Megachasma

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Megachasma
Megachasma pelagios
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Chondrichthyes
Sottoclasse Elasmobranchii
Superordine Euselachii
Ordine Lamniformes
Famiglia Megachasmidae
Genere Megachasma
Taylor et al., 1983
Specie
  • Megachasma pelagios
  • † Megachasma applegatei
  • † Megachasma alisonae

Megachasma (Taylor, Compagno & Struhsaker, 1983) è un genere di squali. Di solito è considerato l'unico genere nella famiglia Megachasmidae (Taylor, Compagno & Struhsaker, 1983), sebbene sia stato suggerito che possa appartenere alla famiglia Cetorhinidae, di cui lo squalo elefante è attualmente l'unico membro esistente.[1] Megachasma pelagios è l'unica specie vivente del genere[2][3] e si trova principalmente nelle acque temperate e tropicali degli oceani Pacifico, Atlantico e Indiano. Le segnalazioni di avvistamenti più numerose provengono da Giappone, Taiwan e Filippine.[4]

Oltre a M. pelagios, recentemente sono state proposte anche due specie estinte di megamouth, il M. alisonae[5] del Priaboniano e il M. applegatei dell'Oligocene-Miocene, sulla base di resti di denti fossilizzati.[6][7] Un primo antenato della specie recente Megachasma pelagios è stato segnalato dal Miocene inferiore (Burdigaliano) del Belgio.[8]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico Megachasma deriva dal greco antico μέγας?, mégas, "grande" e χάσμα, chásma, "abisso, grande apertura".

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Pseudomegachasma comanchensis del Cretaceo era in precedenza assegnato a Megachasma, ma è stato riclassificato come squalo odontaspide nel genere Pseudomegachasma, essendo non correlato allo squalo megamouth nonostante la morfologia dei denti simile.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A. P. Martin e G. J. Naylor, Independent origins of filter-feeding in megamouth and basking sharks (order Lamniformes) inferred from phylogenetic analysis of cytochrome b gene sequences (PDF), in Kazunari Y ano, Jobn F. Morrissey, Yoshitaka Yabumoto e Kazuhiro Nakaya (a cura di), Biology of the Megamouth Shark[collegamento interrotto], Tokyo, Tokai University Press, 1997, pp. 39–50.
  2. ^ Megachasma pelagios, Megamouth shark, su fishbase.se.
  3. ^ (EN) Megachasma pelagios, su Florida Museum, 10 maggio 2017.
  4. ^ (EN) Yuuki Y. Watanabe e Yannis P. Papastamatiou, Distribution, body size and biology of the megamouth shark Megachasma pelagios, in Journal of Fish Biology, vol. 95, n. 4, 2019-10, pp. 992–998, DOI:10.1111/jfb.14007.
  5. ^ Shimada, Kenshu, and David J. Ward. "The oldest fossil record of the megamouth shark from the late Eocene of Denmark, and comments on the enigmatic megachasmid origin".
  6. ^ Christopher Gallardo, Kenshu Shimada e Bruce A. Schumacher, A New Late Cretaceous Marine Vertebrate Assemblage from the Lincoln Limestone Member of the Greenhorn Limestone in Southeastern Colorado, in Transactions of the Kansas Academy of Science, vol. 115, 3&4, 2013-05, pp. 107–116, DOI:10.1660/062.115.0303.
  7. ^ Shimada, K., Welton, B.J., and Long, D.J. 2014. A new fossil megamouth shark (Lamniformes, Megachasmidae) from the Oligocene-Miocene of the western United States. Journal of Vertebrate Paleontology 34:281-290.
  8. ^ (EN) Pieter J. DE Schutter e Stijn Everaert, A megamouth shark (Lamniformes: Megachasmidae) in the Burdigalian of Belgium, in Geologica Belgica, 21 febbraio 2020, DOI:10.20341/gb.2020.001.
  9. ^ Kenshu Shimada, Evgeny V. Popov, Mikael Siversson, Bruce J. Welton e Douglas J. Long, A new clade of putative plankton-feeding sharks from the Upper Cretaceous of Russia and the United States, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 35, n. 5, 3 settembre 2015, pp. e981335, DOI:10.1080/02724634.2015.981335, ISSN 0272-4634 (WC · ACNP).

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