Meliaduse d'Este

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Meliaduse d'Este
Nobiluomo
Stemma
Stemma
NascitaFerrara, 1406
Morte25 gennaio 1452
DinastiaEste
PadreNiccolò III d'Este
MadreCaterina Abaresani
ReligioneCattolicesimo

Meliaduse d'Este (anche Meliaduxe e Milliaduse) (Ferrara, 140625 gennaio 1452) fu il secondogenito dei figli illegittimi di Niccolò III d'Este.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jacopo Bellini, Madonna dell'Umiltà adorata da un principe della casata Estense.

Meliaduse era figlio naturale del marchese di Ferrara, Niccolò III d'Este e di Caterina Abaresani; fu abate commendatario di San Bartolo dal 1425 fino al 1450, quando si dimise.

Il padre non volle destinarlo al marchesato e poco dopo la morte del primogenito Ugo lo forzò alla carriera ecclesiastica, cui si piegò dopo una fuga in Francia nel 1425.

Nel 1440 intraprese un viaggio di nove mesi in Terra Santa, di cui ci è rimasta la descrizione. L'occasione del pellegrinaggio al Santo Sepolcro fu il matrimonio tra Amedea Paleologa, figlia del marchese del Monferrato Giovanni Giacomo Paleologo, con Giovanni II Lusignano, re di Cipro. Visti i rapporti fra la casa d'Este e i marchesi del Monferrato, Meliaduse fu il principale accompagnatore della sposa che si era fermata a Ferrara prima di imbarcarsi a Venezia per la Terra Santa.[1]

Dopo la cerimonia di nozze, Meliaduse partì da Cipro per giungere a Beirut; da lì si portò a Damasco, dove soggiornò due mesi, poi Gerusalemme, il Cairo e quindi Alessandria d'Egitto, da cui si imbarcò per tornare a Venezia.

Il suo nome si incontra spesso nelle corrispondenze dell'epoca e alcuni storici ritengono che fu mecenate d'arte, forse raffigurato, ad esempio, nel dipinto di Jacopo Bellini della Madonna dell'Umiltà adorata da un principe della casata Estense.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Marchesato di Ferrara
Este

Alberto V
Figli
Niccolò III
Figli
Leonello
Figli
Borso
Modifica

Ebbe in totale otto figli illegittimi da varie donne, non note, tre maschi e cinque femmine:[2]

  • Scipione, che visse a Ferrara e sposò Leonarda di Giovanni da Campofregoso, la quale era cieca.[3]
  • Niccolò, che visse a Modena;
  • Polidoro, chierico;
  • Pantea, suora in Sant'Antonio a Ferrara;
  • Lucrezia, sposò nel 1474 il gentiluomo ferrarese Pietro dal Sacrato;[4]
  • Isotta, suora in San Guglielmo a Ferrara;
  • Laura, suora in Sant'Antonio;
  • Polissena, sposò il conte Giovanni Romei, poi il condottiero Scaramuzza Visconti Aicardi.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Obizzo III d'Este Aldobrandino II d'Este  
 
Alda Rangoni  
Alberto V d'Este  
Lippa Ariosti Jacopo Ariosti  
 
 
Niccolò III d'Este  
Alberto Albaresani  
 
 
Isotta Albaresani  
...  
 
 
Meliaduse d'Este  
...  
 
 
 
...  
 
 
Caterina Albaresani  
...  
 
 
...  
...  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Presentazione del Viagio del Sancto Sepolcro facto per lo Illustro Misere Milliaduxe Estense
  2. ^ Anonimo, Genealogia dei principi d'Este, 1474-1479.
  3. ^ Girolamo Ferrarini, Memoriale estense (1476-1489), a cura di Primo Griguolo, Minelliana, p. 111.
  4. ^ Ugo Caleffini, Croniche (1471-1494).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN4450026 · ISNI (EN0000 0000 6150 2777 · CERL cnp01221001 · LCCN (ENnb2005009924 · GND (DE140734716 · WorldCat Identities (ENlccn-nb2005009924