Megliore degli Abati

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Megliore degli Abati o Migliore (Firenze, ... – XIII secolo) è stato un poeta italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Rinaldo degli Abati, visse nel XIII secolo a Firenze.[1][2][3] Nel 1270 si recò presso Carlo d'Angiò per chiedere la grazia per la sua famiglia di parte guelfa. Sono presenti diverse citazione nei suoi riguardi: nel Novellino viene ricordato come un poeta di ottimi costumi, in grado di parlare un ottimo provenzale. Fu amico di Guittone d'Arezzo, il quale gli dedicò la canzone "Voglia di dir giusta ragion m'ha porta".

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Di Megliore degli Abati ci rimane un unico sonetto intitolato "Sì come il buono arciere a la battaglia" che tratta il tema delle malelingue.

«Sì come il buono arciere a la battaglia,
che sa di guerra ben venire a porto,
che tragge l'arco e mostra che gli caglia
di tal ferir che no gli sta conforto,
e gira mano e poi fere in travaglia
a tal che de l'arciere non è acorto:
ed eo, per la noiosa indivinaglia,
de la mia donna simile mi porto.
Chè faccio vista d'amare e sembianti,
e mostro in tale loco benvoglienza,
che giamai non vi scese il mio coraggio,
per li noiosi falsi maiparlanti
che 'nfra li fin' amanti danno intenza.
Non sanno donde move il mio alegraggio.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, a cura di Nicolo Bettoni e Comp., vol. 4, 1833, p. 692.
  2. ^ Aldo Garzanti, Enciclopedia Garzanti della letteratura, Milan, Garzanti, 1974 [1972], p. 1.
  3. ^ Giammaria Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia cioè notizie storiche, e critiche intorno alle vite, e agli scritti dei litterati italiani, vol. 1, Brescia, 1753, p. 15.
    «detto, e creduto del Crescimbeni, e dal Fontanini quel Migliore da Firenze, che fu uno de' primi nostri Poeti Volgari»