Mauritius

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Mauritius, Maurizio
(LA) Stella Clavisque Maris Indici
(IT) Stella e chiave dell'Oceano Indiano
Mauritius, Maurizio - Localizzazione
Mauritius, Maurizio - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica di Mauritius
Nome ufficiale(EN) Republic of Mauritius
(FR) République de Maurice
(mfe) Repiblik Moris
Lingue ufficialiinglese e francese
Altre linguecreolo mauriziano
Capitale Port Louis  (149 194 ab. / 2012)
Politica
Forma di governoRepubblica parlamentare
PresidentePrithvirajsing Roopun
Primo ministroPravind Jugnauth
Indipendenzadal Regno Unito il 12 marzo 1968
Ingresso nell'ONU24 aprile 1968
Superficie
Totale1.860 km² (168º)
% delle acque0,05%
Popolazione
Totale1.299.172 ab. (2012) (150º)
Densità644 ab./km²
Tasso di crescita0,705% (2012)[1]
Nome degli abitantimauriziani
Geografia
ContinenteAfrica
ConfiniNessuno
Fuso orarioUTC+4
Economia
ValutaRupia mauriziana
PIL (nominale)11 466[2] milioni di $ (2012) (126º)
PIL pro capite (nominale)8 850 $ (2012) (70º)
PIL (PPA)19 983 milioni di $ (2012) (126º)
PIL pro capite (PPA)15 424 $ (2012) (66º)
ISU (2022)0,802 (molto alto) (63º)
Fecondità1,5 (2010)[3]
Varie
Codici ISO 3166MU, MUS, 480
TLD.mu
Prefisso tel.+230
Sigla autom.MS
Lato di guidaSinistra (↑↓)
Inno nazionaleMotherland
Festa nazionale1º febbraio abolizione schiavitù, 12 marzo Giorno dell'Indipendenza
Mauritius, Maurizio - Mappa
Mauritius, Maurizio - Mappa
 
Coordinate: 20°12′S 57°30′E / 20.2°S 57.5°E-20.2; 57.5

La Repubblica di Mauritius, in italiano indicata anche come Maurizio[4][5][6][7] (in inglese Republic of Mauritius, AFI: /məˑrɪʃ(ⁱ)əs/; in francese République de Maurice), è uno stato insulare dell'Africa; si trova nell'Oceano Indiano sud-occidentale 550 km a est del Madagascar. Oltre all'isola principale omonima comprende anche le isole Agalega, Cargados Carajos e Rodrigues.

Mauritius fa geograficamente parte dell’arcipelago delle isole Mascarene, che comprende anche il territorio francese d'oltremare della Riunione, circa 200 km a sudovest.

Mauritius ha due lingue ufficiali: l'inglese e il francese; si usa l'inglese essendo l'isola un'ex-colonia del Regno Unito, da cui ottenne l'indipendenza nel 1968. La lingua più parlata a livello popolare è il creolo mauriziano, largamente basato sul francese con influssi inglesi, sudafricani e indiani.

Non esiste una religione di Stato, ma quella più praticata è l'induismo, da più della metà della popolazione, al 70% circa di origine indiana discendente da lavoratori lì inviati sotto l'impero britannico in regime di servitù debitoria. Si tratta dell'unico Paese africano a maggioranza induista.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Mauritius.
Port Louis ai primi del Novecento

L'isola era già nota ai Malesi e agli Arabi almeno dal X Secolo; gli Arabi la chiamavano Dina Arobi. I Portoghesi la scoprirono nel 1505, battezzandola con il nome di Ilha do Cerne ("isola del cigno"), ma rimase disabitata fino al primo insediamento olandese, nel 1598. Furono gli Olandesi a darle il nome di Mauritius, in onore del principe Maurizio di Nassau. Cicloni e altri eventi climatici sfavorevoli portarono, alcuni decenni dopo, gli olandesi ad abbandonarla.

Nel 1715 i francesi ne presero possesso, ribattezzandola Île de France. Conquistata dai britannici nel dicembre del 1810, Mauritius ritornò al suo nome olandese. Il 1º febbraio 1835 l'amministrazione abolì la schiavitù. Nel 1965, i britannici sottrassero a Mauritius le Isole Chagos, che divennero parte del Territorio britannico dell'Oceano Indiano. In seguito, il governo di Mauritius sostenne che questa operazione fosse illegale, secondo le leggi internazionali, rivendicando il possesso delle Chagos.

La nazione raggiunse l'indipendenza il 12 marzo 1968, e divenne repubblica nell'ambito del Commonwealth nel 1992. L'isola è da sempre una democrazia stabile, con elezioni libere e regolari, nel rispetto dei diritti umani, e attrae ingenti investimenti dall'estero. Possiede uno dei più alti PIL pro-capite di tutta l'Africa.

Nel gennaio 2021 anche il tribunale marittimo dell'ONU ha stabilito che il Regno Unito non ha sovranità sulle Chagos e che deve restituirle alla Repubblica di Mauritius[8].

Il 27 agosto, l'agenzia postale delle Nazioni Unite, la Upu, ha ordinato lo stop alla vendita e l'utilizzo dei francobolli britannici alle Chagos [9].

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Immagine di Mauritius dal satellite

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Veduta aerea sulla parte sud-occidentale

La nazione di Mauritius include l'isola principale, Rodrigues e numerosi atolli corallini. Fa parte delle Isole Mascarene, un arcipelago di origine vulcanica, probabilmente appartenente a una catena sommersa che comprende, tra l'altro, anche le isole Seychelles e La Réunion. L'isola principale, Mauritius, si formò a seguito di tre episodi eruttivi, il primo avvenuto 7,8–6,8 milioni di anni fa, il secondo 3,5–1,9 milioni di anni fa, e il terzo 1,0-0,1 milioni di anni fa.[10] Misura 58 km da nord a sud e 47 km da est a ovest, e si trova a 800 km a est dal Madagascar, alla stessa latitudine di Harare, capitale dello Zimbabwe, e di Rio de Janeiro.[11][12]

L'isola di Mauritius è caratterizzata da un altopiano centrale il cui punto più alto si trova a sudovest, il Piton de la Petite Rivière Noire, 828 m s.l.m. Verso nord, l'altopiano digrada dolcemente; verso sud, invece, la discesa verso la costa è ripida. L'isola è ricca delle tracce di un'attività vulcanica passata: due esempi sono il cratere Curepipe, e il lago vulcanico, il Grand Bassin. Quando giunsero i coloni, il terreno era punteggiato da ciottoli lavici; nel tempo sono stati raccolti per lasciar spazio alle coltivazioni, e sono ammonticchiati qua e là in piramidi, soprattutto nei pressi dei campi di canna da zucchero.

L'isola di Rodrigues è invece la più antica del gruppo, essendosi formata 11,0-7,5 milioni di anni fa da un residuo erosivo di un vulcano la cui attività è cessata 1,5 milioni di anni fa.[10] L'isola ha una elevazione sul livello del mare di poche centinaia di metri e si trova all'interno di una laguna circondata da una barriera corallina a frange di circa 200 km².[10] Dista all'incirca 570 km dall'isola di Mauritius.[10]

Mauritius è nota per la sua eccezionale bellezza naturalistica. Nel suo diario di viaggio, Seguendo l'Equatore, Mark Twain annotò che «Si ha l'impressione che sia stata creata prima Mauritius e poi il paradiso, e che il paradiso sia stato copiato da Mauritius». È circondata dalla barriera corallina, che, nel corso del tempo ha prodotto la caratteristica sabbia bianca delle sue spiagge.

Le terre colorate[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Terre dei sette colori.
Le terre colorate di Chamarel

Chamarel si trova nel centro dell'isola, sul versante sud-occidentale. Le morbide ondulazioni delle terre dei sette colori presentano un ampio spettro di tonalità, dal giallo al viola, a seconda dell'incidenza dei raggi solari.

Dato il carattere vulcanico dell'isola, le terre colorate sono probabilmente dovute alla presenza di rocce vulcaniche raffreddatesi a diverse temperature la cui trasformazione nel corso degli anni ha prodotto le attuali sabbie colorate.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il fiume più lungo dell'isola è la Grande Rivière, a sud-est, lungo 39,4 km.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima dell'isola è tropicale, con venti che soffiano da sud-est; l'inverno, caldo e secco, va da maggio a novembre; l'estate è calda e umida. Il fenomeno dei cicloni è piuttosto frequente da novembre ad aprile.

La più grande e importante città dell'isola è la capitale, Port Louis, situata nel nord-ovest. Altre città rilevanti sono Curepipe, Vacoas-Phoenix, Quatre Bornes, Goodlands, e Beau Bassin-Rose Hill.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Mauritius con una popolazione di circa 1,3 milioni di abitanti presenta un'età media di 33,9 anni. La popolazione di oggi risulta formata da discendenti di coloni, schiavi, commercianti, ecc..

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Le due lingue ufficiali sono l'inglese e il francese, con il francese che rappresenta la lingua più diffusa, benché la Francia abbia perso il controllo dell'isola quasi 200 anni fa. Gli abitanti usano spesso anche un idioma creolo basato principalmente sul francese, con influssi derivanti dall'inglese, dal portoghese, dal malgascio e dall'hindi.

La forma scritta del creolo mauriziano si è sviluppata a partire dalla fine degli anni sessanta: essendo basata sulla pronuncia, assomiglia ben poco al francese. I discendenti di quei lavoratori indiani che furono portati nell'isola dai britannici, che oggi costituiscono il 67% circa della popolazione, parlano anche varie lingue indiane, fra cui l'hindi, l'urdu, il telugu e altre. Per il resto, gli abitanti sono di origine francese (2%), africana o mista (28%), e si contano anche circa 30 000 cinesi (3%) di etnia hakka e cantonese.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni a Mauritius.

La cultura religiosa di Mauritius riflette sia i diversi trascorsi coloniali, sia la natura cosmopolita della sua società. In città come la capitale Port Louis si trovano, a poca distanza, templi indù, moschee, chiese cristiane, e un cimitero ebraico. Nel corso dell'anno si alternano feste religiose corrispondenti a diversi culti, le induiste Divali, o "festa delle luci", e Cavedee, il Natale cristiano e l'ʿĪd al-fitr islamica.

Secondo il censimento del 2011 del locale ufficio nazionale di statistica, l'induismo riguarda il 49% della popolazione, il cristianesimo il 32%, l'islam il 17% e il buddhismo lo 0,4%[13].

  • Induisti 49,0%
  • Cristiani 32,0%
  • Musulmani 17,0%
  • Buddisti 0,4%
  • Altro 1,6%

Diritti civili[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diritti LGBT a Mauritius.

Ordinamento dello Stato[modifica | modifica wikitesto]

La Costituzione delle Mauritius (in francese: Constitution de Maurice) risale al 12 marzo 1968.

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Distretti di Mauritius.

L'isola è suddivisa in nove distretti.

Oltre all'isola principale, Mauritius ha le seguenti dipendenze:

Territori rivendicati da Mauritius:

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Università[modifica | modifica wikitesto]

L'Università di Mauritius è stata fondata nel 1965 [14].

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Dall'indipendenza, ottenuta nel 1968, Mauritius ha mantenuto un tasso di crescita economica annuo intorno al 5%-6%. Questo notevole risultato ne ha fatto il secondo paese africano come PIL pro capite dopo la Guinea Equatoriale.[15]

L'economia è basata principalmente sull'agricoltura, con i settori industriale, finanziario, turistico e tessile in continua crescita. L'agricoltura è basata principalmente sulla produzione di canna da zucchero, con oltre il 60% della superficie coltivabile dedicato a questa attività; l'esportazione contribuisce per il 25% alle entrate del Paese[16]. Altre importanti coltivazioni dell'isola sono il e la vaniglia. Vengono prodotti localmente anche alcuni rum.

La distribuzione della ricchezza fra i cittadini è molto più equilibrata di quanto non avvenga nella maggioranza dei paesi africani, fattore che ha influito positivamente sull'aumento delle aspettative di vita e la riduzione della mortalità infantile.

La strategia economica dei governi recenti punta molto sugli investimenti esteri, in tutti i settori. I principali interlocutori commerciali dell'isola sono la Francia e il Regno Unito, dove risiedono molti stabilimenti: per esempio, nel ramo tessile vengono prodotti a Mauritius indumenti di marchi famosi come Lacoste e Ralph Lauren, ma anche italiani (Nino Cerruti, Diesel e Gas).

Il 4 aprile 2005, il Primo Ministro Pravind Jugnauth ha annunciato che nell'arco di 4 anni Mauritius sarebbe diventato un porto franco. Le tasse su molti prodotti sono già state notevolmente ridotte o addirittura eliminate. In questo modo il governo si propone di attirare un volume di turismo ancora maggiore di quello odierno e, contemporaneamente, di aumentare il potere d'acquisto dei propri cittadini. Sempre in quest'ottica di sviluppo si può leggere il progetto di estendere all'intera isola la copertura Wi-Fi per l'accesso a Internet, già oggi disponibile sul 60% del territorio. Il volume del turismo, attualmente stabile intorno ai 700 000 visitatori annui, secondo gli attuali progetti potrebbe raddoppiare.

Il sistema fiscale del paese e la sua bassissima aliquota d'imposta incoraggiano impunemente la deviazione di enormi entrate fiscali a scapito di alcuni Stati, generalmente africani. Il settore finanziario da solo rappresenta il 50% del prodotto interno lordo (PIL) del paese.[17]

Fuso orario[modifica | modifica wikitesto]

Mauritius segue il fuso orario UTC+4.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Immagine subacquea

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Mauritius è ricca di vegetazione endemica (circa una specie su tre); la sua vegetazione originaria, però, è in grave pericolo a causa dell'introduzione di piante e animali estranei e delle monocolture. Per osservare la vegetazione autoctona di Mauritius, ormai, è necessario visitare l'orto botanico di Pamplemousses, primo giardino botanico tropicale creato nel mondo. L'istituto Mauritius Wildlife Appeal Fund (MWAF) sta cercando di delimitare aree protette in cui ripristinare l'ecosistema originale di Mauritius.

L'isola ospita diverse specie endemiche di palme (Acanthophoenix rubra, Dictyosperma album, Hyophorbe amaricaulis, Hyophorbe lagenicaulis, Hyophorbe vaughanii, Latania loddigesii, Tectiphiala ferox), che un tempo formavano estese foreste, attualmente pressoché scomparse. Alcune delle specie succitate sopravvivono, con piccole popolazioni, solo su alcune delle isole minori.[18]

Le spiagge di Mauritius ospitano la casuarina, alberi alti e sottili simili a pini, ed eucalipti (importati). Altre piante spettacolari sono il banano gigante indiano e il flamboyant. Si coltiva l'anturio, un fiore decorativo importato dal Sudamerica.

Un'altra pianta endemica è il tambalacoque (Sideroxylon grandiflorum) o albero dei dodo, associata al noto animale estinto.

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Fauna di Mauritius.
Il dodo, estinto, è l'animale più celebre di Mauritius

Fra i mammiferi che popolano l'isola si possono citare la mangusta e il sambar di Giava (Rusa timorensis), importato dagli Olandesi per essere usato come preda nelle battute di caccia. Nella zona del Rivière Noire si trovano anche maiali selvatici e macachi.

Numerosissimi sono gli uccelli, sebbene anche in questo caso molte specie siano in pericolo. Il gheppio di Mauritius (Falco punctatus) è un esempio di specie a rischio; il Mauritius Kestrel Conservation Program, fondato nel 1973, sta cercando di salvare la specie. Viene protetto dal MWAF invece il parrocchetto di Mauritius (Psittacula eques). Sono in pericolo anche la colomba rosata (Nesoenas mayeri), la coracina di Mauritius (Lalage typica), il bulbul di Mauritius (Hypsipetes olivaceus), il pigliamosche del paradiso delle Mascarene (Terpsiphone bourbonnensis), l'occhialino olivaceo di Mauritius (Zosterops chloronothos). Sono già estinti, oltre al celebre dodo (Raphus cucullatus), il piccione blu di Mauritius (Alectroenas nitidissimus) e il gufo di Mauritius (Mascarenotus sauzieri). Fra le specie introdotte si possono infine citare il tessitore fiammante del Madagascar (Foudia madagascariensis), la maina indiana (Gracula religiosa), la maina comune (Acridotheres tristis), il tessitore gendarme (Ploceus cucullatus) e il bulbul dai mustacchi rossi (Pycnonotus jocosus).

Tra i rettili merita di essere ricordato l'estinto boa fossorio di Round Island (Bolyeria multocarinata).

Le acque intorno a Mauritius, con la loro barriera corallina, pullulano di vita; dalle specie che vivono nel reef (pesce pagliaccio, pesce pulitore, gamberetto delle attinie), alle diverse specie di mante (Manta birostris, Aetobatus narinari, Torpedo pantheri, Taeniura lymma e Taeniura melanospilos), gli squali (squalo nutrice e pinna bianca) e le murene, oltre a qualche tartaruga marina (Caretta caretta e Chelonia mydas) e agli innumerevoli invertebrati.

Aree naturali protette[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette di Mauritius.

La più grande area naturale protetta di Mauritius è il parco nazionale Black River Gorges, attorno all'area della Rivière Noire, di oltre 6 574 ettari[19] Altri parchi nazionali sono il Parco nazionale Bras d'Eau, istituito nel 2011[20] e il Parco nazionale delle Isole minori[21] che raggruppa alcune isole e isolotti che sorgono al largo delle coste dell'isola madre, tra cui Île aux Flamants, Île aux Fouquets, Île aux Fous, Île aux Oiseaux, Île aux Vacoas, Île d'Ambre, Rocher aux Pigeons e Rocher des Oiseaux. Altre riserve sono Le Pouce, Île Ronde, Île aux Serpents, Île aux Aigrettes, Île Cocos, Île aux Sables, Coin de Mire, Île aux Mariannes, Île Plate, Îlot Gabriel e Bois Sec. Vi sono poi una certa quantità di riserve naturali inaccessibili al pubblico, che vengono utilizzate per i programmi di conservazione delle specie.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Patrimoni dell'umanità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Patrimoni dell'umanità di Mauritius.

Alcuni siti delle Mauritius sono stati inseriti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Il genere musicale tipico dell'isola, a cui corrisponde una forma di ballo specifica, è il sega. Sebbene al sega venga in genere attribuita un'origine africana, non vi sono paralleli evidenti con il continente né per quanto concerne il tipo di danza (caratterizzata da frenetici ma sensuali movimento del bacino) né la strumentazione usata (che include un tamburo noto come ravane). Il sega viene spesso ballata negli hotel, come spettacolo per i turisti, ma ha un forte radicamento nella cultura anche moderna dell'isola, e alcune sue varianti sono legate all'impegno politico, soprattutto di sinistra (la cosiddetta sega engagé). Nelle aree interne, dove predominano le etnie indiane, c'è anche una forte tradizione di canzoni bhojpuri. Nell'ambito musicale si è distinto Willy William, disc jockey e cantante mauriziano ma naturalizzato francese. Tra le altre personalità musicali possiamo ricordare il chitarrista Jino Touche.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

La letteratura mauriziana è stata a lungo tradizionalista, e ispirata a quella francese. L'opera letteraria più celebre in assoluto è Paolo e Virginia (Paul et Virginie, 1778) di Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre, un romanzo romantico che appartiene alla storia della letteratura mondiale. Ancora in francese scrissero nel XX secolo autori come Loïs Masson (L'étoil et la Clef), Malcolm de Chazal (Petrusmok), Yvan Lagesse, Khal Torabully, semiologo creatore della coolitude e poeta, ed altri. La letteratura in lingua creola mauriziana fu sostanzialmente fondata dall'opera pionieristica di Charles Bassaic (fine del XIX secolo), ma ha conosciuto un vero sviluppo solo a partire dagli anni Settanta, con autori come René Asgarally (Quand Montagne Pren Difé), Ramesh Ramdoyal (Le Mare Mo Mémoire) e Dev Virahsawmy (La Fimé de Lizié). Alla letteratura in lingua francese e creola si affiancano anche tradizioni minori, per esempio in hindi (un autore mauriziano molto apprezzato anche in India è Abhimanyu Unnuth). Per quanto concerne Mauritius e la storia della letteratura, si può anche ricordare che Baudelaire scrisse in Mauritius la sua prima poesia, mentre Joseph Conrad in uno dei suoi viaggi, approdando sull'isola, vi trovò lo spunto per alcuni suoi racconti, tra cui Un briciolo di fortuna. Tra gli autori che si sono distinti tra il XX e il XXI secolo spicca soprattutto Jean-Marie Gustave Le Clézio, scrittore francese e mauriziano, Premio Nobel per la letteratura, nel 2008.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

In ambito cinematografico, il cortometraggio Made in Mauritius (2009) del regista mauriziano David Constantin ha avuto il Premio Arnone – Bellavite Pellegrini Foundation al Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano 2011.

Missioni spaziali[modifica | modifica wikitesto]

In campo astronautico ricordiamo che il 3 giugno 2021 viene lanciato MIR-SAT 1, il primo satellite di Mauritius.[22].

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Gli sport più popolari a Mauritius sono il calcio e il pugilato, spesso vengono fatte anche gare di ballo.

Giochi olimpici[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto concerne Mauritius ai Giochi olimpici, è nel pugilato che si registra la prima medaglia olimpica del paese: la medaglia di bronzo, nei pesi gallo, conquistata da Bruno Julie a Pechino 2008.

Kickboxing[modifica | modifica wikitesto]

Importanti affermazioni inoltre, si sono registrate nel kickboxing con James Agathe e Fabrice Bauluck campioni del mondo nel 2013.[23].

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La Nazionale di calcio di Mauritius, ha ottenuto come risultato più importante la qualificazione alla Coppa d'Africa del 1974, in cui venne eliminata nella fase a gironi; ha come suo capocannoniere Kersley Appou con 10 reti.

Ricorrenze nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Data Nome Significato
1º febbraio Abolizione della Schiavitù commemorazione per l'abolizione dello Schiavismo, nel 1835
12 marzo Independence Day: Giorno dell'Indipendenza Festa nazionale: Giorno dell'indipendenza dal Regno Unito, nel 1968

Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Filatelia[modifica | modifica wikitesto]

Post Office del 1847

Mauritius fu la quinta nazione al mondo a emettere francobolli; i primi due tipi, il Red Penny e il Blue Penny, sono del 1847 e sono fra i più rari e costosi del mondo. Le prime edizioni portavano infatti la scritta "Post Office", un errore di stampa per "Post Paid". Ritirati dal mercato non appena ci si accorse dell'errore, oggi sono venduti al prezzo di centinaia di migliaia di dollari.

Pur essendosi estinto già nel 1681, il dodo rimane una sorta di simbolo del Paese: appare sullo stemma ufficiale di Mauritius, e viene usato come modello per moltissimi loghi, gadget e altre rappresentazioni.

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina mauriziana.

Le maggiori tradizioni culinarie si ritrovano nella tradizione gastronomica dell'isola: dai piatti della cucina creola, dai sapori forti e speziati, alle prelibatezze della cucina francese, fino alle zuppe della tradizione cinese, mentre la presenza dell'Oceano Indiano garantisce un vasto assortimento di pesci e crostacei. Analogamente alla religione, la cucina è un misto di cucina Desi, creola, cinese e francese (ma il piatto più comune è comunque il cari poule, il pollo al curry di evidente origine indiana).

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Population growth rate, in CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2012).
  2. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ Maurizio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 marzo 2017.
  5. ^ Grande atlante del Mondo De Agostini, tavv. 22, Istituto Geografico De Agostini, 1995 Novara.
  6. ^ Nuova enciclopedia universale Rizzoli-Laruosse, vol. XII, pp 657-660
  7. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Maurizio", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  8. ^ Enrico Franceschini, Le isole Chagos vincono un'altra battaglia: per l'Onu, il Regno Unito deve restituirle alle Mauritius, in la Repubblica, 30 gennaio 2021.
  9. ^ Mauritius. Stop francobolli GB alle Chagos, Londra deve restituire isole, in LaRampa.it, 27 agosto 2021.
  10. ^ a b c d Robert A. Duncan, Mascarene islands, geology, p. 621
  11. ^ (EN) Marcus P. Enoch, Transport practice and policy in Mauritius, in Journal of Transport Geography, vol. 11, n. 4, Elsevier, dicembre 2003, p. 297, DOI:10.1016/S0966-6923(03)00021-8.
  12. ^ Marcus P. Enoch, The case of Mauritius:- A simplified and accelerated example of how modern transport systems develop, in working paper, 2003.
  13. ^ (EN) 2011. Housing and Population Census. Republic of Mauritius, Volume II: Demographic and Fertility Characteristics (PDF), su gov.mu, Republic of Mauritius - Ministry of Finance and Economic Develpment - Statistics Mauritius, pp. 68-74. URL consultato il 10 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2013).
  14. ^ https://it.uni24k.com/u/8138/
  15. ^ Che ricava la maggior parte dei suoi guadagni dall'esportazione di petrolio.
  16. ^ Questa attività ha subito notevoli danni in seguito a un periodo di eccezionale siccità verificatosi nel 1999.
  17. ^ https://www.francetvinfo.fr/monde/afrique/maurice/mauritius-leaks-l-ile-maurice-accusee-de-priver-l-afrique-de-rentrees-fiscales_3552667.html
  18. ^ (EN) Ludwig N., Lavergne C., Sevathian J.-C., Notes on the Conservation Status of Mauritian Palms (PDF), in Mauritian Palms, vol. 54, n. 2, 2010, pp. 77-93. URL consultato il 23 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2016).
  19. ^ (EN) Black River Gorges National Park] - official site, su npcs.govmu.org. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  20. ^ (EN) Bras D'Eau National Park, in World Database on Protected Areas. URL consultato il 21 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016).
  21. ^ (EN) Islet National Park, in World Database on Protected Areas. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  22. ^ https://space.skyrocket.de/doc_sdat/mir-sat-1.htm
  23. ^ http://wako.sport/en/article/2018/09/10/kickboxing-in-mauritius-is-bringing-great-results/209/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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