Maurice Asselin

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Maurice Asselin
Autoritratto

Maurice Asselin (Orléans, 24 giugno 1882Neuilly-sur-Seine, 27 settembre 1947) è stato un pittore e incisore francese.

Maurice Asselin è noto in particolare per le sue figure femminili, fra cui numerosi nudi, colte spesso in scene di maternità, nelle quali egli raggiunse dei rari livelli di delicatezza. Fu autore anche di pregevoli nature morte e di paesaggi della Bretagna, nonché abilissimo acquarellista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maurice Asselin nacque a Orléans, figlio di un cocchiere e di una tabaccaia che aprirono un ristorante in rue Sainte-Catherine. Terminati gli studi secondari alla scuola Sainte-Croix, nel 1899 venne assunto come apprendista commesso nella ditta di tessuti "Aux Travailleurs", per poi passare, l'anno seguente, in una manifattura di materiali tessili a Parigi. Tornò ad Orléans nel 1901 e vi rimase fino al 1903 (suo padre morì nel 1902), per poi tornare a Parigi. Asselin portava sempre con sé sin dall'infanzia un quaderno da disegno su cui appuntava vedute dei luoghi che visitava: Orléans, Tigny, Saint-Hilaire-Saint-Mesminil, etc. A Parigi entrò nell'École nationale supérieure des beaux-arts e divenne allievo di Fernand Cormon. Ma quel tipo di insegnamento accademico non lo appagava ed egli preferì integrarlo e superarlo con uno studio approfondito delle opere di Paul Cézanne e degli impressionisti che poteva osservare al Museo del Luxembourg e al Louvre. Dovette poi interrompere gli studi perché colpito da un inizio di tubercolosi che lo costrinse a ricoverarsi per un certo tempo in un sanatorio dell'Auvergne.

Maternità

Maurice Asselin scoprì la Bretagna nel 1905, anno in cui a Moëlan-sur-Mer conobbe il pittore Jacques Vaillant.[1] Tornò in Bretagna, innamorato dei suoi paesaggi, anche nel 1906 e nel 1907. Nel 1906 espose per la prima volta nel Salon degli indipendenti e l'anno seguente nel Salon d'autunno. Nel 1908 partì per l'Italia, dove si spostò da maggio a ottobre in bicicletta da Roma a Firenze, fermandosi ad Anticoli Corrado, Assisi e Siena. Vi tornò nel 1910, visitando Genova e Napoli con una lunga sosta a Roma. Infine, durante l'estate, affittò un piccolo atelier ad Anticoli Corrado, dove iniziò a dipingere i suoi nudi femminili.[2]

Dopo l'esperienza italiana Asselin effettuò numerosi viaggi a Londra, a partire dal 1912. L'anno seguente fece la sua prima mostra personale nella capitale britannica e vi soggiornò anche fra il '14 e il '16, abitando nella casa dell'amico Walter Sickert, in Red Lion Square.[3] Nella cronaca mensile che Sickert teneva sul The Burlington Magazine, si trova annotato, nel dicembre 1915, uno studio comparativo delle opere di Asselin e di Roger Fry,[4] nella cui conclusione si afferma la superiorità di Asselin.

Durante la prima guerra mondiale, per iniziativa del generale Gustave Léon Niox, direttore dei Musei dell'Esercito a Parigi, nel 1916 fu creata una Commissione che selezionò degli artisti non richiamati alle armi che illustrassero aspetti del conflitto, ma senza esaltazioni patriottiche, per un'autentica pittura storica. I pittori incaricati andavano dai vecchi nabis come Pierre Bonnard, Édouard Vuillard, Félix Vallotton, Maurice Denis, ai nuovi paesaggisti post-Cézanne, fra i quali venne incluso anche Maurice Asselin, assieme a Louis Charlot, Henri Lebasque, Henry Ottmann, Gaston Prunier, Jules-Émile Zingg. La presenza di Asselin nelle collezioni del museo della guerra ci rammenta del suo impegno nelle "Missoni di artisti nell'esercito, nel 1917".[5]

Maternità, 1923

Nel settembre del 1919 Maurice Asselin prese moglie e dal matrimonio nacquero tre figli: Bernard nel 1922, Jean nel 1923 e Georges nel 1925. A questo fatto si lega il tema della maternità che compare spesso, con grande tenerezza, nelle sue opere.[6] Asselin tornò in Bretagna negli anni 20 e vi ritrovò vecchie amicizie: Pierre Mac-Orlan, Jacques Vaillant e Pierre-Eugène Clairin, che prendevano alloggio all'Hôtel de la Poste di Pont-Aven.[7][8] Nel 1925, in compagnia del pittore André Fraye, Asselin fece un viaggio lungo le regioni e le coste del Mediterraneo e la Provenza:(Marsiglia, Sainte-Maxime, Saint-Tropez, Le Luc, Avignone, Orange). Rientrato a Parigi lasciò Montmartre per stabilirsi a Neuilly-sur-Seine in rue du Bois-de-Boulogne, in una abitazione-atelier che fece progettare all'architetto Pierre Patout.[9]

Nel 1927 Maurice Asselin tornò nel sud della Francia con tutta la famiglia, ma già dal 1930 riprese a viaggiare e a soggiornare in Bretagna. Tornò a Concarneau nel 1930, a Douarnenez nel 1931, a Beuzec-Conq nel 1932, a Pont-Aven sino al 1938, a Kerdruc nel 1939, frequentando sempre un gruppo di pittori fra cui Pierre-Eugène Clairin, Émile Compard, Ernest Correlleau, Fernand Dauchot, Émile Jourdan, Jean Puy, René Thomsen, e di letterati, quali Pierre Mac Orlan, Max Jacob e Liam O'Flaherty, di cui abbozzò il ritratto. Ma l'avvento della seconda guerra mondiale costrinse Asselin ad un ulteriore spostamento. Dal meridione della Francia egli, e tutta la famiglia, si trasferirono a Chalonnes-sur-Loire, dove il dottor Plessis lo accolse sino all'armistizio del giugno 1940.
Fu questo un periodo triste e difficile, sia sotto il profilo psicologico (Asselin patì molto la disfatta francese e l'occupazione nazista), sia sotto il profilo fisico, poiché un forte reuma articolare all'anca gli rese assai penoso il camminare. Queste sofferenze influenzarono direttamente la sua pittura. La sua tavolozza s'indurì, divenne aspra, e ciò si avverte nei suoi "nudi rossi" e nelle nature morte floreali. Nel 1945 si recò in Bretagna per l'ultima volta all'Hotel de la Poste di Pont-Aven.

Ricoverato all'Ospedale Saint-Antoine di Neuilly-sur-Seine nel 1947, venne operato dal professor Bergeret, ma morì pochi giorni dopo, il 27 settembre, a 65 anni.

La critica[modifica | modifica wikitesto]

Bernard Dorival ha collocato Maurice Asselin, assieme a Edmond Ceria, André Dunoyer de Segonzac, Charles Dufresne, Paul-Élie Gernez, Louise Hervieu, Maurice Loutreuil e Henry de Waroquier, fra i pittori della "reazione realista", i quali all'idealismo e al verismo fotografico della tradizione accademica del XIX secolo preferirono lo schietto realismo degli impressionisti e la sincerità con cui questi ultimi interrogavano la natura. Contro l'irrealismo dei cubisti essi si dichiararono eredi dei maestri indipendenti degli ultimi 20 anni del 1800, eleggendo Gustave Courbet come padre spirituale del loro movimento. Citando Maurice Asselin, Bernard Dorival sottolinea significativamente la sua affermazione: «... se amate veramente la pittura, non le chiedete di essere soltanto una decorazione per le pareti della vostra abitazione, ma di essere, prima di tutto, un alimento per la vostra vita interiore», dichiara Maurice Asselin, e prosegue: «nessuna combinazione cerebrale, nessuna teoria può far nascere un'opera d'arte... l'arte scaturisce dallo sbalordito amore della vita».[10]

«Pittura sobria, un poco fredda, solidamente costruita su una matrice geometrica... Per la verità essa è volontariamente proletaria, ma la sincerità dell'artista esplode, sfiora ogni pennellata e poi traspare. Con Asselin, nessun interno è ricco, sontuoso, borghese, pieno di elementi vistosi, ma (al contrario) egli mostra studi di poeti, di attori, di artisti, stanze di lavoratori, modeste, semplici, arredate in modo approssimativo, con fiori freschi e belli, messi in evidenza su tavolini rustici. L'artista ci presenta dei ritratti d'una somiglianza perfetta e le sue preferenze vanno agli scrittori, ai poeti, agli artisti che egli sorprende nella loro intimità... Jules Romains medita sul suo balcone, inventando, forse, qualche appassionato poema di unanimità. Dietro di lui la città, con il suo ruzzolare di tetti rossicci e blu, i suoi comignoli rosso vivo, come fiamme sotto il sole. Asselin ha ottenuto in quell'opera uno dei suoi più riusciti controluce. Paul Bour, disteso su una sedia a dondolo, legge un libro. Émile Jourdan, col cappello grigio sull'orecchio, sembra un moderno moschettiere: il suo profilo aquilino si staglia, netto, evidente, conciso, ben valorizzato... Maurice Asselin ama la bellezza dei profili femminili. I suoi nudi ben disegnati si offrono ai nostri occhi senz'alcuna frivolezza. La loro plasticità e i loro toni cromatici fanno talvolta pensare a Félix Valloton; e questo non è certamente un modesto omaggio che rendo all'artista.»

- Georges Turpin[11]

«Nudi, fiori, paesaggi, figure, sono dipinti nella luce con quella sobrietà e quella solidità che conferiscono forza a tutto ciò che Asselin dipinge. E le parti più spoglie della sua pittura non escludono comunque una ricchezza, nella luce dove, su un fondo di grigiore, il piumaggio di un fagiano o la sontuosità d'un fiore appaiono in tutta la loro magnificenza. Ed è un incanto...»

- Le Figaro, rubrica « Courrier des arts », maggio 1937.

«Per Asselin, la sensibilità deve essere la ragione stessa dell'arte.»

- Gaston Diehl[12]

«Ringrazio Maurice Asselin, pittore della luce spirituale degli uomini e delle cose, perché quei suoi paesaggi ormai scomparsi e quei personaggi divenuti fantasmi letterari dimorano oggi nella realtà di quelle testimonianze il cui insieme ha creato la nostra personalità e la nostra ragione di esistere onorevolmente.»

- Pierre Mac Orlan

«Intimista raffinato, Maurice Asselin sapeva irradiare, con una luce sottile, i suoi personaggi rappresentati negli atteggiamenti della vita quotidiana, dipinti con un impasto chiaro e delicato, sostenuto da un tratto leggero e preciso; essi vivono di una vita al tempo stesso segreta e naturale. Quanto ai suoi acquarelli, bagnati da una luce limpida, con solo il necessario di bianco e di colore, essi collocano Asselin fra i migliori acquarellisti dell'epoca.»

- Pierre Imbourg.

«La sottigliezza dei suoi mezzi-toni compone un universo sognante.»

- René Huyghe e Jean Rudel[13]

«Egli resta uno dei rappresentanti più dotati del realismo della Scuola di Parigi, che fece la sintesi di tutte le discipline precedenti.»

- Gérald Schurr[14]

«E' proprio restando vicino alla vita che egli dipinge scene intimiste, calde, nel ritrarre i componenti della sua famiglia, in particolare sua moglie e i suoi amici. Ed è con emozione che egli crea i suoi paesaggi, soprattutto quando si tratta di acquarelli dai tratti rapidi e luminosi.»

- Alain Pizerra[15]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Garofani, 1908
Paesaggio,1924
Viole del pensiero

Nelle collezioni pubbliche[modifica | modifica wikitesto]

Algeria
  • Algeri, Museo nazionale di belle arti, sezione stampe: incisioni.
Belgio
  • Gand, Museo di belle arti.
Danimarca
Stati Uniti
Francia
  • Aix-les-Bains, Museo Faure: Modèle nu au fauteuil.
  • Albi, Museo Toulouse-Lautrec: Portrait d'Édouard Branly, 1936.
  • Bagnols-sur-Cèze, Museo Albert-André: La Rue de Tournon à Paris.
  • Brest, Museo di belle arti: Le repos du modèle, olio su tela.
  • Cambrai, Museo di Cambrai: Le Café dans le jardin[16].
  • Grenoble, Museo di Grenoble: Portrait de Jean Pellerin à Concarneau, 1920.
  • Guéret, Museo de la Sénatorerie: Jeune femme au piano, 1927.
  • Lione, Museo di belle arti.
  • Nanterre, "La contemporaine": La Mobilisation.
  • Nantes, Museo di belle arti: Maternité, 1923, olio su tela.
  • Orléans, Museo di belle arti: Nu allongé, 1912[17].
  • Parigi:
    • Biblioteca nazionale di Francia : Portraits de Maurice Farina, dessins, fonds Maurice Farina.
    • Ministero degli Affari Esteri: Bassin de Concarneau.
    • Museo d'arte moderna: Aux Glénans, c. 1932-1935, disegno acquarellato.
    • Museo nazionale d'arte moderna:
      • Le Café dans le jardin, 1922.
      • Checy, 1927.
      • L'Arven de Rosbraz, 1938, acquarello.[18]
      • L'Arc de triomphe de la place du Carrousel, 1938.
  • Péronne, Museo Alfred-Danicourt.[19]
  • Pont-Aven, Museo di Pont-Aven:
    • Autoportrait.
    • La Jetée de Brigneau[20]
  • Rennes, Museo di belle arti: Vue de Raguenès, 1906, carboncino e acquarello.[21]
  • Saint-Brieuc, municipio: Curnonsky en Bretagne, deposito del Fondo nazionale d'arte contemporanea.
  • Versailles, Museo Lambinet: Barques au port, acquarello.
  • Localizzazione sconosciuta : Curnonsky à la table de Mélanie Rouat, 1927, olio su tela. Già in dotazione al Museo del Luxembourg di Parigi.
Nuova Zelanda
  • Christchurch, Pierre Mac Orlan, Peintures de Mauice Asselin, edizioni Galerie Roger Dequoy, 1941.
Paesi Bassi
Regno Unito
Russia
Svizzera

Nelle collezioni private[modifica | modifica wikitesto]

  • Già nella collezione Pierre Mac Orlan, localizzazione attuale sconosciuta.
  • Già nella collezione Marius Borgeaud,[24], Portrait de Marius Borgeaud, localizzazione attuale sconosciuta.

Opere riprodotte su testi[modifica | modifica wikitesto]

Mostre personali[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di ragazza in rosso
  • Galleria Eugène Blot, Parigi, febbraio 1909, 1911.
  • Galleria Devambez, 1911.
  • Museo di Copenaghen, 1911.
  • Galleria Druet, Parigi, 1911, 1917, 1924.
  • Galleria Levesque, Parigi, 1911.
  • Carfax & Co, Londra, febbraio 1913.
  • Galleria Georges Pesson, Parigi, novembre 1919.
  • Galleria Marcel Bernheim, maggio 1921, maggio 1937[26], 1939.
  • American's Women Club, Parigi, 1935.
  • Cent toiles et aquarelles de Maurice Asselin, Tokyo, 1935.
  • Galleria Charpentier, Parigi, maggio 1935, 1943 (Cent aquarelles d'Asselin), 1945.
  • Galleria Saluden, Brest, 1936.
  • Galleria Roger Dequoy, Parigi, 1941.
  • Galleria Jacques Dubourg, Parigi, 1943.
  • Galleria André Maurice, Parigi, giugno-luglio 1950, 1953, dicembre 1954 - gennaio 1955, ottobre 1957 (retrospettiva, decimo anniversario della morte di Asselin).[27]
  • Galleria René Drouet, Parigi, marzo-aprile 1961.
  • Galleria Nichido, Tokyo, 1969.
  • Galleria Schmidt, Parigi, febbraio-marzo 1970.
  • Galleria Daniel Péron, Pont-Aven, Hommage à Maurice Asselin - Soixante-dix toiles, aquarelles et dessins, luglio-settembre 1983.[28]
  • Museo di Pont-Aven, Maurice Asselin et la Bretagne, aprile-giugno 2002.[29][30]

Mostre collettive[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Paesaggi
Figure femminili
Nudi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jacques Vaillant, pittore francese nato nel 1879 e morto nel 1934.
  2. ^ Anticoli Corrado in quel periodo era molto nota nell'ambiente artistico, per l'avvenenza delle sue giovani. Per diversi anni esse scesero a Roma per fare da modelle presso i pittori e le accademie e, a loro volta, molti artisti si recavano ad Anticoli per ritrarle. La tradizione si protrasse sino agli anni venti.
  3. ^ Sickert - Paintingd and drawings, Yale University Press, 2006.
  4. ^ Testo integralemente ripreso col titolo di Roger Fry, Maurice Asselin in: (EN) Walter Sickert, The complete writings on art, edito da Anna Gruetzner Robins, Oxford University Press, 2000, p. 396-399.
  5. ^ François Robichon, Peindre la Grande Guerre 1914-1918 - Les missions d'artistes aux armées en 1917, Éditions CERMA.
  6. ^ Georges Asselin, Maurice Asselin et la Bretagne, ediz. Museo di Pont-Aven, 2002.
  7. ^ Pont-Aven Histoire et Patrimoine, Renouveau artistique à l'entre-deux-guerres Archiviato il 7 ottobre 2018 in Internet Archive..
  8. ^ Séverine Palmade, L'Hôtel de la Poste - Au rendez-vous des artistes, chez Ernest et Julia Correlleau, Société des amis du Musée de Pont-Aven, 2000.
  9. ^ "Cité de l'architecture et du patrimoine", Le projet Maurice Asselin (1923), archivi Pierre Patout.
  10. ^ Bernard Dorival, "La réaction réaliste et ses conséquences", in Les peintres du XIXe siècle, du cubisme à l'abstraction - 1914-1957, edizioni Pierre Tisné, Parigi, 1957, pag. 20-33.
  11. ^ Georges Turpin, « Maurice Asselin, un jeune peintre moderne d'avant-garde, expose à la Galerie Eugène Druet », Lutetia, revue artistique, littéraire, théâtrale, gennaio 1918.
  12. ^ Maurice Asselin, dix estampes originales, Éditions Rombaldi, 1946. Prefazione di Gaston Diehl.
  13. ^ René Huyghe e Jean Rudel, L'art et le monde moderne, ediz. Larousse, 1970, tomo 2, pag. 65.
  14. ^ Gérald Schurr, Les petits maîtres de la peinture, valeur de demain, Les Éditions de l'Amateur, 1975, tomo 1, pag. 149.
  15. ^ Alain Pizerra, Maurice Asselin, nel "Dictionnaire Bénézit", ediz. Gründ, 1999, tomo 1, pag. 506-507.
  16. ^ Réunion des musées nationaux, Maurice Asselin dans les collections.
  17. ^ Musée des beaux-arts d'Orléans, Nu allongé, su Flickr.
  18. ^ Centro Pompidou, L'Arven de Rosbraz.
  19. ^ David de Souza, « L'incroyable destin des collections du Musée Alfred-Danicourt », In Situ, revue des patrimoines, n°25, 2014.
  20. ^ Association des amis du musée de Pont-Aven, Maurice Asselin dans les collections Archiviato il 13 marzo 2017 in Internet Archive..
  21. ^ Musée des beaux-arts de Rennes, Maurice Asselin dans les collections Archiviato il 28 marzo 2019 in Internet Archive..
  22. ^ Maurice Asselin dans les musées du Royaume-Uni, Art U.K.
  23. ^ Jean-Jacques Lévêque, Les Années folles, 1918-1939 : le triomphe de l'art moderne, ACR Édition, 1992.
  24. ^ Altro frequentatore della Bretagna, il pittore Marius Borgeaud fu anche vicino di casa di Maurice Asselin, in rue Lamarck a Parigi.
  25. ^ Collections du Museum of Modern Art, New York, Portfolio de lithographies "Essai sur l'histoire de la lithographie en France".
  26. ^ Rubrica « Le courrier des arts », Le Figaro, maggio 1937.
  27. ^ Pierre Imbourg, « Maurice Asselin », Journal de l'amateur d'art, n°198, 25 ottobre 1957, pag. 8.
  28. ^ Gérald Schurr, « Les expositions de l'été », La Gazette de l'Hôtel Drouot, n°27, 8 luglio 1983, pag.16.
  29. ^ Le Télégramme, Maurice Asselin, disciple de Gauguin, 17 avril 2002, su letelegramme.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
  30. ^ Le Télégramme, Pont-Aven: l'autoportrait de Maurice Asselin offert au musée, 20 aprile 2002, su letelegramme.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
  31. ^ AA.VV., Un siècle d'art moderne - L'histoire du Salon des indépendants, ediz. Denoël, 1984.
  32. ^ Association des artistes de Hambourg, fiche d'exposition, 1919, su pgirieud.asso.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
  33. ^ Catalogo dell'esposizione Petites Tuileries - Quarante peintres de l'École de Paris, Dallas Public Art Gallery, 1932.
  34. ^ Archives du Musée d'art moderne de la ville de Paris, Onzième groupe des artistes de ce temps, 1935
  35. ^ Michèle C. Cone, « French art of the present in Hitler's Berlin », The Art Bulletin, vol.80, n°3, College Art Association, settembre 1998
  36. ^ Jean-Louis-Gautreau, « Le quatrième Salon de mai présenté à Orléans », Revue annuelle des amis de Roger Toulouse, n°10, settembre 2005, su roger-toulouse.com. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
  37. ^ Fondation Pierre Gianadda, Marius Borgeaud ou la magie de l'instant, présentation de l'exposition, 2001, su gianadda.ch. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2015).
  38. ^ Ville de Riec-sur-Bélon, Les peintres graveurs et la mer, présentation de l'exposition, 2007, su riecsurbelon.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
  39. ^ Marie Christine Blet, Exposition "Boire aux Champs Libres", Unidivers, 10 novembre 2015

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Il lampione
  • Maurice Asselin, Maurice Asselin, Parigi, ediz. Galerie Georges Pesson, 1919.
  • Francis Carco, « Maurice Asselin », in Les Peintres français nouveaux, Nouvelle Revue Française n.18, Parigi, 1924.
  • Charles Fegdal, Ateliers d'artistes - Trente-cinq portraits d'artistes, ediz. Stock, 1925.
  • Raymond Escholier, Maurice Asselin, peintre et lithographe, Parigi, ediz. Georges Crès, 1926.
  • Charlotte Adrianne, « Maurice Asselin Le Peintre de la tendresse », in L'Officiel de la Mode, n.70, 1927.
  • René-Jean, M. Asselin, ediz. Crès Georges et Cie, 1928.
  • Pierre Mac Orlan, Peintures de Maurice Asselin, Parigi, Galleria Roger Dequoy, 1941.
  • René-Jean, Asselin : Œuvres Récentes, Parigi, Galleria Jacques Dubourg, 1943.
  • Francis Carco, Maurice Asselin, ediz. Gallimard, 1945.
  • Raymond Nacenta, Maurice Asselin, ediz. Galerie Charpentier, 1945.
  • Roland Dorgelès, Bouquet de bohème, ediz. Albin Michel, 1947.
  • Pierre Mac Orlan, Le Mémorial du petit jour (mémoires), ediz. Gallimard, 1955.
  • Bernard Dorival, Les Peintres du XXe siècle, du cubisme à l'abstraction - 1914-1957, Parigi, ediz. Pierre Tisné, 1957.
  • Marc Sandoz, Éloge De Maurice Asselin, incisioni originali di Maurice Asselin, ediz. Manuel Bruker, 1959.
  • Tokushichi Hasegawa, Maurice Asselin, Tokyo, ediz. Nichido Garo, 1969.
  • Henri Jeanson, M. Asselin. 1882 - 1947, galleria Schmidt, dal 18 febbraio al 13 marzo 1970.
  • René Huyghe e Jean Rudel, L'art et le monde moderne, tomo 2, ediz. Larousse, 1970.
  • Gérald Schurr, Les Petits Maîtres de la peinture, valeur de demain, tomo 1, Le "Éditions de l'Amateur", 1975.
  • Jean Cassou, Pierre Courthion, Bernard Dorival, Georges Duby, Serge Fauchereau, René Huyghe, Jean Leymarie, Jean Monneret, André Parinaud, Pierre Roumeguère, Michel Seuphor, Un siècle d'art moderne - L'histoire du Salon des indépendants, ediz. Denoël, 1984.
  • Patrick-F. Barrer, L'histoire du Salon d'automne de 1903 à nos jours, ediz. Arts et Images du Monde, 1992.
  • Jean-Jacques Lévêque, Les années folles, 1918-1939: le triomphe de l'art moderne, ediz. ACR, 1992.
  • Henri Belbeoch (prefaz. di Jacques Foucart), Les peintres de Concarneau, edizioni Palatines, 1993.
  • Gérald Schurr, Le guidargus de la peinture, Le Éditions de l'Amateur, 1996.
  • André Roussard, Dictionnaire des peintres à Montmartre, ediz. André Roussard, 1999.
  • Emmanuel Bénézit, Dictionnaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, ediz. Gründ, 1999 (articolo di Alain Pizerra).
  • (EN) Walter Sickert, The complete writings on art, a cura di Anna Gruetzner, Oxford University Press, 2000.
  • Séverine Palmade, L'Hôtel de la Poste - Au rendez-vous des artistes, chez Ernest et Julia Correlleau, ediz. della "Société des amis du Musée de Pont-Aven", 2000.
  • Jean-Pierre Delarge, Dictionnaire des arts plastiques modernes et contemporains, ediz. Gründ, 2001. (on line).
  • Georges Asselin, Pierre Mac Orlan e Catherine Puget, Maurice Asselin et la Bretagne, Museo di belle arti di Pont-Aven, 2002.
  • (EN) Wendy Baron, Sickert - Paintings and drawings, New Haven e Londra, Yale University Press, 2006.
  • Montmartre à la campagne: l'Auberge de l'Œuf dur et de l'Amour à Saint-Cyr-sur-Morin, collana "Les petits livres du terroir". Ediz. Terroirs (on line) Archiviato il 4 marzo 2022 in Internet Archive..
  • Michel Charzat, La Jeune Peinture française, ediz. Hazan, 2010.
  • Pierre Ponia, « Pierre Mac Orlan et les peintres à Saint-Cyr-sur-Morin » in Lectures de Pierre Mac Orlan, n°3, aprile 2015.

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