Michael J. Fox

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Michael J. Fox nel 2020
Statuetta dell'Oscar Oscar Premio umanitario Jean Hersholt 2023

Michael J. Fox, pseudonimo di Michael Andrew Fox (Edmonton, 9 giugno 1961), è un attore, produttore cinematografico e chitarrista canadese naturalizzato statunitense. È famoso soprattutto per l'interpretazione di Marty McFly, protagonista della trilogia di Ritorno al futuro, di Alex P. Keaton nella sitcom Casa Keaton e di Michael Flaherty nella serie televisiva Spin City, grazie ai quali vinse complessivamente quattro Golden Globe, due Screen Actors Guild Awards e cinque Emmy Awards.

Nel 1991, a 30 anni, gli fu diagnosticata una grave forma di malattia di Parkinson giovanile, notizia resa pubblica nel 1998, che lo obbligò a ritirarsi quasi del tutto dalle scene dal 2000, ma che gli consentì anche di lottare per la ricerca sperimentale sulle cellule staminali. Per tale impegno, che lo ha portato anche a istituire la Fondazione Michael J. Fox, il 5 marzo 2010 l'Istituto Karolinska gli ha conferito una laurea honoris causa.[1] Nel 2013 è ritornato da protagonista nella sitcom The Michael J. Fox Show.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Canadese di origini inglesi, irlandesi e scozzesi, Michael Andrew Fox è nato a Edmonton, in Alberta. La madre, Phyllis, svolgeva il lavoro di impiegata e di attrice, mentre il padre, William, lavorava come agente di polizia ed era un membro delle Forze armate canadesi.[2] A causa del lavoro del padre, la famiglia di Michael spesso si spostava da una città all'altra del Canada: si stabilirono, dopo il ritiro di William nel 1971, a Vancouver, nel sobborgo di Burnaby, nella zona della Columbia Britannica. Fu proprio lì che Fox frequentò le scuole superiori, presso il Burnaby Central Senior Secondary, liceo che in seguito avrebbe dato il nome a un teatro dello stesso attore (Burnaby South Secondary). Michael fece da co-protagonista nella serie televisiva canadese Leo and Me (a soli quindici anni), per proseguire la carriera da attore con il trasferimento a Los Angeles tre anni più tardi.

Fu scoperto dal produttore Ronald Shedlo, che lo fece debuttare negli Stati Uniti con la pellicola televisiva Letters from Frank, film in cui si presentò come "Michael Fox". Egli aveva intenzione di usare questo nome, ma quando si iscrisse alla Screen Actors Guild, che non poteva registrare più di una volta lo stesso nome, scoprì che nel passato era vissuto un suo omonimo statunitense, Michael Fox. Come spiegò nella sua autobiografia del 2002, aveva intenzione di cambiare il proprio nome, ma non con il secondo di battesimo: "Andrew" o "Andy" non attiravano particolarmente l'attore. Infatti, in questo modo, egli sarebbe stato riconosciuto come "Michael A. Fox", che in inglese avrebbe potuto intendersi come "Michael, una volpe". Alla fine, adottò una "J" in onore dell'attore Michael J.(ohn) Pollard, che collocò tra il nome e il cognome. Fox, a volte, sostiene ironicamente che la "J" stia per "Jenius" o "Jenuine" (rispettivamente storpiature di "Genio" e "Genuino" in inglese).

Nel 2000 ha ottenuto anche la cittadinanza americana, in aggiunta a quella canadese.[3]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Michael J. Fox con la moglie Tracy Pollan ai Premi Emmy 1988

Nel 1980 esordisce nel cinema con Follia di mezzanotte (Midnight Madness), una produzione Disney di scarso successo. Nel 1982 debutta nella televisione statunitense come uno dei protagonisti della serie TV Casa Keaton, di grande successo anche in Italia. Nel 1985 viene scoperto e lanciato da Robert Zemeckis, nel ruolo di Marty McFly, nella fortunata pellicola Ritorno al futuro (prodotta, tra l'altro, da Steven Spielberg). Successivamente si conferma come brillante attore cinematografico con Voglia di vincere (1985) e Il segreto del mio successo (1987).

Nonostante fosse noto come attore comico, girò con successo con Sean Penn Vittime di guerra (1989), di Brian De Palma, dove interpretava un soldato statunitense alle prese con le atrocità della guerra del Vietnam. Sul set il rapporto tra il mite Fox e la "testa calda" Sean Penn non fu idilliaco; ad ogni modo alla fine delle riprese Michael lasciò nel camerino di Penn un biglietto: «Lavorare con te non è stato un piacere, ma è stato sicuramente un onore».[4]

Nel 1991, mentre girava Doc Hollywood - Dottore in carriera, si accorse che le dita gli tremavano in modo incontrollabile: gli fu diagnosticata la malattia di Parkinson, notizia che rese pubblica solo nel 1998, anno in cui ha subito una talamotomia (asportazione del talamo). Nel 1996 fu diretto da Peter Jackson in Sospesi nel tempo, altro film della coppia Spielberg/Zemeckis; nello stesso anno fu anche nel film di Tim Burton Mars Attacks! e iniziò a lavorare nella sit-com Spin City da protagonista, il vanitoso ma efficiente vicesindaco di New York. Nel 2000, dopo tre premi Golden Globe, dovette lasciare la serie per l'aggravarsi della malattia.

Michael J. Fox ha doppiato il personaggio di Stuart Little nella serie di film d'animazione tratta dal celebre libro di E. B. White, Chance nella serie di Quattro Zampe e Milo Thatch in Atlantis - L'impero perduto della Disney. Dopo il ritiro da Spin City, l'attore è divenuto un importante sostenitore e raccoglitore di fondi a favore della ricerca sulle cellule staminali, nella speranza che un giorno sia possibile aiutare chi soffre della malattia di Parkinson o di altri disturbi debilitanti; a questo scopo egli ha creato la Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research, il cui sito ufficiale contiene un blog. Ha anche scritto un libro autobiografico sulla sua malattia, intitolato Lucky Man (Uomo fortunato).

Nel 2003 ha scritto la sceneggiatura per una sitcom intitolata Hench at Home, ma della serie è stato prodotto solamente l'episodio pilota. In questi anni non ha comunque disdegnato alcune apparizioni in veste di guest-star in alcune delle più famose serie televisive statunitensi, come nel 2004, quando è apparso in due episodi della terza stagione della serie TV Scrubs, nel ruolo del dottor Kevin Casey e nel 2006, nella parte del miliardario Daniel Post, nella seconda e terza stagione di Boston Legal. Nel 2006 il magazine statunitense TIME, nella sua annuale classifica dei 100 uomini più influenti della Terra, ha classificato Michael J. Fox al centesimo posto. Due anni più tardi egli è apparso come guest star in alcuni episodi della serie Rescue Me, in cui ha interpretato il ruolo di Dwight.

Il 7 maggio 2009 è tornato in TV sull'emittente statunitense American Broadcasting Company (ABC) per condurre un programma dal titolo Michael J. Fox: Adventures of an Incurable Optimist (Michael J. Fox: le avventure di un incurabile ottimista). Sempre nel maggio 2009, ha lanciato un appello video su internet per promuovere la ricerca scientifica sulle cellule staminali.

Poco dopo il termine dell'incontro di hockey su ghiaccio tra Canada e Stati Uniti, valido per la medaglia d'oro ai XXI Giochi olimpici invernali di Vancouver, ha partecipato con un monologo alla cerimonia di chiusura della manifestazione.[5] Nel 2010, in occasione del 25º anniversario dall'uscita nei cinema di Ritorno al futuro, Michael J. Fox riveste i panni di Marty McFly rigirando il trailer del film e annunciando la partecipazione agli Scream Award 2010.[6]

Dal 2010 al 2016 ha partecipato a 26 episodi della serie televisiva The Good Wife nel ruolo dell'avvocato Louis Canning, ruolo che ha ripreso nel 2020, in due episodi nello spin-off The Good Fight. Il suo personaggio è affetto da discinesia tardiva e acatisia, condizioni che l'attore vive anche nella realtà: si tratta infatti di un effetto collaterale dei farmaci che assume per controllare il Parkinson. Soffre anche, a causa della malattia, di crampi notturni ai piedi, saltuaria disartria e leggera amimia (perdita di espressività del volto), caratteristiche parkinsoniane. Tuttavia i forti movimenti discinesici e di tremore cinetico causati dai farmaci sono, a suo dire, più sopportabili del forte tremore a riposo e della rigidità del Parkinson; spesso l'attore dice di fare dell'umorismo sulla sua condizione, come dimostra anche in numerose interviste.[7][8]

Nel 2013, grazie alla stabilizzazione delle sue condizioni di salute, è ritornato a essere protagonista in una serie televisiva per la NBC: The Michael J. Fox Show, sitcom ispirata dalla sua storia personale. Nel 2017 ha interpretato l'avvocato Ethan West in cinque episodi della serie TV Designated Survivor.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sul set di Casa Keaton ha conosciuto l'attrice Tracy Pollan, che ha sposato nel 1988 e dalla quale ha avuto quattro figli: Sam Michael (1989), le gemelle Aquinnah Kathleen e Schuyler Frances (1995) ed Esmé Annabelle (2001). In seguito alla diagnosi di Parkinson ha rischiato di sprofondare nell'alcolismo. Sulla propria esperienza della malattia, Fox ha affermato: «Il Parkinson mi ha salvato la vita. Prima vivevo a 100 all'ora e bevevo, ora mi sono avvicinato alla famiglia».[9]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Michael J. Fox alla Lotusphere nel 2012

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Stella di Michael J. Fox sulla Hollywood Walk of Fame, Los Angeles (California)

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Michael J. Fox è stato doppiato da:

  • Sandro Acerbo in Casa Keaton, Il segreto del mio successo, Le mille luci di New York, Vittime di guerra, Ritorno al futuro - Parte II, Ritorno al futuro - Parte III, Insieme per forza, Amore con interessi, Caro zio Joe, Sospesi nel tempo, Scrubs - Medici ai primi ferri, Interstate 60, The Good Wife, Annie - La felicità è contagiosa, Designated Survivor, The Good Fight
  • Teo Bellia in Voglia di vincere, Ritorno al futuro, See You Yesterday
  • Riccardo Rossi in Cercasi superstar, Il grande fiume del Nord
  • Vittorio Guerrieri in Mars Attacks!, Boston Legal
  • Fabrizio Manfredi in Classe 1984
  • Marco Guadagno ne La luce del giorno
  • Claudio Moneta ne I racconti della cripta
  • Luca Lionello in Doc Hollywood - Dottore in carriera
  • Massimo Rossi in Blue in the Face
  • Pino Insegno ne Il presidente - Una storia d'amore
  • Alberto Caneva in Spin City
  • Fabrizio Vidale in Rescue Me

Da doppiatore è sostituito da:

  • Luca Laurenti in Stuart Little - Un topolino in gamba, Stuart Little 2, Stuart Little 3 - Un topolino nella foresta
  • Fabrizio Vidale in In fuga a quattro zampe, Quattro zampe a San Francisco
  • Massimiliano Manfredi in Atlantis - L'impero perduto
  • Simone Lupinacci in LEGO Dimensions
  • Alessio Cigliano in A.R.C.H.I.E. - Un robot a quattro zampe

Opere letterarie[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine del Canada - nastrino per uniforme ordinaria
«Michael J. Fox è uno schietto difensore delle persone che convivono con il morbo di Parkinson, nonché un attore cinematografico rispettato e affermato. È meglio conosciuto per il suo lavoro nelle serie televisive "Family Ties" e "Spin City" e per la trilogia di film di Ritorno al futuro. Gli è stato diagnosticato il morbo di Parkinson all'inizio degli anni '90, ha concentrato le sue energie creative sul finanziamento della ricerca medica attraverso la Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research. Continua a raccogliere fondi per lo sviluppo di trattamenti migliori per i pazienti. Il ramo canadese della sua fondazione ha recentemente ottenuto lo status di ente di beneficenza, garantendo il sostegno finanziario dei medici ricercatori canadesi che lavorano per l'obiettivo finale di trovare una cura.»
— nominato il 6 maggio 2010, investito il 27 maggio 2011[15][16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Michael J. Fox compie 60 anni: i 10 ruoli memorabili dell’attore, su deejay.it, 9 giugno 2021. URL consultato il 2 luglio 2021.
    «Il 5 marzo 2010 l’Istituto Karolinska gli ha conferito una laurea honoris causa.»
  2. ^ (EN) Michael J. Fox Biography (1961), su filmreference.com, FilmReferences.com. URL consultato il 1º giugno 2009.
  3. ^ (EN) Alfonso Serrano, Fox: I Was Over-Medicated In Stem Cell Ad, in CBS News, 26 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2011).
  4. ^ (EN) Scott Raab, Michael J. Fox Esquire interview, in Esquire, 17 dicembre 2007.
  5. ^ (EN) Jon Bramley, Triumphant Ending For Vancouver Winter Games [collegamento interrotto], in The New York Times, 1º marzo 2010. URL consultato il 2 marzo 2010.
  6. ^ YouTube
  7. ^ [ "Fresh Air" interview by Terry Gross" National Public Radio, April 2002.]
  8. ^ Michael J. Fox e il lato divertente di vivere col Parkinson - MondoFox, su mondofox.it. URL consultato il 9 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2019).
  9. ^ Citato in DNews, 8-11-2010, p. 2.
  10. ^ (EN) High School U.S.A.. URL consultato il 23 ottobre 2019.
  11. ^ Michael J. Fox, Oscar onorario per l'impegno contro il Parkinson, su la Repubblica, 23 giugno 2022.
  12. ^ (EN) Canada's Walk of Fame, su Canada's Walk of Fame. URL consultato il 2 luglio 2021.
  13. ^ (EN) Michael J. Fox, su Hollywood Walk of Fame, 25 ottobre 2019. URL consultato il 2 luglio 2021.
  14. ^ SFU announces 2021 Honorary Degree recipients, su sfu.ca. URL consultato il 2 luglio 2021.
  15. ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.
  16. ^ (ES) Michael J. Fox recibe Orden de Canadá por su lucha contra el Parkinson, su rpp.pe, 27 maggio 2011. URL consultato l'11 gennaio 2021.

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