Maurice Baring

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Maurice Baring (Londra, 27 aprile 187414 dicembre 1945) è stato un letterato, scrittore, drammaturgo, poeta, novellista e giornalista inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È stato l'ottavo figlio, e il quinto maschio di Edward Charles Baring, nobile appartenente ad una famiglia di banchieri e di Louisa Emily Charlotte Bulteel.[1]

Ricevette l'educazione presso l'Eton College e il Trinity College di Cambridge. Dopo una falsa partenza nella carriera di diplomatico, Baring viaggiò senza soste, soprattutto in Russia.[2] Fu inviato di guerra per conto del giornale londinese Morning Post e testimone delle ostilità fra la Russia e il Giappone.[3]

Partecipò alla prima guerra mondiale divenendo un ufficiale dell'esercito inglese Royal Air Force e fu insignito dell'OBE.[1]

Dopo la guerra svolse riprese un'intensa attività letteraria in vari campi, segnalandosi come drammaturgo e novellista.

Il 1º febbraio 1909 si convertì alla fede cattolica durante una cerimonia nel London Oratory.[2]

Gli ultimi quindici anni di vita li trascorse in uno stato di salute precario a causa della malattia di Parkinson.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Il settore letterario che gli valse una fama meno consolidata fu quello poetico, con l'eccezione di In Memoriam A:H. del 1917, indicato dai critici come una delle più commoventi opere scritte negli anni del primo grande conflitto.[2]

Tra le altre opere si ricordano: Dead letters (1910), Diminutive dramas (1911), Lost diares (1913), che rappresentano i lavori più riusciti del genere burlesco.

Una certa leggerezza si riscontrò anche nei romanzi quali Daphne Adeane (1926) e Tinker's Leave (1927).

La sua fama accrebbe soprattutto grazie allo scritto autobiografico The Puppet-Show of Memory (1922) e a Have you anything to declare? (1936).[2] [1]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • The Black Prince and Other Poems, (1903)
  • With the Russians in Manchuria, (1905)
  • Forget-me-Not and Lily of the Valley, (1905)
  • Sonnets and Short Poems, (1906)
  • Thoughts on Art and Life, (1906)
  • Russian Essays and Stories, (1908)
  • Orpheus in Mayfair and Other Stories, (1909)
  • Dead Letters, (1910)
  • The Glass Mender and Other Stories, (1910)
  • The Russian People, (1911)
  • Letters from the Near East, (1913)
  • Lost Diaries, (1913)
  • The Mainsprings of Russia, (1914)
  • Round the World in any Number of Days, (1919)
  • Flying Corps Headquarters 1914-1918, (1920)
  • Passing By, romanzo (1921)
  • The Puppet Show of Memory, autobiografia (1922)
  • Overlooked, (1922)
  • Poems 1914-1919, (1923)
  • C, romanzo (1924)
  • Punch and Judy and Other Essays, (1924)
  • Half a Minute's Silence and Other Stories, (1925)
  • Cat's Cradle, romanzo (1925)
  • Daphne Adeane, romanzo (1926)
  • Tinker's Leave, romanzo (1927)
  • Comfortless Memory, romanzo (1928)
  • The Coat Without Seam, romanzo (1929)
  • Robert Peckham, romanzo storico (1930)
  • In My End is My Beginning, romanzo biografico su Mary Stuart (1931)
  • Friday's Business, romanzo (1932)
  • Lost Lectures, (1932)
  • The Lonely Lady of Dulwich, romanzo (1934)
  • Darby and Joan, romanzo (1935)
  • Have You Anything to Declare?, (1936)
  • Collected Poems, poesie (1937)
  • Maurice Baring: A Postscript by Laura Lovat with Some Letters and Verse, (1947)
  • Maurice Baring Restored: Selections from His Work, (1970)
  • Dear Animated Bust: Letters to Lady Juliet Duff, France 1915-1918, (1981)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Maurice Baring, su britannica.com. URL consultato il 27 maggio 2018.
  2. ^ a b c d le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 54.
  3. ^ Maurice Baring, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 maggio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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