Megapodiidae

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Megapodidi
Alectura lathami
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Galliformes
Famiglia Megapodiidae
Lesson, 1831
Generi

I Megapodidi (Megapodiidae Lesson, 1831) sono una famiglia di uccelli dell'ordine dei Galliformi[1].

Sono uccelli di medie dimensioni e corporatura tozza, con testa piccola e grandi zampe. Il loro nome significa, letteralmente, «grande piede» (dal greco mega, «grande», e poda, «piede»), proprio in riferimento alle zampe e ai piedi di grandi dimensioni tipici di questi uccelli terricoli. Hanno quasi tutti un piumaggio bruno o nero.

A differenza degli altri uccelli, i megapodidi non incubano le proprie uova con il proprio calore corporeo, ma utilizzando fonti di calore ambientale: alcune specie seppelliscono le uova in tumuli-nido fatti di vegetazione in decomposizione, altre sfruttano il calore delle sorgenti geotermali, e altre si affidano al calore della sabbia scaldata dal sole.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Zampe di Megapodius nicobariensis

I megapodidi sono uccelli terricoli galliformi di dimensioni medio-grandi.
Le specie più grandi sono quelle appartenenti ai generi Alectura e Talegalla, che possono raggiungere i 60-70 cm di lunghezza, mentre le più piccole sono il megapodio della Micronesia (Megapodius laperouse) e il megapodio delle Molucche (Eulipoa wallacei), che misurano 28-30 cm.[2][3]

Hanno testa piccola, becco corto, ali grandi e arrotondate e grosse zampe con piedi muniti di artigli affilati.
Presentano l'alluce allo stesso livello delle altre dita, proprio come le specie della famiglia dei Cracidi. Gli altri galliformi, invece, hanno l'alluce posizionato al di sopra del livello delle dita frontali[4].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

I megapodidi sono diffusi in quasi tutta l'Australasia. Il loro areale comprende varie isole del Pacifico occidentale, l'Australia, la Nuova Guinea e le isole indonesiane a est della linea di Wallace, e perfino le isole Andamane e Nicobare, nel golfo del Bengala. Nell'area del Pacifico la distribuzione della famiglia si è ridotta notevolmente in seguito all'arrivo degli esseri umani, e molte isole, come le Figi, le Tonga e la Nuova Caledonia, hanno ormai perso quasi tutte le specie endemiche che le popolavano[5].

Ad eccezione del fagiano australiano (Leipoa ocellata), che popola le garighe aride o semi-aride, tutti gli altri megapodidi occupano ambienti boschivi.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Sono uccelli prevalentemente terricoli. Le capacità di volo variano a seconda della specie.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Sono uccelli onnivori che si nutrono di sostanza vegetale (semi, frutti, germogli, foglie e fiori), invertebrati (insetti, ragni, crostacei, molluschi, vermi) e piccoli vertebrati (rane e lucertole).[6][7]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Tacchino di boscaglia australiano sul suo tumulo.
Questa rappresentazione schematica di un tumulo mostra uno strato di sabbia (spesso fino a un metro) utilizzato per l'isolamento, una camera di incubazione delle uova, e uno strato di materiale in decomposizione. La camera delle uova è mantenuta alla temperatura costante di 33-34 °C grazie all'apertura e alla chiusura di condotti nello strato di isolamento, mentre il calore proviene dal compost sottostante.

I megapodidi sono uccelli prevalentemente solitari che, a differenza degli altri uccelli, non incubano le proprie uova con il proprio calore corporeo, ma seppellendole. Le loro uova sono caratteristiche, in quanto possiedono un tuorlo molto grosso, pari al 50-70% del peso totale[8]. Questi uccelli sono noti soprattutto per la loro abilità di costruire imponenti tumuli-nido fatti di vegetazione in decomposizione; durante l'incubazione delle uova, i maschi aggiungono o rimuovono pezzi di materiale per regolare la temperatura all'interno del tumulo. Tuttavia, altre specie seppelliscono le proprie uova in modi diversi: alcuni megapodi sfruttano il calore delle sorgenti geotermali, e altri fanno semplicemente affidamento al calore della sabbia scaldata dal sole. Alcune specie variano la propria strategia di incubazione a seconda dell'ambiente[5]. È documentato l'uso dello stesso tumulo da parte di specie diverse.[9][10]

I megapodidi sono «super-precoci», in quanto i pulcini che escono dall'uovo sono più sviluppati di quelli di qualsiasi altro tipo di uccello: hanno gli occhi aperti, una muscolatura piuttosto sviluppata e una buona coordinazione nei movimenti, ali completamente ricoperte di penne e corpo interamente ricoperto di piumino, e sono in grado di correre, inseguire le prede e, in certe specie, volare entro un giorno dalla schiusa[11]. I pulcini di megapodio non hanno il dente del becco; alla schiusa utilizzano i robusti artigli per frantumare il guscio, e poi si fanno strada fino alla superficie del tumulo giacendo sul dorso e menando colpi con le zampe per grattare via lo strato di sabbia e sostanze vegetali. Come altri uccelli super-precoci, al momento della schiusa sono completamente ricoperti di penne e particolarmente attivi, in quanto sono già in grado di volare e di vivere senza l'aiuto dei genitori[8].

In passato gli studiosi ritenevano che il sesso dei pulcini del fagiano australiano venisse determinato dalla temperatura in cui si sviluppava l'embrione; prima che venisse dimostrata la falsità di questa ipotesi[12], si pensava che ciò valesse anche per tutti gli altri megapodi, dal momento che tutte le specie appartenenti a questa famiglia condividono metodi di nidificazione unici tra gli uccelli[12]. Data la particolarità di questa tecnica di riproduzione, i pulcini non hanno modo di conoscere i propri genitori; gli studiosi si sono a lungo domandati come possano riconoscere gli altri membri della propria specie, visto che non possono fare affidamento sull'imprinting come gli altri galliformi. Ricerche recenti sembrano suggerire che ogni megapodio sia dotato di una sorta di riconoscimento visuale istintivo per i movimenti propri della specie a cui appartiene[13].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Aepypodius arfakianus
Leipoa ocellata
Macrocephalon maleo
Megapodius cumingii
Megapodius laperouse

La famiglia comprende 21 specie suddivise in 7 generi:[1].

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Recenti studi individuano all'interno della famiglia Megapodiidae due linee evolutive: la prima raggruppa i tacchini di boscaglia (Alectura, Aepypodius e Talegalla) e il fagiano australiano (Leipoa), la seconda il maleo (Macrocephalon) e i megapodi (Eulipoa e Megapodius).[14]

I rapporti evolutivi tra i generi sono schematizzati nel seguente albero filogenetico:[14][15]

Talegalla

Leipoa

Alectura

Aepypodius

Macrocephalon

Eulipoa

Megapodius

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Tra le specie della famiglia Megapoddidae figurano quattro specie in pericolo di estinzione (Endangered): Aepypodius bruijnii, Macrocephalon maleo, Megapodius laperouse e Megapodius pritchardii, e sei specie vulnerabili (Vulnerable): Eulipoa wallacei, Leipoa ocellata, Megapodius bernsteinii, Megapodius geelvinkianus, Megapodius layardi e Megapodius nicobariensis.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Megapodiidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 maggio 2014.
  2. ^ (EN) Micronesian Scrubfowl (Megapodius laperouse), su Handbook of the Birds of the World Alive.
  3. ^ (EN) Moluccan Scrubfowl (Eulipoa wallacei), su Handbook of the Birds of the World Alive.
  4. ^ (EN) J. del Hoyo, A. Elliott e J. Sargatal, Handbook of the Birds of the World. Volume 2: New World Vultures to Guineafowl, Lynx Edicions, 1994, ISBN 84-87334-15-6.
  5. ^ a b (EN) Steadman D., Extinction and Biogeography in Tropical Pacific Birds, University of Chicago Press, 2006, ISBN 978-0-226-77142-7.
  6. ^ (EN) Jones, D., R. Dekker, C. Roselaar. 1995. The Megapodes. New York: Oxford University Press Inc.
  7. ^ (EN) Megapodiidae, su animaldiversity.org. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  8. ^ a b (EN) Starck, J. M. & Sutter, E., Patterns of growth and heterochrony in moundbuilders (Megapodiidae) and fowl (Phasianidae), in J. Avian Biol., vol. 31, 2000, pp. 527-547.
  9. ^ (EN) Ross Sinclair J., Selection of incubation mound sites by three sympatric megapodes in Papua New Guinea, in The Condor, vol. 104, n. 2, 2002, pp. 395-406.
  10. ^ (EN) Dwyer P., Two species of Megapode laying in the same mound (PDF), in Emu, vol. 81, 1981, pp. 173-174.
  11. ^ (EN) Starck, J. M., Ricklefs, R. E., Avian Growth and Development. Evolution within the altricial precocial spectrum, Oxford University Press, New York, 1998.
  12. ^ a b (EN) Göth, A., Booth, D.T., Temperature-dependent sex ratio in a bird, in Biology Letters, vol. 1, 22 marzo 2005, pp. 31–33, DOI:10.1098/rsbl.2004.0247, PMC 1629050, PMID 17148121. URL consultato il 1º settembre 2012.
  13. ^ (EN) Göth, A., & Evans, C. S., Social responses without early experience: Australian brush-turkey chicks use specific visual cues to aggregate with conspecifics, in Journal of Experimental Biology, vol. 207, 2004, pp. 2199-2208.
  14. ^ a b (EN) Harris R.B., Birks S.M. & Leach A.D., Incubator birds: biogeographical origins and evolution of underground nesting in megapodes (Galliformes: Megapodiidae), in J. Biogeogr. 41, 2045-2056, 2014.
  15. ^ Megapodiidae tree (PDF), su jboyd.net. URL consultato il 19 dicembre 2017.
  16. ^ (EN) Megapodiidae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 20 dicembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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