Mauregato delle Asturie

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Mauregato delle Asturie
Ritratto immaginario di re Mauregato del XIX secolo (Museo del Prado)
Re delle Asturie
Stemma
Stemma
In carica783 –
788
PredecessoreSilo
SuccessoreBermudo I
Nascitaprima della metà dell'VIII secolo
MortePravia, 788
SepolturaChiesa di San Giovanni (Santianes de Pravia)
PadreAlfonso I
MadreUna schiava araba
ConsorteCreusa
FigliErmenegildo
ReligioneCristianesimo

Mauregato Alfonso (Mauregato anche in spagnolo, in galiziano, in asturiano e in portoghese, Mauregat, in catalano; prima della metà dell'VIII secoloPravia, 788) fu re delle Asturie dal 783 al 788.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Figlio illegittimo del re delle Asturie, Alfonso I, come ci viene confermato dallo storico e genealogista spagnolo, Salazar y Castro[1] e di una schiava, come riportano sia la Cronica de Alfonso III (de serua tamen natus)[2], che il Sebastiani Chronicon (de serva tamen nati)[3], che molto probabilmente era araba, come riporta la Cronología y genealogía de los Reyes de Asturias[4].
Alfonso I delle Asturie era figlio del duca Pietro di Cantabria e della moglie, una nobile di cui non si conoscono né gli ascendenti né il nome, ma da una lettera del figlio, Alfonso, risulta essere sorella o nipote di Adolfo abate (Adulfo abbati gloriosissimo domino meo et avunculo meo) del monastero Beatæ Mariæ di Covadonga[5], come ci viene confermato sia da Salazar y Castro, che lo ricorda come nipote del re Recaredo (Liubigrohona nieta de Recaredo)[1], che la Cronica de Alfonso III[6], la Historia Silense[7] Pietro discende da Recaredo I[8] e il Sebastiani Chronicon[9].

Mappa della penisola iberica, nella seconda metà dell'VIII secolo

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il Re delle Asturie, Silo, secondo il CHRONICON ALBELDENSE, morì di morte naturale[10], nel 783, come riportano la Cronica de Alfonso III[11], sia la CRONICA ROTENSIS[12], a Pravia, dove, secondo il Sebastiani Chronicon fu sepolto nella Chiesa di San Giovanni (Santianes de Pravia)[13]; il Chronicon Compostellani riporta che Silo regnò per 9 anni 1 mese e 1 giorno[14].

Alla morte di Silo, sua moglie, Adosinda, senza eredi, proclamò re delle Asturie suo nipote, il giovane figlio di Fruela I delle Asturie, Alfonso[15], che ormai era maggiorenne e, che, secondo la CRONICA ROTENSIS era già governatore di palazzo con Silo[12]. Ma Mauregato, fratellastro di Adosinda, con l'appoggio di parte della nobiltà, spodestò il nipote, Alfonso, che fu allontanato dal regno dallo zio e trovò ospitalità presso i parenti della madre ad Alava (Adefonsum de regno expulit. Quo fugiens Adefonsus Alabam petiit propinquisque matris sue se contulit)[16].

Le fonti storiche accennano appena a tale regno.
Durante il regno di Mauregato si era diffusa l'eresia adozionista prese vigore e fu sostenuta dall'arcivescovo di Toledo, Elipando, che aveva scritto una professione di fede nel 784 a Siviglia, dove affermava che Cristo era vero figlio di Dio solo nella sua natura divina, mentre nella sua natura umana era figlio di Dio solo per adozione: da qui il termine eresia adozionista; Elipando allora chiese a Felice, stimato teologo del tempo e vescovo di Urgell[17], di prendere posizione su questo tema. Felice sottoscrisse l'eresia, trovando che vi erano in alcuni passi dei Padri della Chiesa e nella liturgia mozarabica termini come homo adoptivus o adoptatus, in riferimento alla figura del Cristo, come riporta lo scrittore, storico, medievista britannico, Montague Rhodes James[18].

Regno delle Asturie
Asturie

Alfonso I
Fruela I
Figli
Aurelio
Silo con Adosinda
Mauregato
Bermudo I
Figli
Alfonso II
Ramiro I
Figli
Ordono I
Figli
Alfonso III
Figli
Fruela II
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Quando l'eresia cominciò a diffondersi nel regno delle Asturie, Mauregato la contrastò, come riporta la Gran enciclopedia catalana[19], con l'appoggio del monaco Beato di Liébana, come riportano sia La web de las biografias[20], che il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[21].

Lo stesso argomento in dettaglio: Adozionismo.
Scultura del XVII secolo di Santiago Matamoros[22] nel Convento de las Comendadoras de Santiago di Madrid.

In un secondo tempo intervenne anche il re dei Franchi, Carlo Magno[20][21], che, prima promosse il sinodo di Francoforte, nel 794, dove Elipando e Felice difesero le loro tesi di fronte all'episcopato, soprattutto iberico, e poi, per contrastare la dottrina adozionista, nel concilio di Aquisgrana, dell'800, in cui le tesi di Elipando e Felice[23] furono demolite da un monaco, filosofo e teologo britannico, Alcuino di York, come riporta lo storico, Alexander Hamilton Thompson[24].

Durante il regno di Mauregato non vi furono sollevazione interne e non vi fu guerra con Al-Andalus[19][20][21]. Secondo alcune fonti però Mauregato avrebbe mantenuto la pace con l'emiro di al-Andalus, ‘Abd al-Rahman I in cambio di un tributo annuo da versare a Cordova e consistente in cento giovinette (il tributo si chiamava per questo motivo delle cento donzelle[19]) e si sarebbe ripetuto (a volte il tributo sarebbe stato versato in denaro anziché con le cento giovinette[20]) fino all'844 (anno in cui alla battaglia di Clavijo, vinta dal re delle Asturie, Ramiro I sull'emiro Abd al-Rahman II, partecipò anche l'apostolo Santiago sopra nominato Matamoros), allorché sarebbe stato sostituito dal tributo in denaro al santuario di Santiago di Compostela (voto de Santiago). Secondo questa versione (alcuni cronisti sembrano voler fare apparire Mauregato come un personaggio negativo), ritenuta leggendaria[20], alcuni nobili asturiani, nauseati da questo tributo, avrebbero assassinato, dopo alcuni anni il re Mauregato.

Mauregato morì nel corso del 789, secondo tutte le cronache dell'epoca, di morte naturale (Morte propria discessit)[2][3][16] e fu sepolto nella Chiesa di San Giovanni (Santianes de Pravia)[3]; il Chronicon Compostellani riporta che Mauregato regnò per 5 anni e 6 mesi[14], mentre il CHRONICON ALBELDENSE, riporta 5 anni[25].

A Mauregato succedette Bermudo, detto il Monaco, come riporta il Sebastiani Chronicon[26].

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Mauregato ebbe una moglie di nome Creusa, citata, come moglie di Mauregato, in un documento, datato 863, come riporta la Memorias de las reynas catholicas[27].
Mauregato da Creusa ebbe un figlio[28]:

  • Ermenegildo, citata, come figlio di Mauregato e Creusa, in un documento, datato 863, come riporta la Memorias de las reynas catholicas[27].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ES) #ES Historia Genealógica de la Casa de Lara, La casa real de los Godos, pag 45
  2. ^ a b (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, Cronica de Alfonso III, pag 73, item 19
  3. ^ a b c (LA) #ES España sagrada. Volumen 13, Sebastiani Chronicon, pag. 487, item 19
  4. ^ (ES) #ES Cronología y genealogía de los Reyes de Asturias, pag. 265
  5. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 37, Apendix IV, pag. 304
  6. ^ (LA) #ES Cronica de Alfonso III, item 10, pagg. 67 e 68
  7. ^ La Historia Silense è una cronaca medioevale della penisola iberica, scritta in latino, che riguarda il periodo dei Visigoti e arriva sino al primo anno di regno di Alfonso VI, re di León dal 1065 al 1072 e re di León (incluso il regno di Galizia) e Castiglia dal 1072.
  8. ^ (LA) #ES Historia Silense, pag. 22
  9. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 13, Sebastiani Chronicon, pag. 484
  10. ^ (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, CHRONICON ALBELDENSE, colonna 1137 B, item 55
  11. ^ (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, Cronica de Alfonso III, pag 73, item 18
  12. ^ a b (LA) #ES CRONICA ROTENSIS, pag. 22, nº 18
  13. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 13, Sebastiani Chronicon, pagg. 486 e 487, item 18
  14. ^ a b (LA) #ES España sagrada. Volumen 23, Chronicon Compostellani, pag. 325
  15. ^ (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Adosinda
  16. ^ a b (LA) #ES CRONICA ROTENSIS, pag. 22, nº 19
  17. ^ Felice di Urgel fu vescovo di Urgel dal 783 al 799 ca., diocesi pirenaica in Catalogna, attualmente sotto dominazione franca dopo l'occupazione araba della penisola iberica.
  18. ^ Montague Rhodes James, Cultura e letteratura sino a papa Silvestro II, in "Storia del mondo medievale", vol. IV, 1999, pag. 66
  19. ^ a b c (CA) #ES Gran enciclopedia catalana - Mauregat d’Astúries
  20. ^ a b c d e (ES) #ES La web de las biografias - Mauregato. Rey de Asturias (783-788)
  21. ^ a b c (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Mauregato
  22. ^ L'apostolo Santiago fu soprannominato Matamoros, dopo che la leggenda disse che prese parte alla battaglia di Clavijo, vinta dal re delle Asturie, Ramiro I sull'emiro Abd al-Rahman II, per cui fu abolito il tributo delle cento fanciulle, che, secondo alcune fonti, Mauregato avrebbe concesso all'emiro di al-Andalus, ‘Abd al-Rahman I, in cambio del suo appoggio per poter ottenere il trono del regno delle Asturie.
  23. ^ Elipando fece ritorno a Toledo, dove persistette nell'errore e dove morì nell'808 ca., mentre a Felice, che di fronte ad Alcuino aveva ritrattato fu tolta la sede di Urgell e fu inviato a Lione, sotto la sorveglianza del vescovo, Leidrado, e dove morì, nell'818. La sua morte sarebbe persino stata considerata la morte di un pentito se Agobaro, il successore di Leidrado, non avesse trovato tra i suoi documenti una irrevocabile abiura delle precedenti ritrattazioni.
  24. ^ Alexander Hamilton Thompson, La dottrina medioevale al concilio lateranense del 1215, in "Storia del mondo medievale", vol. V, 1999, pag. 524
  25. ^ (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, CHRONICON ALBELDENSE, colonna 1137 B, item 56
  26. ^ (LA) #ES España sagrada. Volumen 13, Sebastiani Chronicon, pag. 487, item 20
  27. ^ a b (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas, pagg. 54 - 56
  28. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of ASTURIAS 718-914 - MAUGERATO

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re delle Asturie Successore
Silo 783788 Bermudo I
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