en France aux XVIIe et XVIIIe siècles, Parigi, Fayard, 1992.
  • (FR) Catherine Massip, Michel-Richard Delalande ou Le Lully latin, collection Mélophiles no 17, Éditions Papillon, 2005.
  • (FR) Lionel de La Laurencie, L'École française de violon de Lully à Viotti, Parigi, Delagrave, 1922.
  • (FR) Yolande de Brossard, Musiciens de Paris 1535-1792, Actes d'état-civil d'après le fichier Laborde de la Bibliothèque nationale, Parigi, Picard, 1965.

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